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Di voli, di luoghi e di feste

UP Summit 3
16/12/05

Un balzo in avanti







Il nuovo Summit 3 della UP ha compiuto un balzo in avanti tecnico e di immagine rispetto alle altre vele della serie Summit. La nuova forma caratteristica, il bordo d'attacco rifinito, lo schema sportivo e il profilo filante, tutto si unisce a dimostrare che questa è l'ala performance di riferimento dei prossimi anni.
Il nuovo Summit 3 della UP comprende un design superiore, tecnologia all'avanguardia e metodi di costruzione innovativi.

Il processo R&D - rendere accessibile al grande pubblico la migliore ala da competizione.

I fiori all'occhiello della UP, Targa 2 e Trango 2, hanno scalato la classifica delle ali da competizione già prima della loro introduzione ufficiale sul mercato. Molto di ciò che ha reso queste ali speciali è stato trasferito nel nuovissimo design dell'ala performance UP, rendendo il Summit 3 un altro esempio della dedizione di UP nel convincere i laboratori R&D che sia la Coppa del Mondo di Parapendio ad influenzare direttamente i piloti comuni nella scelta delle ali.

L'aspetto più notevole che il nuovo Summit 3 ha in comune con le origini del suo pedigree è il disegno dell'ala. Le estremità alari hanno seguito il trend del Targa 2 e Trango 2 di essere curvate all'indietro, dando all'ala un aspetto di forza e fluidità e beneficiando nel comportamento e nel rendimento in caso di chiusure.
Significativo è anche il design leggermente seghettato sul fondo dei cassoni all'apertura delle bocche, che ha permesso ai progettisti UP di perfezionare la distribuzione del carico e delle forze nel bordo d'attacco e d'uscita. L'intero bordo d'attacco è stato oggetto di attenzione, che ha portato ad un miglioramento dell'aerodinamica e ha dato al Summit 3 un look particolare.

Performance - rendimento e sicurezza verso la perfezione

Il caratteristico aumento di performance, già raggiunto dall'ultima generazione di vele da competizione UP, è riconoscibile anche nel Summit 3. L'ala ha una stabilità pendolare notevole, accompagnata dal salto in avanti sull'elevata performance, pertanto raggiunge velocità di volo in condizioni normali che prima erano esclusive delle ali da competizione ad altissimo rendimento della UP.
Paragonato al suo predecessore il nuovo Summit 3 ha aumentato significativamente la sua velocità di trim - questo significa che non è più necessario volare al massimo del carico per ottenere miglior rendimento. Anche il range di velocità è stato aumentato, sia nel minimo che nel massimo, e la polare è degna di un'ala da competizione. Infine, anche se il Summit 2 era un'ala che perdonava molto nella sua classe, non abbiamo esitazioni nel dichiarare che il nuovo Summit 3 è anche più facile da volare!
Il comportamento molto naturale della nuova generazione di profili, insieme al perfezionamento del sistema HoneyComb V-tape, ha permesso un notevole miglioramento del volo estremo; si sono ridotte le pendolate in turbolenza e c'è minor tendenza a girare dopo chiusure asimmetriche, il che consente un volo efficiente e sicuro.
Il Summit 3 ha superato i voli del test DHV al primo tentativo ed ha mostrato un buon comportamento durante le manovre di volo estremo.

Materiali - leggeri e innovativi.

Usando diversi materiali a seconda delle esigenze, il dipartimento R&D della UP è riuscito a ridurre il peso del Summit 3 abbastanza significativamente, rispetto alle vele precedenti, senza comprometterne la longevità o la robustezza.
La riduzione di peso per di più si è risentita nel centro di massa, che è sceso ancora di più, migliorando le reazioni in turbolenza.
Piccoli dettagli come i cordini di Kevlar da 12 mm, presi direttamente dalle scene della competizione aggiungono alla vela un carattere sportivo. Per ottimizzare la distribuzione delle forze tra cordini e bretelle la UP International ha sviluppato connettori testati e approvati nell'impiego di tutte le vele performance della UP durante la fase di sviluppo del Summit 3. I connettori sono stati disegnati per corrispondere esattamente ai cordini da 12 mm, eliminando il rischio di twist non intenzionali. Con un carico di rottura di 750 Kg c'e ampio margine di sicurezza, la manifattura delle estremità ne garantiscono la longevità e l'assenza di problemi.
I cordini in Kevlar da 12 mm, combinati con le nuove bretelle, sono parte del segreto che c'è dietro al successo del Summit 3, e i piccoli connettori saranno inizialmente esclusivi di questa vela.

La fase del design - strumenti avanzati ed intuizione umana in perfetta sincronia.

Il Summit 3 è la prima vela UP disegnata esclusivamente con il nuovo software di design. Questo programma permette una visione dettagliata in 3D-CAD della vela e un calcolo ottimizzato di ogni singolo profilo delle centine. C'è anche una funzione che mostra l'esatta posizione del centro di pressione sia sulla curvatura che rispetto alla corda e una che compensa le varie lunghezze delle cuciture sulla curvatura della vela.
Questo riduce notevolmente le grinze del prodotto finale aumentando la qualità della superficie della vela, a beneficio delle performance specialmente alle alte velocità - il risultato è una vela fuori dall'ordinario.
Infine, il programma rende possibile il calcolo delle misure di ogni singola bocca in modo da ottimizzare il profilo lungo la curvatura dell'ala.

E il pilotaggio? Bene, "ridefinizione della classe Performance" è abbastanza corretto.

Pilotaggio molto preciso grazie ad un nuovo modo di attaccare i cordini dei freni al bordo d'uscita. Agile in tutte le situazioni, questa vela ridefinisce il divertimento nella categoria Performance. Il nuovo sistema di attacco dei freni ha permesso una tensione variabile nel bordo d'uscita dando il meglio in entrambe le situazioni; una lieve tensione sulla vela equivale ad una alta efficienza ad alta velocità, mentre un piccolo tocco sui freni aumenta la tensione nel bordo d'uscita e migliora l'uscita dalle chiusure. I benefici sono la migliore manovrabilità e il miglioramento del flusso d'aria sull'estradosso quando si frena, quest'ultimo si traduce immediatamente in aumento di portanza in condizioni sia forti che deboli.


Caratteristiche ulteriori:
.Velocità di trim circa 37 Km/h
.Velocità massima circa 52 Km/h e stupefacente stabilità in tutto l'intervallo
.Velocità di stallo molto bassa -> miglioramento significativo delle capacità di volo
.Cordini nuovi, sottili in Dyneema di Cousin Trestec --> lunga durata, minore resistenza all'aria e maggiore performance
.Minor imbardata e rollio, stabilità direzionale maggiore anche dopo chiusure, escursione dei freni maggiore e maggiore stabilità della vela
.Pilotaggio esatto e facile
.Alta resistenza alle chiusure ad alta velocità
.Nuovi materiali resistenti
.Cordini in Kevlar da 12 mm
.4 taglie certificate DHV tra cui scegliere
.Nuova taglia SM disponibile


Design - ammodernamento del look classico UP

A prima vista i nuovi parapendio della UP somigliano ai loro predecessori in termini di grafica; la riga orizzontale che per anni ha contraddistinto le ali UP e ha reso impossibile perderle di vista in volo, è stata ridisegnata rispettando la tradizione, ma dando un tono di modernità.
Il nuovo design permette ai piloti UP di esprimere la loro individualità in quanto una nuova riga, più sottile, è stata aggiunta. Si può scegliere un'ampia gamma di colori per la vela e le righe, oppure si possono avere le due righe dello stesso colore per somigliare di più ad una vela UP classica.
Alle estremità alari la nuova riga segue il profilo curvato all'indietro, sottolineando il look sportivo ed elegante allo stesso tempo.
Un nuovo "tool" sul sito UP permette di sperimentare gli accostamenti di colori secondo i propri gusti, per rendere ogni vela unica, come il suo proprietario.

[traduzione: simona petrucci]




Per ulteriori informazioni questo è probabilmente il miglior bottone da premere: "Ultralite Products"



Gestione della chiusura asimmetrica: una nuova tecnica
14/12/05

"Da quando esiste il parapendio è accompagnato dalla fama che si chiude in turbolenza. Tantissimi incidenti sono successi perché le vele si sono chiuse e il pilota è stato sorpreso dal comportamento imprevisto della vela collassata."

Molto è cambiato negli anni, le vele sono decisamente più stabili e le tecniche di pilotaggio si continuano ad affinare.
La tecnica descritta in questo articolo da Nesler dà un "quantum di sicurezza in più" alla nostra attività.


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Greenpeace: assalto in paramotore!
14/12/05

Spettacolare azione dei militanti di Greenpeace che hanno preso "d'assalto" la portaerei francese Clemenceau, al momento ormeggiata nella rada di Tolone.
Gli ecologisti vogliono così impedire lo smantellamento della nave in India senza che prima sia stato smaltito l'amianto presente sull'imbarcazione.







Dalle Alpi alle Piramidi: l'uso improprio di "piuttosto che"
13/12/05

Vi proponiamo un interessante articolo comparso su www.accademiadellacrusca.it riguardante l'uso improprio di "piuttosto che" nel senso di "o".

Proteggiamoci, prego.



"L’impiego ormai dilagante di piuttosto che nel senso di o, non è affatto sfuggito, naturalmente, all’attenzione degli storici della lingua (per parte mia, tanto per fare un esempio, ne avevo già discusso in un seminario del circolo linguistico della Facoltà di Lettere di Padova un paio di anni fa; e l’argomento è stato da me riproposto, in seguito, nell’àmbito dei lavori del Centro linguistico per l’italiano contemporaneo [CLIC]). Si tratta di una voga d’origine settentrionale, sbocciata in un linguaggio certo non popolare e probabilmente venato di snobismo. Era fatale che tra i primi a intercettare golosamente l’infelice novità lessicale fossero i conduttori e i giornalisti televisivi, che insieme ai pubblicitari costituiscono le categorie che da qualche decennio - stante l’estrema pervasività e l’infinito potere di suggestione (non solo, si badi, sulle classi culturalmente più deboli) del "medium" per antonomasia - governano l’evolversi dell’italiano di consumo.
Non c’è giorno che dall’audio della televisione non ci arrivino attestazioni del piuttosto che alla moda, spesso ammannito in serie a raffica: «... piuttosto che ... piuttosto che ... piuttosto che ...», oppure «... piuttosto che ... o ... o ... », e via con le altre combinazioni possibili. Dalla ribalta televisiva il nuovo modulo ha fatto presto a scendere sulle pagine dei giornali: ormai non c’è lettura di quotidiano o di rivista in cui non si abbia occasione d’incontrarlo. E purtroppo la discutibile voga ha cominciato a infiltrarsi anche in usi e scritture a priori insospettabili (d’altra parte, se ha prontamente contagiato gli studenti universitari, come pensare che i docenti, in particolare i meno anziani, ne restino indenni?).
Gli esempi raccolti nel parlato e nello scritto sono ormai innumerevoli e le schede dei sempre più scoraggiati raccoglitori (è il caso della sottoscritta) si ammucchiano inesorabilmente. Eppure non c’è bisogno di essere dei linguisti per rendersi conto dell’inammissibilità nell’uso dell’italiano d’un piuttosto che in sostituzione della disgiuntiva o. Intendiamoci: se quest’ennesima novità lessicale è da respingere fermamente non è soltanto perché essa è in contrasto con la tradizione grammaticale della nostra lingua e con la storia stessa del sintagma (a partire dalle premesse etimologiche); la ragione più seria sta nel fatto che un piuttosto che abusivamente equiparato a o può creare ambiguità sostanziali nella comunicazione, può insomma compromettere la funzione fondamentale del linguaggio. Mi limiterò qui a un paio d’esempi fra i tanti che potrei citare: dal settimanale L’Espresso, del 25.5.2001, incipit dell’articolo a p. 35 intit. Il cretino locale (sulla fuga dei cervelli dal nostro Paese): «È stupefacente riscontrare quanti italiani trentenni e quarantenni popolino le grandi università americane, piuttosto che gli istituti di ricerca e le industrie ad avanzata tecnologia nella Silicon Valley»; naturalmente questo piuttosto che pretende di surrogare la semplice disgiuntiva, ma il lettore non edotto è portato a chiedersi come mai i giovani studiosi italiani sbarcati negli Stati Uniti snobbino per l’appunto i prestigiosi centri di ricerca della Silicon Valley. E ancora: «... di questo passo, saranno gli omosessuali piuttosto che i poveri piuttosto che i neri piuttosto che gli zingari ad essere perseguitati»: frase pronunciata dal noto (e benemerito) dott. Gino Strada nel corso del Tg3 del 22.1.2002; in questo caso, la prospettiva d’una persecuzione concentrata protervamente sulla prima categoria avrà reso perplesso più di un ascoltatore ...
Immaginiamoci poi che cosa potrà accadere con l’insediarsi dell’anomalo piuttosto che anche nei vari linguaggi scientifici e settoriali in genere, per i quali congruenza e univocità di lessico sono indispensabili.
Per quanto mi riguarda, non sono in grado di localizzare con sicurezza nello spazio e nel tempo l’insorgere della voga in questione. Mi risulta soltanto, sulla base di una testimonianza sicura, che tra i giovani del ceto medio-alto torinese il piuttosto che nel senso di o si registrava già nei primi anni Ottanta. È un fatto che questa formula è generalmente ritenuta di provenienza settentrionale (il che già contribuisce, presso molti, a darle un’aura di prestigio): «Un vezzo di origine lombarda, ma ormai molto diffuso, è quello di usare la parola "piuttosto" [...] nel senso di "oppure"», osservava criticamente un paio d’anni fa, sulla rivista L’esperanto, anno 31, n° 3, 5 aprile 2000, il direttore Umberto Broccatelli (scrivendo però "piuttosto" in luogo di "piuttosto che"). Il lancio vero e proprio del nuovo malvezzo lessicale, avvenuto senza dubbio attraverso radiofonia e televisione (e inizialmente - è da presumere - ad opera di conduttori settentrionali), sembra potersi datare dalla metà degli anni Novanta. Resta da capire la meccanica del processo che ha portato un modulo dal senso perfettamente chiaro, e rimasto saldo per tanti secoli, come piuttosto che a virare - all’interno di un certo uso dapprima circoscritto e verosimilmente snobistico - fino al significato della comune disgiuntiva. Per azzardare una ricostruzione di quel processo proviamo a partire da una frase del genere: «Andremo a Vienna in treno o in aereo». In questo caso le due alternative semplicemente si bilanciano. Se variamo la frase rafforzando il semplice o con l’aggiunta dell’avverbio piuttosto: «Andremo a Vienna in treno o piuttosto in aereo», chi ci ascolta può cogliere una tendenziale inclinazione per la seconda delle due soluzioni, quella dell’aereo. Sostituiamo a questo punto o piuttosto con piuttosto che: «Andremo a Vienna in treno piuttosto che in aereo»; qui risalta abbastanza nettamente - sempre attraverso la comparazione tra due opzioni - una preferenza per la prima rispetto alla seconda. Dall’analisi delle varianti contestualizzate nelle tre frasi, mi sembra si delinei una possibile spiegazione del piuttosto che semanticamente ‘deviato’ di cui ci stiamo occupando (e preoccupando): in sostanza, può essere il prodotto di una locale, progressiva banalizzazione portata fino alle estreme conseguenze, cioè fino al totale azzeramento della marca di preferenza che storicamente gli compete (e che nell’italiano corretto continuerà a competergli). Basterà avere un po’ di pazienza: anche la voga di quest’imbarazzante piuttosto che finirà prima o poi col tramontare, come accade fatalmente con la suppellettile di riuso. Segnalo intanto la significativa "variatio" che mi è capitato di cogliere al volo qualche giorno fa (precisamente, il 17 aprile 2002), nel corso di una trasmissione televisiva che si occupa di alimenti e di buona cucina: un’esperta di gastronomia, chiamata a giudicare tra piatti a base di pesce allestiti in gara da due cuochi, nel sottolineare quanto sia importante anche l’effetto estetico nella presentazione d’una vivanda ha fatto osservare come nei molluschi dalle valve variopinte utilizzati in una delle portate ci fosse «più colore rispetto a una triglia anziché a una sarda» (triglia e sarde essendo i pesci usati nella preparazione di altre due portate). In effetti, una volta appiattito semanticamente piuttosto che fino all’accezione del latino vel, non c’è ragione che non accada la stessa cosa ad anziché (e anche, di questo passo, a invece che, invece di) [...]".

[Fonte:La crusca per Voi, n. 24, pp. 11-12, Ornella Castellani Pollidori]


Questo è probabilmente il miglior bottone da premere: "crusca"



Corso S.I.V. biaggiantonacci ottobre duemilacinque
numero due, Maurizio Savino.
06/12/05

La seconda parte del reportage del S.I.V. di ottobre.
Moltissime foto.
Moltissime chiusure.
Ed un lancio di emergenza finito male...

"Un S.I.V con Michael Nesler… se ne parlava da più di un anno, fin da quando in Italia si discuteva e si scriveva molto a proposito della spirale stabile.
L'idea era di organizzare un "S.I.V. Light" basato fondamentalmente sul controllo della chiusura asimmetrica e sulla gestione dell'inviluppo di volo durante la spirale.
Lunghe telefonate con Michele, scambio di e-mail, confronto sulle nostre diverse impostazioni didattiche… alla fine si decide per un S.I.V. full size, Nesler style, cum grano savinis…"



Vi ricordiamo che in prossimità di Capodanno, esattamente nei giorni 28-29-30 dicembre 2005 organizzeremo un corso S.I.V. a Maratea, 1200 metri di splendido volo sul mare.

Michael Nesler sarà il nostro mèntore.


Questo è probabilmente il miglior bottone da premere: "biaggiantonacci"



Il calendario: sei nuovi mesi di Gioia
01/12/05

Buon dicembre.

Ecco per voi "a winter melody", sei mesi del più bel desktop-para-calendario online.

Il periodo appena messo online è: dicembre 2005 - maggio 2006.

Scaricate gente scaricate...







Questo è probabilmente il miglior bottone da premere: "sei mesi di gioia"



Corso S.I.V. biaggiantonacci ottobre duemilacinque
numero uno, la Cicognona
30/11/05

Qualche parola, tecnica e meno tecnica e molte, moltissime foto di un corso S.I.V. effettuato a Malcesine sul Lago di Garda il mese scorso.

Vi ricordiamo che in prossimità di Capodanno, esattamente nei giorni 28-29-30 dicembre 2005 organizzeremo un corso S.I.V. a Maratea, 1200 metri di splendido volo sul mare.

Michael Nesler sarà il nostro mèntore.


Questo è probabilmente il miglior bottone da premere: "biaggiantonacci"



Thema: Pro Design interpreta il DHV2
25/10/05

SPORTIVA E SICURA
In classe sport oggi si trovano macchine molto differenti.
Quella qui provata, vivace, maneggevole, con i comandi leggeri, è un vero godimento!
Un'ala veloce e dal decollo facile.
Dal Combi 11 cassoni del 1986, prima, ala di serie della casa (quasi 20 anni fa!!!) , o dal Thermik 268 dei primi Campionati di Verbier nel 1987, molta acqua è passata sotto il ponte di Pro-Design! Il progettista, Armin Graf, è molto stimato nell'ambiente.


Questo è probabilmente il miglior bottone da premere: "Thema"



Transalp e Passenger: due nuove sellette da Woody Valley
20/10/05

Già in pronta consegna l'imbrago PASSENGER: si tratta di un'imbragatura studiata espressamente per il passeggero in biposto, è dotata di una protezione dorsale del tipo airbag, di una capiente tasca posteriore portaoggetti sulla cui sommità è possibile fissare con del velcro gli strumenti del pilota e di tasche laterali in rete elastica, accessibili in volo dal pilota del biposto.

La selletta è prodotta in una sola misura, con un'ampia regolazione della lunghezza spalline e con profondità regolabile, per favorire il raggiungimento della posizione seduta del passeggero dopo il decollo o la posizione in piedi prima dell’atterraggio.

Ripiegata occupa poco spazio ed è costruita in cordura e nylon leggeri, per un peso totale di Kg.3,80.

Altra novità della ditta trentina, è l'imbrago da montagna TRANSALP: si tratta di un'imbragatura leggera e di volume molto contenuto, ideale per chi unisce allo sport del volo, il trekking o l’arrampicata. Questa selletta è stata impiegata da Enrico Frigerio ed Ermanno Pedroncelli, per il loro concatenamento para-alpinistico di tre cime di 4000 metri in 36 ore. E' una selletta molto confortevole anche per voli di lunga durata ed è completa di una regolazione centrale della stabilità. Tutte le cinghie sottoposte a carichi dinamici durante il volo sono regolabili per mezzo di fibbie in lega leggera, perciò la selletta è in grado di sopportare qualunque configurazione inusuale senza che le regolazioni possano alterarsi.

La selletta è completa di 4 carrucole per lo speed-system, ed è disponibile in misura unica in due versioni: solo imbragatura del peso totale Kg 0,90 (moschettoni inclusi) oppure imbragatura con moschettoni, più zaino "transalp" integrato per un peso totale di Kg 1,95. Sono stati sviluppati anche due optionals specifici: il contenitore per emergenza con posizionamento laterale, peso Kg 0,20 ed una protezione airbag omologata DHV.
Risultato crash test –G 14,0, peso Kg 0,33;

L'omologazione DHV è già stata superata.


Per scaricare le immagini di Transalp e di Passenger questi sono probabilmente i migliori bottoni da premere:
"Transalp"
"Transalp"
"Passenger"


Delta & Parapendio - ottobre 2005
19/10/05

Come da accordo esclusivo con la rivista, sono online il sommario, l'editoriale e la copertina del prossimo numero di Delta & Parapendio.


Questo è probabilmente il miglior bottone da premere: "Delta & Para"



Adrenalina 2005
11/10/05

MALCESINE SUL GARDA (VR) - 8.9/10/2005
Giampiero Di Brina (Para & Delta club Feltre) e Aleksandra Brankovic (Volo Libero Montegrappa) sono i vincitori, rispettivamente, della gara maschile e femminile di precisione in atterraggio all’ottava edizione del Trofeo Adrenalina. Ex aequo al Para & Delta Feltre e Volo Libero Monte Bondone il Trofeo al club più numeroso.

Il pilota del club di volo libero feltrino si è aggiudicato la vittoria dopo due voli dal Monte Baldo che lo hanno portato sabato otto a sessanta centimetri dal centro, e domenica nove a sessantadue per un totale di centoventidue centimetri, misura che gli ha permesso di prevalere sull’amico-rivale dello stesso sodalizio feltrino Alessandro Gorza, secondo con 157 centimetri. Al terzo posto si è classificato Daniele Frati del club Volo Libero Montagna Pistoiese con 187 centimetri, mentre in campo femminile la vittoria ha arriso alla socia del Volo Libero Montegrappa Aleksandra Brankovic, fuori bersaglio il primo giorno ma fermatasi a due metri e settanta centimetri dal centro la domenica, misura che le ha dato la vittoria finale.

Adrenalina 2005 Gran Galà del Monte Baldo è andata, così, in archivio registrando 165 piloti di parapendio iscritti provenienti da vari club di tutta Italia, alcuni dei quali anche dal lontano Molise come i Picchi, mentre per la specialità acrobazia non c’è vincitore poiché da due edizioni a questa parte è ad invito rivolto ai migliori specialisti del mondo. In venti hanno aderito e si sono presentati a Malcesine sia sabato sia domenica, in barba alla meteo che ha concesso due giorni di volo e di spettacolo in cielo intensi, regalando emozioni con le esibizioni dell’austriaco Mike Küng, pilota che nel 2003 lanciandosi da un elicottero riuscì ad attraversare il canale della Manica in volo con un parapendio, il francese Antoine Montànt, capace di eseguire grazie al dislivello ben 58 “giri della morte” (manovra che in gergo tecnico si chiama Infinity Tumbling”) prima di concludere il volo con un tuffo in acqua, e l’italiano maresciallo dell’Aeronautica Militare Max Dall’Oglio, unico italiano assieme all’altoatesino Michael Nesler ad essere in grado di competere con gli stranieri a questo livello.

Alla manifestazione si sono inoltre esibiti un Base Jumper sganciatosi da parapendio biposto e un terzetto di piloti che ha eseguito una manovra chiamata “Red Baron flight”, un volo a tre agganciati l’uno dentro l’altro nel fascio funicolare. La coppa per il club più numeroso è andata aex equo al Para & Delta Feltre ed al Volo Libero Monte Bondone, sodalizi che si sono presentati ognuno con 15 iscritti. Una salomonica suddivisione tra coppa ed un premio messo in palio dallo sponsor Paradelta Parma è stata la decisione finale che ha accontentato entrambi.

Alla manifestazione hanno assistito numerosi appassionati e non del volo libero in parapendio per una due giorni perfetta e, soprattutto, senza incidenti.


Per info questo è probabilmente il miglior bottone da premere: "malcesine"



Patti e Ripatti: Sicilia duemilacinque
10/10/05

Polenta: "TANTO tempo fa mi arrivò una mail del maestro che mi intimava di scrivere un pezzo sulla Sicilia insieme a SMR.
Sono scattato sull'attenti e nel giro di pochi giorni e qualche scambio di mail ITA-INDIA è nato quanto trovate allegato.
Le parti scure sono di Polenta, quelle azzurrine di Silvio.

NON mi metto a fare polemica sul fatto che probabilmente sarebbe dovuto stare sul sito da mesi come + volte fatto notare..."


Questo è probabilmente il miglior bottone da premere: "patti e ripatti..."



K 13: tre montagne di 4000 metri in 36 ore, a piedi, scendendo in parapendio
06/10/05

Di fronte al galattico disinteresse di piloti, pubblico e media per le gare convenzionali di parapendio, organizzatori e piloti d'avventura si orientano oggidì sempre più verso gare/imprese che siano divertenti e suggestive...

A cominciare dal mitico Didier Favre con il suo volo bivacco, proseguendo con Angelo d'Arrigo, la sua "erre" mediatica e le sue colorite imprese, senza dimenticare lo splendido "X-Alps" di cui ci siamo occupati di recente.

In questa ottica un famoso pilota, Ermanno Pedroncelli ed un famigerato istruttore, Enrico Frigerio detto "il secco del Cornizzolo", non hanno trovato niente di meglio da fare che "concatenare" tre cime da 4000 metri salendole a piedi e scendendole in volo.
Tutto nel minor tempo possibile.

Vediamo com'è andata.


Questo è probabilmente il miglior bottone da premere: "K 13"



Andrea Pazienza a Roma: "Prima pensare, poi leggere."
20/09/05



Roberto Benigni racconta la sua passione per l’artista:
Andrea Pazienza era l’albero del paradiso. Ci ha fatto intravedere la bellezza e poi ha chiuso tutto, però ci ha lasciato dei frutti proibiti e noi ce li siamo mangiati, li abbiamo assaporati. Ci resta una grande voglia di vedere compiute le storie incompiute, chissà cos’altro ci avrebbe potuto regalare. Andrea era vicino a tutte le età; poteva essere un bambino e un vecchio, una donna e un uomo, un animale o una biro. Era eclettico ed anche molto bello: aveva la gioia di vivere negli occhi. Era il capostipite di una grande scuola che non ha avuto poi nessun allievo prediletto perché era inimitabile, un talento irripetibile. Quando usciva un fumetto nuovo di Pazienza era una delle forme della felicità, mentre lo leggevo non volevo essere disturbato da nessuno. Mi colpivano soprattutto l’uso dei colori e la sperimentazione della forma dell’immagine, il modo in cui creava. Non c’era mai poeticume nelle sue opere; era sempre duro, ma duro come lo può essere un bambino. Vedeva tutte le cose come le si vedono per la prima volta. Il suo tratto nel disegno era stravagante, un caos rigorosissimo. I suoi testi provenivano dal parlato; era un grande poeta, un linguista vero perché i suoi testi erano frutto di un genio letterario innato. Tutti dicono che era michelangiolesco, ma Andrea Pazienza apparteneva molto di più alla scuola di Giotto e di Masaccio; aveva la forza e la rudezza del Masaccio e l’invenzione di Giotto. Mi piaceva tanto la sua cattiveria e la sua forza; graffiava e non era mai melenso. Quando c’era il sublime era sempre sorvegliato dal comico. Gli sono attaccato come si è attaccati ad un amico, ci siamo visti tante volte e ci si voleva bene senza mai chiederci il perché, come le cose più belle. Era una gioia averlo accanto, tra noi eravamo sempre in stagione di fioritura. Con Federico Fellini parlavamo spesso di lui, era uno dei nostri pupilli, uno dei nostri amori, uno dei nostri argomenti preferiti. Fellini infatti lo usò per la locandina de La città delle donne . A me sarebbe piaciuto tantissimo usarlo anche come attore perché era meraviglioso, aveva una faccia straordinaria, mi metteva una grande allegria guardarlo. Era proprio lo spirito fanciullesco dello scugnizzo, dell'intelligenza pura in tutti i sensi. Ma proprio quando il nostro rapporto stava maturando per dare dei frutti, Andrea è venuto a mancare. Ogni tanto lo penso e qualche volta lo sogno pure; a volte ho sognato con i suoi disegni e i suoi colori.

La mostra più completa mai realizzata su Andrea Pazienza, celebre fumettista, scrittore, pittore, fotografo, ripercorrerà le tappe fondamentali della sua breve ma intensa esistenza.
Roma, Complesso del Vittoriano, dal 17 settembre al 9 ottobre 2005, ingresso libero.




Per leggere qualcosa su Andrea Pazienza:
paz 1
paz 2


ANGELO D'ARRIGO - Andean Cordillera Expedition 2005
20/09/05

"Sulle ali del Condor"

Con I suoi 3 metri di apertura alare, il Condor è il piu' grande uccello del mondo.
Vive sorvolando il suo habitat naturale nella Cordigliera Andina, con una tecnica unica di veleggiamento. Tuttavia il Condor è una specie in via di estinzione ed è protetto da un trattato internazionale in tutto il Sud America. Ci sono numerosi progetti nel mondo per la salvaguardia di tale specie e per la reintroduzione nel suo habitat naturale.
Il nostro progetto è iniziato con un uovo nato da una coppia di Condor in cattività e messo in incubazione presso un laboratorio di biologia al Centro di riproduzione di Vienna...

I pulcini di Condor intraprenderanno il processo di Imprinting visivo dal momento della nascita, sotto l'ala di Angelo.
Il deltaplano di Angelo - progettato e costruito appositamente per tale progetto - avrà le stesse caratteristiche del volo veleggiato del Condor. Addirittura le ali avranno lo stesso colore di quelle del Condor: nero.
Lo stesso team di biologi che ha seguito Angelo nelle precedenti esperienze, lo seguirà in questo incredibile evento sportivo e naturalistico.

Le eccezionali precedenti esperienze maturate da Angelo in fatto di Imprinting di altre specie di uccelli, nate in cattività e destinate ad essere reintrodotte in natura, saranno di ottimo aiuto in questo caso. Quelle esperienze, consolidate durante i precedenti eventi, gli hanno permesso di definire precise strategie, appropriate ad una situazione di sviluppo del volo, che porteranno all'autosostentamento.

Nelle sue precedenti esperienze Angelo ha:
  • 2001 Attraversato il Sahara con un Aquila delle steppe
  • 2002 Attraversato la Siberia con un Avvoltoio siberiano
  • 2004 Volato oltre l'Everest con un Aquila nepalese

Come in passato il deltaplano di Angelo sarà il principale punto di riferimento per il pulcino. L'ala nera dovrà diventare il suo genitore. Quando il pulcino crescerà , Angelo gli insegnerà a volare e a sopravvivere. Da lui il piccolo Condor imparerà i segreti delle correnti ascensionali e come procurarsi il cibo negli ambienti naturali. Gli insegnerà la sopravvivenza.

Quando il Condor sarà finalmente auto sufficiente Angelo lo lascerà libero nel suo ambiente naturale: il Parco Nazionale di Aconcagua nelle Ande. Il Parco Nazionale di Aconcagua comprende la cima piu' alta della Cordigliera: conosciuta dagli Incas come Ancocahuac, i suoi 6.690 mt. la fanno non solo la piu' alta vetta in Sud America ma anche la più alta montagna al di fuori dell'Asia.

Essa è anche una delle Sette Sommità - le sette montagne più alte del pianeta in ognuno dei sette continenti. Si innalza maestosamente tra le valli Relinchos e Horcones e prende il suo nome dalle parole Quechua anco (bianco) e cahuac (sentinella). Con il suo picco coperto di neve, effettivamente la montagna è a guardia dei due oceani, il Pacifico ad est e l'Altantico ad ovest.

"Volando con i Condors" si svolgerà attraverso tre linee principali:
  • una scientifica e naturalistica, con la nascita, la crescita e la reintroduzione in natura del condor nel Parco Nazionale di Aconcagua.
  • una tecnologica e di innovazione: l'uso di nuovi materiali per il design dell'ala permetterà di fare passi in avanti a livello aerodinamico.
  • una avventuriera e sportiva durante il volo migratorio con un primato mondiale: la traversata del Sud America da Santiago del Cile a Buenos Aires, sorvolando la vetta dell' Aconcagua proprio come un condor, in volo libero.

Questi tre aspetti vengono riuniti in un documentario, che racconterà l'evento. Arricchito con straordinarie scene inedite, dal punto di vista del Condor durante la sua migrazione transandina. Tale progetto che prendera' il via dall'uovo nell'incubatrice, sara' segnato da importanti momenti scientifici e tecnologici:

Dal punto di vista naturale:
  • metodologia scientifica
  • Imprinting nell'incubatrice (con il suono della voce di Angelo, come un genitore)
  • nascita sotto l'ala nera (il nero è il colore naturale dei genitori)
  • nutrimento subito dopo i voli di Angelo (atterrare vicino al nido e nutrire il pulcino)
  • Primo volo insieme (sviluppo)
  • Esperienze di volo (prendere le termiche e le correnti ascensionali)
  • Ricerca di cibo in natura (insegnamento delle strategie)

Dal punto di vista tecnologico:
  • Progettazione e realizzazione di un deltaplano con le stesse caratteristiche di volo di un Condor. L'ala verra' progettata nei laboratori Elasis (Napoli) e realizza nei laboratori di Icaro2000 (Varese)
  • test dell'ala e della selletta nella la galleria del vento della FIAT a Torino

Dal punto di vista della sfida di un volo sull'Aconcagua:
  • Preparazione fisica nella zona dell'Etna
  • test fisici in camera iperbarica presso il centro di Medicina Aerospaziale


Per maggiori info questo è il miglior link da seguire www.angelodarrigo.com


La Notte Bianca
16/09/05

Tra sabato 17 e domenica 18 settembre. Attesa più che mai, sabato 17 settembre torna La Notte Bianca, l'iniziativa che, giunta alla sua terza edizione, è stata ideata e realizzata dal Comune di Roma e dalla Camera di Commercio di Roma, in collaborazione col Ministero per Beni e le Attività Culturali.
Dopo lo straordinario successo di 2.000.000 di visitatori che nel 2004 hanno invaso le strade e le piazze di Roma, la città si prepara a rivivere questo suggestivo clima di festa per un'intera notte.

Il 17 settembre dalle ore 20.00 alle ore 8.00 del giorno successivo, Roma sarà una città aperta dal centro alla periferia e teatro di una grande esperienza collettiva, con l'obiettivo di dimostrare tutta la sua vitalità artistica e culturale, in un contesto di forte impatto sui cittadini e di grande richiamo turistico.

Con circa 500 eventi La Notte Bianca coinvolgerà i principali luoghi della città, dai più tradizionali ai più insoliti: musei comunali, statali e privati, piazze storiche, ville e giardini, istituti culturali, istituzioni, teatri, biblioteche, chiese e luoghi di culto, cinema, gallerie d'arte, centri sportivi, centri commerciali, locali notturni, negozi, punti di ristoro e luoghi insoliti normalmente chiusi al pubblico.

Purtroppo la manifestazione non sembra nascere sotto buoni auspici meteorologici, visto che proprio nella notte tra sabato e domenica pare dover essere l'apice del brutto tempo sul Lazio, con piogge intense, temporali, vento debole da sudovest (ma con raffiche nei temporali). La temperatura passerà dai 21°-22°C circa del momento in cui calerà l'oscurità ai 14°-15°C della minima, che potrebbe non essere registrata all'alba, ma durante le fasi di precipitazione più intensa.


Questo è probabilmente il miglior bottone da premere: "www.lanottebianca.it"


Turbo salita con il prototipo da discesa
08/09/05

La scorsa settimana, Enrico Frigerio (Importatore Ozone per l'Italia), ed Ermanno Pedroncelli (detentore del record itraliano di distanza) hanno salito tre montagne di 4000 metri in 36 ore usando il nuovo 'prototipo da discesa'.

Enrico ed Ermanno si stavano allenando per questo incredibile progetto fin dallo scorso anno, entrambi erano in forma perfetta per la spedizione. Enrico ed Ermanno sono partiti appena trascorsa le mezzanotte ed hanno salito e sceso il Gran Paradiso (4061m) in sole 7 ore! Dopo di ciò, si sono recati immediatamente a Chamonix per salire al Monte Bianco (4807m). Sono arrivati in vetta quello stesso pomeriggio ed entrambi hanno potuto godere di uno stupendo volo di 40 minuti per discendere nella valle di Chamonix con le loro vele da discesa, dopo aver decollato nelle difficili condizioni di un sostenuto vento da dietro! Poche ore dopo, questa coppia instancabile ha salito il Monte Rosa, fino alla capanna Regina Margherita, (il più alto rifugio d'Europa posto a 4559m) completando i 1300 metri di salita in solo 2h10'. Enrico ed Ermanno hanno riferito che la vela da discesa è facile da trasportare e semplice in decollo ed atterraggio.

I dettagli di questa vela sono ancora riservati, ma possiamo dirvi che pesa molto meno di tre kg ed ha una planata ed un'efficienza sorprendentemente buone. Le nostre più sincere congratulazioni ad Enrico ed Ermanno per questa stupefacente impresa.

Ben fatto ragazzi!!!


Alex Hofer ed il Trango 2 vincono l'avventura X-Alps
30/08/05

In caso siate stati in vacanza su Marte durante le ultime settimane, questa è la notizia: Alex Hofer a bordo del suo Trango 2 ha vinto l'X-Alps 2005!

Per coloro a cui non fosse familiare questa grande avventura, ecco una breve descrizione.

Salite con i vostri più pazzi amici di volo sulla cima di un lontano ghiacciaio in Austria, poi trovate il sistema per arrivare più rapidamente possibile a Monaco...

Tutto ciò che potete fare è camminare, correre o volare, trasportando sempre la vostra attrezzatura di volo; dovete inoltre attraversare sia lo Zugspitze che il Monte Bianco sul versante nord.

Tutti i piloti portano un sistema di tracciamento che consente agli organizzatori di seguire i loro spostamenti in 3D ed in tempo reale e fondamentalmente quando non stanno volando stanno correndo, perché nessuno vuole rimanere indietro!

Così, a volo d'uccello, sono circa 800 chilometri che Alex ha percorso...
Due parole con lui dopo 12 giorni "hardcore" sulle Alpi: -Alex, adesso che hai avuto un pò di tempo per recuperare dimmi, faresti di nuovo una cosa così PAZZA?-
-Sicuro! Questa è un concetto di competizione così brillante, facilmente comprensibile per chiunque la segua, ed una fantastica avventura per tutti i competitori; per cui sì, sarò in prima fila alla partenza la prossima volta! Il mio entusiasmo ed il fatto che non mi sia mai annoiato durante la gara è una gran parte del motivo per cui sono riuscito a vincere.-
-C'è stata qualche volta, durante X-Alps 2005, in cui hai pensato di mollare e di non scalare ancora un'altra montagna?-
-Il secondo giorno è stato il peggiore per me, il fisico non era ancora acclimatato ed ho sofferto di problemi con stomaco e pancia, e questo ha pesato molto sulle mie riserve di energia, ma non ho mai pensato di andare a casa, la gara era solo all'inizio...-
-X-Alps è un evento on-line. Il fatto che molti seguissero i tuoi progressi su internet ti ha aiutato e motivato? Immagino che molti ti inviassero sms, doveva essere piacevole mentre camminavi...-
-Si, per me era emozionante vedere come la gente seguisse l'intera cosa, ogni mossa, ogni errore... Da sempre attendevo un tipo gara che fosse più interessante possibile per gli spettatori.
In questo evento anche persone che non abbiano mai visto prima un parapendio, possono comprendere e seguire la corsa!
Così quando mi capitava di perdermi da qualche parte, pensavo sempre a tutta la gente che mi seguiva e che vedeva che errore mostruoso stavo facendo...-
-Parliamo dell'ala: era un Trango 2, un'ala di omologazione più bassa rispetto a quelle volate dalla maggior parte dei partecipanti, ti sei sentito svantaggiato rispetto ai prototipi da competizione?-
-La scelta dell'ala è stata molto ragionata, ho deciso per il Trango 2 perché è un'ala più semplice da volare ed è più leggera del Targa 2 e non ho mai rimpianto questa scelta. Alla fine sono sempre stato il pilota che ha tenuto testa a tutti contro vento... il Trango 2 ha moltissime prestazioni! In una competizione normale ci sarebbe stato un piccolo vantaggio per i prototipi Open Class, ma quando si fa Cross Country semplicemente non c'è miglior ala al momento.-
-Ho letto nel tuo diario che hai avuto, a volte, condizioni di aria molto "interessanti", come si è comportata l'ala?-
-Nella X-Alps gli organizzatori non fermano la gara quando le condizioni diventano dure, ed ogni chilometro non volato deve essere percorso a piedi, quindi a volte la voglia di volare anche quando è ventoso è grande. Ci sono state tre occasioni in cui l'aria è diventata davvero brutale, ma non ho avuto mai brutte chiusure dell'ala.-
-Quali sono i tuoi progetti per il futuro?-
-Per il futuro spero che riuscirò ad attirare uno dei grandi media televisivi nella la X-Alps... questo la farebbe diventare ENORME!!! Immaginate di avere tre minuti di riassunto della gara ogni giorno in TV. I miei pensieri vanno in questa direzione piuttosto che verso una mia riapparizione nel PWC.
Mi piace guardare avanti, non dietro!-

-Grazie Alex per aver regalato ad UP, dopo la Coppa del Mondo ed il Campionato del Mondo, questo nuovo trofeo and keep kicking butt!


E'scomparso Robert "Bob" Moog
21/08/05

Robert Moog, il grande inventore dello strumento musicale che porta il suo nome, è morto ieri notte nella sua casa di Asheville, in North Carolina, all'eta di 71 anni.

Era il 1964 quando, un anno prima di laurearsi in ingegneria, Robert "Bob" Moog brevettava la tastiera destinata a cambiare il modo di intendere e fare musica. Aveva cominciato dieci anni prima a progettare per puro divertimento con il padre.
Ben presto il Moog, che oltre a uno strumento è un'icona, un simbolo, un pezzo di design (nel 1969 il Moma ne espose uno progettato da "Bob", venne utilizzato dai più grandi musicisti. Jazzisti del calibro di Herbie Hancock e Chick Corea, gli stessi Beatles. Ma sono leggendarie le performance di Rick Wakeman e dei suoi Yes e di Keith Emerson degli Emerson Lake & Palmer.
Lo stesso Rick Wakeman siederà nel consiglio della Fondazione Moog per l'avanzamento della muscia elettronica che la famiglia ha annunciato di voler creare dopo la sua morte.

Ma il Moog non ha solo segnato la generazione degli anni sessanta, vantando tutt'ora un nuemro enorme di ammiratori: l'anno scorso a New York, alla presenza di Robert, si è celebrato il Moog Festival.

"Sono grato per il suo contributo alla musica elettronica. E' un vero gigante. Ogni persona che può ispirare un giovane a interessarsi alla musica ha reso un grande servizio all'umanità" scrive Malcolm Davis sul sito (http://www.caringbridge.com/) dove i fan lasciano i loro pensieri. Ma siamo sicuri che anche scomparso il suo creatore, il Moog continuerà ad ispirare tanti giovani e non.




Novita' sulla pagina Meteo
21/08/05

Con la certezza di offrire sempre un servizio utile ed aggiornato, e grazie anche alla disponibilita' offerta dal servizio meteo dell'Aeronautica Militare, abbiamo aggiornato la pagina Meteo che adesso si è arricchita di un servizio di monitoraggio e previsione di Temporali.

Per ulteriori info questo è probabilmente il miglior bottone da premere: www.parapendio.it/meteo




RED BULL X-ALPS
12/08/05

la grande corsa sulle Alpi iniziata il primo di Agosto volge ormai alla fine.
Lo svizzero Alex Hofer conduce in testa solitario ed è a pochi chilometri dal traguardo. Se tutto andra' come previsto arrivera' in serata a MonteCarlo.
Più indietro a circa 300Km da Alex c'è l'unico italiano in gara, Andy Frotscher, che nelle prime giornate di gara aveva condotto la graduatoria.
Ma come sempre in sfide simili l'importante è partecipare.


Per ulteriori info questo è probabilmente il miglior bottone da premere: www.redbullxalps.com




E' nato il figlio del Mantra!
11/08/05

From Ozone Website

E' nato il figlio del Mantra!
David, il progettista, coadiuvato dai suoi bracci destri Jerome & Russ, sta attualmente lavorando ad un discendente del Mantra: l'Ozone INSTINCT. E' basato sul progetto del Mantra, per fornire grandi prestazioni unite a pilotaggio e comfort, pur mantenendo la sicurezza di una vela DHV2. L'INSTINCT sta già dando prova di essere una vela da cross ad alte prestazioni e verrà presentato al festival di St. Hilaire in settembre. Russ dice che c'è sola una parola per descrivere quest'ultimo prototipo: "E' preciso". Vi terremo informati dei progressi

Per ulteriori info questo è probabilmente il miglior bottone da premere: www.flyozone.com




Festival degli artisti
29/06/05

L’arrivo del circo, di notte, ebbe il carattere di un’apparizione. Questa specie di mongolfiera, preceduta da niente:
la sera prima non c’era, la mattina era lì davanti casa mia. Pensai subito ad una barca, che portava con sé una piccola tribù corsara.
' Federico Fellini '

Per ulteriori info questo è probabilmente il miglior bottone da premere: www.stradeventi.it




Pro Design Photo Contest!
20/06/05

Gara di fotografia PRO-DESIGN - dal 1° giugno al 30 settembre.

" Prendi la tua nuova THEMA per uno scopo unico e speciale!
" Invia minimo 3 fotografie
" Vinci il prezzo che hai pagato per la vela
" Vinci straordinari premi!

PRO-DESIGN ha sempre bisogno di belle foto e specialmente foto dell'attuale gamma di vele. Puoi aiutarci partecipando alla Gara di fotografia PRO-DESIGN 2005.

PREMI:
" primo premio: una nuova THEMA (se l'hai già comprata, vincendo la gara ti verrà rimborsato il prezzo d'acquisto)
" secondo premio: selletta MOVE LIGHT, inclusa l'emergenza a scelta
" terzo premio: accessori a scelta nella gamma PRO-DESIGN del valore fino a 600 Euro.

DETTAGLI E CONDIZIONI:

" sono autorizzati a partecipare i piloti Pro-Design con Thesis, Effect II, Jazz, Titan II o la nuova Thema.
" inviare almeno 3 foto entro il 30 settembre, foto in versione digitale, di almeno 3 megapixel (risoluzione 300 dpi) o maggiore. Inviare le foto su un CD Rom per posta (non per e-mail. Le foto inviate per e-mail verranno escluse dal concorso).
" tipo di foto e sfondo possono essere scelti liberamente, anche se è necessario che la vela sia chiaramente riconoscibile come Pro-Design (chiaro riconoscimento del disegno della vela e/o del logo, etc).
" i diritti delle foto vengono interamente trasferiti alla Pro-Design
" se si vuole partecipare e si vuole comprare una nuova Thema garantiamo uno sconto speciale dal prezzo di listino (la vela in questo caso può essere ordinata solo in colori e modelli standard. Gli altri modelli sono esclusi da questa opzione. In questo caso le foto dovranno essere della Thema). Per i prezzi e le condizioni contattate il vostro rivenditore. È obbligatorio firmare le condizioni del modulo e inviarlo via fax al n. +43 512 54644520 entro il 31/08/2005.
" se partecipate al concorso senza voler comprare una nuova Thema e usando Thesis, Effect II, Jazz o Titan II, non c'è bisogno di riempire e inviare il modulo. --> In questo caso bisogna inviare una e-mail entro il 31/8/2005 a office@pro-design.at indicando nome e indirizzo con oggetto "Photo Contest 2005".
" Fra le foto pervenute le 3 migliori verranno premiate (valutazione di una giuria interna).
" I vincitori verranno avvisati via e-mail in Ottobre e le foto vincitrici verranno pubblicate sul nostro sito www.pro-design.at.

Questo è probabilmente il miglior bottone da premere: "Modulo di partecipazione"



Gioia 2005, The Summer Party... In Video!
20/06/05

Ecco il video dell'evento, da scaricare per chi volesse rivivere le sensazioni dello scorso anno...


Gioia 2005, ci vediamo su!


Questo è probabilmente il miglior bottone da premere: "The Summer Party!"

Trovare poi il link giusto è parte del divertimento.


Gioia 2005, The Summer Party!
15/06/05

Un'altra novità per il Summer Party di Gioia dei Marsi: Il Calendario.

Dopo piu' di un anno speso tra centinaio di click abbiamo selezionato alcune tra le foto che per noi rappresentano piu' di ogni altra cosa lo spirito del volo. Gioia 2005, ci vediamo su!

Questo è probabilmente il miglior bottone da premere: "The Summer Party!"

Trovare poi il link giusto è parte del divertimento.


Gioia 2005, The Summer Party!
13/06/05

Qualche novità per il Summer Party di Gioia dei Marsi: innanzi tutto il patrocinio dell'Aeroclub d'Italia, giunto in questi ultimi giorni, modo con il quale l'Ente ha voluto riconoscere l'importanza dell'evento patrocinandolo ufficialmemte!
Abbiamo poi la notizia di altre ditte che saranno presenti sul palcoscenico di Gioia ed esattamente Airwave con i suoi Sport2 e Mustang, e Fly Castelluccio con tutta la gamma di paramotori.

Qualcosa di nuovo anche per quanto riguarda lo spettacolo: il VJ Roberto Cordino videomix online, con i suoi mURi_diGITali.

Gioia 2005, ci vediamo su!

Questo è probabilmente il miglior bottone da premere: "The Summer Party!"



Gioia 2005, The Summer Party!
27/05/05

Gioia 2005... c'è così tanto che bolle in pentola, che serve giusto la "pentola" del Fucino per contenere tutto!
Volo, acrobazia, B.A.S.E. jump, una lezione "one shot" tenuta da Michael Nesler sul pilotaggio avanzato e sui primi elementi di volo acrobatico ed ancora un corso di perfezionamento "full immersion" di una settimana con Adriano Patti; ma se non bastasse il Master of Ceremony del Summer Party sarà Roberto Angelini, famoso anche per il suo "Gatto Matto"!




Questo è probabilmente il miglior bottone da premere: "The Summer Party!"



Delta & Parapendio - maggio 2005
25/03/05

Sono online copertina, sommario ed editoriale del prossimo numero di Delta & Parapendio.
Due sorprese su questo numero: un servizio sulla didattica, con alcune belle foto del nostro campo scuola (non per niente...) ed il servizio su Gioia 2005, The Summer Party!
Una doverosa errata corrige: il pezzo "Che cos'è, Gioia? (Si fa prima a dire cosa non è, forse?)" pubblicato con la firma di Maurizio Savino, è in effetti di EsseEmmeErre, mentre le foto sono state scattate da Michael Nesler e da Strappichella.

Un'ultima notizia è che tra pochissimi giorni verrà pubblicata la home page di Gioia 2005, The Summer Party! con il programma completo dell'evento.

Riccoriccoricco.

Gioia 2005, ci vediamo su!


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Pro Design Thema
24/05/05

Siamo lieti di annunciarvi l’entrata nel marcato del nostro nuovo intermedio avanzato omologato in classe DHV2 THEMA (4 le taglie: 60, 75, 90 e 105. I test DHV di carico e quelli di volo sono già terminati per le taglie centrali 75 e 90. Le rimanenti 60 e 105 sono attualmente alle verifiche di comportamento in volo.)

THEMA – Rifuggi l’ordinario!
Il nuovo THEMA è fondamentalmente un’ala che si colloca tra un DHV 1-2 di classe superiore per caratteristiche di bilanciamento sugli assi, autostabilità, piacevolezza di pilotaggio e un DHV 2 facile con un’elevata gamma di velocità effettive ottenibili e ottima efficienza. Il nuovo THEMA - è una nuova definizione di perfezione!

COSTRUZIONE
In questa vela ci sono tutte le innovazioni tecnologiche di PRO-DESIGN quali:TETS, tasche aerodinamiche ram-air sul bordo d’attacco, nastrature di rinforzo longitudinali, PRO-DESIGN line technology etc. Centinatura a V-rib per tutta l’apertura alare. Come per il THESIS, il JAZZ e l’ EFFECT II abbiamo utilizzato il nuovissimo tessuto NCV 9017 40gr , anche per il THEMA al fine di ottenere una vela dal peso e dall’ingombro contenuti. Nuove bretelle “performance” sottili. Nuovo design 2005

DECOLLO
La nuova ala permette agevoli decolli in qualsiasi condizione di vento e di terreno.

IN VOLO, PILOTAGGIO, PERFORMANCE
Con il nuovo THEMA ogni tester è stato immediatamente e favorevolmente impressionato dal suo pilotaggio gradevole e dal modo in cui quest’ala vola. Facile ed intuitivo come un intermedio ma dalle potenzialità prestazionali di un avanzato grazie ad un nuovo sistema di accelerazione che promette e permette un volo accelerato realmente veloce ed efficente!

QUALITA’ E COSTRUZIONE UNIVERSALMENTE RINOMATA
PRO-DESIGN e qualità dei prodotti significano la stessa cosa. Questo ha fatto si di farci conoscere in tutto il mondo. Anche il THEMA è costruito col massimo della qualità come ogni altro prodotto o vela da noi sinora venduti.

PER CHI E’ ADATTA
Piloti intermedi ovvero già con almeno un anno di buona pratica, piloti che volano con regolarità e cercano il massimo piacere dal volo con un eccezionale compromesso tra performances e sicurezza! Per chi vola in ambienti dalle condizioni forti e cerca sicurezza senza rinunciare alle prestazioni o alla distanza.

THEMA 60 75 90 105
superficie proiettata 19,55m² 21,15m² 22,44m² 24,27m²
Superficie in piano 22,23m² 24,04m² 25,51m² 27,59m²
Apertura alare proiettata 8,96m 9,32m 9,6m 9,99m
Apertura alare in piano 10,84m 11,28m 11,62m 12,08m
corda massima 2,62m 2,72m 2,8m 2,91m
Allungamento proiettato 4,11 4,11 4,11 4,11
Allungamento in piano 5,29 5,29 5,29 5,29
Numero di celle 53 53 53 53
peso 4,9kg 5,2kg 5,5 5,9kg
carico ammesso (min/max) 60-80kg 75-95kg 90-110kg 105-130kg
Velocità 23-37km/h 23-37km/h 23-37km/h 23-37km/h
velocità mass. con speed system 52+km/h 52+km/h 52+km/h 52+km/h
Omologazione DHV in corso DHV 2





Per ulteriori informazioni questo è probabilmente il miglior bottone da premere: "Pro Design"



Record europeo di distanza. 305 chilometri
23/05/05

Parapendio. Julien Dauphin ha superato il record europeo di distanza con 305 Km: " non ho mai lasciato il cielo con gli occhi. Saltavo di nuvola in nuvola".

Giovedì 12 maggio 2005.
Giovane e marginale trasportatore, il parapendio non ha un vero e proprio circuito di competizioni, a parte le divisioni e i campionati di Francia, d'Europa e del mondo. E i suoi record di distanza raggiunti faticosamente. Martedì 10 maggio, Julien Dauphin ha portato a termine un volo di 305 Km, decollando dai dintorni di Parigi per atterrare a Redon, vicino a Baule. E senza motore. Nuovo record per Francia e Europa di volo di distanza in parapendio. Sentiamo come è riuscito in un'impresa del genere.
"Ore 17 e 40, 2000 metri di altitudine, vedo l'Atlantico in lontananza. Ho decollato 6 ore fa da un meandro della Senna, vicino Parigi. Abbiamo aspettato quasi una settimana per avere questa giornata di volo. Confrontando le più precise previsioni meteorologiche, abbiamo avuto il presentimento di un giorno eccezionale. Già domenica qualcuno ci aveva creduto e aveva cercato di decollare da un'area della Normandia, ma le condizioni non erano adatte.
Martedì mattina sono andato in ufficio. Ma uscendo dalla prima riunione ho visto che il cielo era perfetto. Limpido, blu, con alcuni cumuletti che annunciavano forte attività termica per la giornata.
Alle 11,20 ho decollato da Jeufosse, piccola altura su un anello della Senna, vicino a Mantes-the-Pretty. Ho trovato immediatamente un'ascendenza che mi ha portato a 1000 mt di altezza. Mi sono fatto portare dal vento fino alla successiva ascendenza. Sarebbe stato il gioco di tutto il giorno: trovare termiche che mi mantenevano in aria, mentre approfittavo della velocità che mi dava il vento.
Rimanere in aria non è l'unica difficoltà. È anche necessario evitare le aree proibite, a cominciare dalla base militare di Evreux, proprio sulla mia traiettoria.
Dopo questo percorso di 40 Km, sono arrivato alla campagna di Pole. Ma non ho mai lasciato il cielo con gli occhi. Saltavo di nuvola in nuvola. Loro materializzavano le termiche. Salivo mentre giravo. Una volta arrivato alla base di una nuvola a 1400 mt, andavo a cercare la successiva. La meta era Chateaubriant, passaggio obbligato tra le zone proibite di Rennes e Nantes.
Lassù le temperature vanno sotto lo zero e anche se ben coperto, ho cominciato a sentire freddo. In parapendio, siccome non c'è un abitacolo, si è costantemente all'aria. I miei doppi guanti non erano sufficienti ad evitare che le mie dita si intorpidissero col freddo.
Di tanto in tanto nelle termiche incrociavo qualche aliante, ma andavano così veloci che uno soltanto ha avuto tempo di farmi un saluto. Altri compagni di viaggio erano le rondini, che tenevano lontane le zanzare nelle correnti calde.
Al 194° km ho cominciato a scendere un pochino, così ho pensato di atterrare. Ho esaminato nei campi coltivati segni rivelatori di ascendenze e alla fine ne ho trovato uno che mi ha portato da 200 mt a 2000. Ho sorvolato Laval. Quindi ho raggiunto Chateaubriant. Cominciavo ad avere un desiderio pressante. Era necessario pensare a qualcos'altro.
Le nuvole si univano velocemente, allineandosi come in una strada, ho potuto percorrere tratti a 80Km orari. 260 Km mi separavano dal punto di decollo, il record francese era a non più di 10 Km, ma una massa d'aria discendente mi portava verso il basso a qualsiasi velocità andassi. Guardavo i campi, cercavo un modo per risalire. All'improvviso la vela si è imbizzarrita e mi ha portato a 2000 mt. 280 Km, ora è il record europeo ad essere raggiunto. Ma il mitico scoglio dei 300 Km non è molto lontano. Devo resistere. L'oceano è orami a portata di volo, mi chiama. Ma sapendo che mi sto avvicinando ad un'area chiusa al sorvolo, e per non compromettere il mio record, decido di atterrare. Dopo 6 ore e 40 minuti e 305Km di volo".

Yohan Boniface

[traduzione cicognone]


Referendum 12, 13 giugno 2005
23/05/05

Il 12 ed il 13 giugno 2005 saremo chiamati ad esprimerci sull'ultima possibilità che abbiamo di modificare la legge 40 sulla procreazione assistita.

CON QUESTO REFERENDUM LA LEGGE NON SARA' ABROGATA, MA SOLO MODIFICATA NELLE SUE PARTI PIU' DANNOSE E INGIUSTE

IL REFERENDUM NON RIGUARDA LA CLONAZIONE E ALTRI PROBLEMI GENETICI. NON SARAI CHIAMATO AD ESPRIMERTI SU QUESTIONI TECNICHE DA ADDETTI AI LAVORI MA SUI TUOI DIRITTI

DESCRIZIONE DEI QUESITI REFERENDARI - clicca qui per leggerne il testo ufficiale

1 - Ricerca scientifica e possibilità di cure per tutti - "Limite alla ricerca clinica e sperimentale sugli embrioni"
Modificando questa parte della legge, sarà possibile fare ricerca sulle cellule staminali embrionali e trovare la cura di gravi malattie. Per questo tipo di ricerca NON è possibile sostituire le cellule staminali embrionali con altre cellule staminali (come sostengono gli oppositori al referendum). Se questa parte della legge non sarà modificata, nel futuro le persone colpite da tante malattie (come diabete, Parkinson, Alzheimer, sclerosi e fibrosi cistica) saranno costrette a recarsi all'estero per potersi curare.
Inoltre, ostacolando la ricerca scientifica, il rischio di fughe di cervelli sarà sempre più consistente.

2 - Tutela della salute della donna e del nascituro - "Norme sui limiti all'accesso"
Modificando questa parte della legge, sarà possibile abolire il divieto di congelare gli embrioni, ma soprattutto l'obbligo per le donne di impiantarsi tutti gli embrioni anche se esiste la certezza che sono portatori di malattie genetiche.
Se questa parte della legge non sarà modificata, la possibilità di successo di qualsiasi intervento di procreazione assistita sarà irrimediabilmente ridotta; ma soprattutto, _LA VERA BARBARIE_ : le coppie portatrici di malattie genetiche, che desiderano avvalersi della procreazione assistita, saranno obbligate ad impiantarsi un embrione anche se la diagnosi preimpianto ha accertato la presenza di malattie, con la conseguente certezza di mettere a mondo figli affetti da gravi malformazioni non curabili.

3 - Autodeterminazione della donna - "Norme sulle finalità, sui diritti dei soggetti coinvolti e sui limiti all'accesso"
Modificando questa parte della legge si abolisce l'equivalenza tra embrione e persona (introdotta arbitrariamente per la prima volta da questa stessa legge nel nostro ordinamento giuridico).
Equiparare embrione e persona, ancora più che dal punto di vista giuridico, è inammissibile da un punto di vista etico; quest'equivalenza è in palese contraddizione anche con la legge sull'aborto.
Se questa parte della legge non sarà modificata, esiste il rischio concreto che sarà rimessa in discussione anche la legge sull'aborto, approvata dai cittadini con il referendum nel 1981.

4 - Fecondazione eterologa - "Divieto di fecondazione eterologa"
Modificando questa parte della legge si elimina il divieto di ricorrere alla fecondazione eterologa (la donazione dello sperma o degli ovociti).
Questo divieto impedisce di avere un bambino alle donne (ad esempio) che a causa di un trattamento di chemioterapia sono diventate sterili.
Non esiste alcuna prova scientifica che la fecondazione eterologa provochi disturbi psicologici ai figli o alla coppia; vietarla, significa discriminare sulla base di un problema di salute migliaia di persone, ed impedirgli di mettere al mondo dei figli.
Se questa parte della legge non sarà modificata, le coppie in cui uno o entrambi i membri sono sterili, non potranno avere figli e dovranno recarsi all'estero per realizzare quello che è vietato in Italia.
Nel nostro paese la sterilità colpisce il 15-20% delle coppie ed è in aumento; il turismo procreativo ha già subito un incremento del 20% dall'emanazione della legge 40.

TUTTI I SUDDETTI DIVIETI STABILITI DALLA LEGGE 40, PREVEDONO UNA DENUNCIA PENALE E LA CONDANNA DEGLI EVENTUALI TRASGRESSORI

QUALE PAESE CIVILE CONDANNA UNA MADRE CHE DESIDERA AVERE UN FIGLIO ?

QUALE PAESE CIVILE CONDANNA UN RICERCATORE CHE LAVORA PER GUARIRE LA GENTE DA MALATTIE OGGI INCURABILI ?

Se questo referendum non raggiungerà il quorum, non avremo più alcuna possibilità di modificare la legge 40.

SE VUOI DIFENDERE I DIRITTI DI TUTTI,IL 12 ED IL 13 GIUGNO NON ASTENERTI : VAI A VOTARE SCEGLI 4 VOLTE SI'

PER SAPERNE DI PIU' SU TUTTI GLI ASPETTI DELLA LEGGE:
http://www.intesalaica.it/hannodetto

Umberto Veronesi (Medico) - Una legge inumana e ingiusta http://www.lucacoscioni.it/node/3217

Rita Levi Montalcini (premio Nobel) - Un dovere votare quattro sì http://www.lucacoscioni.it/node/3349



Gioiagioiagioia sosteneva, tesi e illusioni...
18/05/05

Il ritorno a Gioia, da festeggiare, come sempre, con un primo volo alto...


Questo è probabilmente il miglior bottone da premere: "Gioiagioiagioia"



Gioia: men at work 2
21/04/05





Scarica le foto di Gioia e di Sperone:
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Serrone: men at work
20/04/05

E' cominciata la sistemazione del "decollo basso" di Serrone.
La nuova staccionata in legno è già pronta, mentre una pala meccanica ed una ruspa sono al lavoro per togliere i sassi e spianare la zona.
Vi terremo aggiornati.





Primavera?
18/04/05

Per festeggiare la primavera, che quest'anno ha deciso di allietarci con freddoventopioggianeve, eccovi due "primi voli alti", di quando ancora non era così primavera, ma di tanto in tanto si volava.
Le foto sono state scattate quest'inverno a Campo Catino.
Anche lì tanta neve.


Questo è probabilmente il miglior bottone da premere: "Primavera?"



Ozone Mantra
13/04/05

"Siamo felicissimi di annunciare che il Mantra M ha superato oggi tutti i test di volo per la classe DHV 2-3 presso il lago di Garda in Italia. Ci è voluto un bel po', ma lo avevamo detto che conveniva aspettare! Le nostre prove comparative mostrano che che il Mantra è al top della sua classe, con sufficienti prestazioni per forti piloti da competizione. La cosa migliore è che il Mantra è ineguagliabile per confort di volo ed ha un pilotaggio super armonioso!"
Come potete vedere dall'anticipo di quanto pubblicato sul sito Ozone il Mantra M è certificato!
Ecco le news che ci sono da poco pervenute:
Il Mantra M ha superato oggi i test per certificazione DHV. Abbiamo dovuto aspettare un po’, ma siamo tutti estremamente contenti di questa vela. I test comparativi con altre vele ad alte prestazioni nella classe 2-3 mostrano che il Mantra è al vertice della sua categoria.

Il compito di David Dagault su questa vela era ovviamente di sviluppare una vela 2-3 ad alte prestazioni, ma che fosse anche confortevole e piacevole da volare. Per sommi capi, per arrivare a questo Dav ha bilanciato le correlazioni tra la tensione della vela, l’allungamento, ed altri fattori per arrivare ad un modo di volare che restituisse una sensazione di tranquillità al suo pilota. Un piacevole risultato di tutto questo è la riduzione dei movimenti parassitici della vela e di conseguenza una riduzione anche della resistenza aerodinamica. Tutti coloro che hanno volato con il Mantra sono stato concordi nel dire che è stabile, facile da maneggiare e che ispira confidenza.

Siamo sicuri che questa è la vela dalle migliori prestazioni che abbiamo mai prodotto, e siamo molto impazienti di immetterla sul mercato e di sentire i vostri pareri su di lei.

Dav ha ordinato i prototipi XL, L ed S del Mantra e le previsioni sono di accettare ordini del Mantra dal 30 di aprile.

Molte informazioni tecniche possono essere trovate nei nuovi inserti sul nostro sito, perciò, per prima cosa verificate lì se avete domande sulla nuova vela.

Specifiche del Mantra:

59 cassoni
Gamma di peso taglia M: 82-102kg
Peso della vela 5.7kg
Superficie reale 26.07mq, proiettata 22.34mq
Allungamento reale 6.02, proiettato 4.48
Apertura reale 12.53m proiettata 10m
Corda media 2.6m
Certificato 2-3 con linee sguainate





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In India era sabato
31/03/05

"1 metro e mezzo di apertura alare di uno dei piu' maestosi veleggiatori esistenti, con la massima tranquillita', aveva deciso di veleggiare, per un attimo, insieme a me."


Questo è probabilmente il miglior bottone da premere: "Era sabato"



Tecnica di volo: la spirale stabile. Parte 6. Considerazioni finali.
30/03/05

Siamo alle conclusioni della disamina tecnica sul comportamento neutro in spirale ed è Dante Porta a tirare le somme del lavoro svolto.

Da parte nostra vi informiamo che tra la fine di settembre e le prime settimane di ottobre 2005, verrà organizzato da www.parapendio.it un corso specifico su: chiusura asimmetrica e spirale, con la partecipazione dell'indispensabile Michael Nesler.

Non cambiate canale.


Questo è probabilmente il miglior bottone da premere: "Spirale stabile. Parte 6"



Ovindoli 2005, l'alt(r)a pressione.
25/03/05

Quattro parole quattro e tante, tantissime foto, dal bianco di Ovindoli.

Giornata entusiasmante.


Questo è probabilmente il miglior bottone da premere: "Ovindoli"



Tecnica di volo: la spirale stabile. Parte 5
24/03/05

Non poteva mancare, in una analisi tecnica del problema "spirale stabile", il parere di progettisti e costruttori; nè poteva mancare la spocchia del secchione, di cui il "solito noto" si veste per raccontarci di aver inventato l'acqua che non bolle...
Molto interessanti, invece, tutti gli altri punti di vista.


Questo è probabilmente il miglior bottone da premere: "Spirale stabile. Parte 4"



Snowkite e Parapendio ad Ovindoli
16/03/05



Siamo operativi e la meteo sembra essere dalla nostra!
Come già annunciato, in occasione delle giornate di snowkite, organizzate da Hobbit Snowboard in collaborazione con Ozone Kites, in programma ad Ovindoli da venerdì 18 a domenica 20 marzo, www.parapendio.it ha ottenuto dalla società che gestisce gli impianti, una autorizzazione per i piloti di parapendio, che in queste giornate potranno usufruire degli impianti per la risalita, per poi potersi librare nel magnifico scenario che queste cime appenniniche, mai tanto innevate come quest'anno, offrono...

Il sabato sera poi è festafestafesta, insieme agli amici snowboarder presso il Bellamis ad Ovindoli.
Lo snowkite è una nuovissima attività, che consiste nell'utilizzare un paracadute da trazione, sul tipo dei kite utilizzati in mare, per surfare sulla neve con lo snowboard.

Per i voli in parapendio si consiglia il venerdì ed il sabato, vista la grossa affluenza di sciatori durante la domenica.

Info: Maurizio Savino 330 757 159

Per informazioni sullo snowkite e per il programma dell'evento, questi sono probabilmente i migliori bottoni da premere:

"Snow 1"
"Snow 2"
"Snow 3"


Prova in volo - UP Kantega - Nova Aeron
09/03/05

Due prove in volo, quella del DHV2 di Nova Aeron e quella dal Kantega, 1-2 della casa tedesca campione del mondo Ultralite Products.


Questi sono probabilmente i migliori bottone da premere:
"Kantega"
"Aeron"



Delta & Parapendio - marzo 2005
08/03/05

Come da accordo esclusivo con la rivista, sono online il sommario, l'editoriale e la copertina del prossimo numero di Delta & Parapendio.


Questo è probabilmente il miglior bottone da premere: "Delta & Para"



Tecnica di volo: la spirale stabile. Parte 4
07/03/05

La didattica: un corso S.I.V. di primo livello sulla spirale.
Il parere di Enrico Frigerio.


Questo è probabilmente il miglior bottone da premere: "Spirale stabile. Parte 4"



Volare con Richard Gallon
03/03/05

Richard vuole trasmettere la sua esperienza, perfezione e passione per il volo libero.
Trucchi per le manovre, perfezionare quello che già sapete fare, far crescere la fiducia in voi stessi e nel vostro mezzo, per controllare al massimo la propria vela.

...la nostra meta é di organizzare più viaggi in territori nuovi per vivere e volare un avventura indimenticabile.
Questo porta a nuove esperienze di volo con tanto divertimento ed a vivere la natura attraverso voli eccezionali.
Vogliamo darvi sempre informazioni nuove e cambiamenti, riguardo la tecnica della vela e nuove possibilità di manovre e voli in sicurezza.

... la nostra filosofia è di aprire la porta alla spontaneità di volare liberi e con leggerezza.
Controllo, perfezione e fiducia sono dei presupposti base del pilota per diventare un tutt’uno con la sua vela.

Da non sottovalutare come esperienza è l´incontro con piloti di altri stati.
Ad ogni viaggio conoscere altri paesi e gente, che ti apriranno la vista e la mente.

I viaggi sono solo per piloti con attestato di volo valido e buona esperienza di volo.
Non siamo una scuola, e non possiamo prenderci cura di allievi principianti.


Per ulteriori informazioni sulle date ed i luoghi dei viaggi questo è probabilmente il miglior link da seguire: www.discoveryfly.com


Biposto Interattivo
02/03/05

Cronaca fedele di un volo in biposto in cui il passeggero ha utilizzato risorse non richieste con la finalità di condire l'azione con l'aggiunta di sapori sconosciuti alla tradizione.
In altre parole "come rendere difficoltosa una cosa semplice".

Per leggere il racconto questo è probabilmente il miglior link da seguire: Biposto interattivo


OZONE: Il MANTRA
01/03/05

Lo avevamo detto prima e lo ripetiamo ancora.... Il Mantra sta arrivando. Dav ed il test team sono molto soddisfatti degli ultimi prototipi, e ritengono di essere nei tempi per la data di rilascio di aprile.
Russ, Dav, e Jerome sono tutti unanimi nel convenire che il Mantra è molto confortevole in volo. Hanno lavorato per dargli quella sensazione Ozone nel suo pilotaggio e la vela, nonostante il suo elevato allungamento, risponde precisa e diretta nelle virate. Sale molto bene mantenendosi piatta nelle ascendenze durante tutta la virata e trasmette al suo pilota una sensazione complessiva di efficienza.

Il Mantra è costruito interamente in Porcher Marine con l'estradosso in Porcher 9092 E38. Le linee principali sono in uno speciale prodotto Edelrid, il nuovo 8000-230-UV1, da 1,2mm di diametro, trattato contro gli UV.
Altre informazioni, immagini dei prorotipi finali e le specifighe tecniche seguiranno nel prossimo futuro.


Per ulteriori informazioni questo è probabilmente il miglior bottone da premere: OZONE


UP: Nuovo sito web
28/02/05

Il nuovo sito web della UP è online

UP International

I web designer hanno lavorato molto nel creare il nuovo look.

Il sito è stato ridisegnato ed ampliato nei contenuti con una nuova interpretazione delle vele per tipologia di pilota.


Ecstasy: sconsigli per l'uso
22/02/05

L'MDMA (Ecstasy, N.d. R.) crea stati di coscienza facilmente controllabili, così Alexander Shulgin descrive la sua creazione.
Riguardo alla sua attività afferma che inventare una molecola è come comporre una sonata. "Prendo un tema, ad esempio la molecola di mescalina, e gioco sulle variazioni".
Già negli anni Sessanta Shulgin descrive gli effetti dell'MDMA sul cervello umano avendolo sperimentato su se stesso. Egli ne consiglia l'uso in psicoterapia.
In relazione agli stati psicologico-emotivi generati dal suo uso, è stata coniata perl'MDMA una nuova classe di sostanze psicotrope, gli empatogeni, che vengono così distinti dagli psichedelici, classe a cui appartengono LSD, mescalina e psilocibina.
Empatia è infatti l'espressione più frequentemente associata agli stati psichici indotti dalla droga. Secondo molti psichiatri l'Ecstasy facilita una più diretta comunicazione fra persone coinvolte in un significativo rapporto emozionale: i soggetti maschili si sentono liberati dagli imperativi sociali e le donne, viceversa, sperimenterebbero un'accettazione piena della propria femminilità.
Anche l'affiorare di materiale inconscio sembra essere caratteristica dell'Ecstasy. L'Ecstasy lavora sulla percezione sensoriale, perciò esiste affinità tra l'MDMA e la sensibilità musicale.
Nel caso dell'MDMA esiste una soglia ottimale nel dosaggio, superata la quale non si notano miglioramenti apprezzabili degli effetti ed il rapporto costi-benefici diventa sempre più svantaggioso per il consumatore.
Già oltre i 200 mg si può osservare un sensibile incremento degli effetti collaterali: brividi, tremori, tachicardia, crampi, nausea. Come se non bastasse, in situazioni affollate, affaticati dalle molte ore di ballo, bevendo poca acqua - e quindi senza contrastare la disidratazione tipica di tutte le sostanze anfetaminiche - si fa concreto il rischio del colpo di calore: in poco tempo la temperatura corporea può raggiungere i 40-43 C° con un contemporaneo innalzamento della pressione sanguigna, mentre l'inibizione dei sistemi d'allarme rende più difficile accorgersi di quello che sta succedendo.
Bisogna ascoltare il proprio corpo e le modificazioni che esso subisce per capire quali sono i propri limiti. Limitazione del comportamento di altri potrebbe essere estremamente nociva per voi stessi.
Evitate la gara nel consumo di pasticche, pratica davvero poco appropriata per una sostanza che trova la giustificazione del proprio uso nell'empatia e nella dolcezza, nella valorizzazione dello scambio con gli altri, e non in quella logica quantitativa e performativa che è invece propria del quotidiano lavorativo.
Un ordine di problemi diverso dipende dall'eccessiva frequenza con cui i consumatori assumono la sostanza (abuso cronico): l'ecstasy è diventata per molti un appuntamento settimanale, ma nessuno sa dove possa portare questa abitudine.
L'MDMA agisce favorendo il rilascio di serotonina in quantità superiori alla norma provocando quindi un abbassamento del suo livello al termine dell'esperienza; ma l'intervallo di tempo necessario peri] riequilibrio fisico, in particolare quello neurochimico, non è certo di una settimana: dopo una dose medio-robusta può volerci più di un mese prima di tornare alla normalità.
Il mancato rispetto di questi tempi e la conseguente sovrastimolazione delle cellule cerebrali a lungo andare possono provocare l'insorgere di disfunzioni nel sistema neurochimico e conseguenti problemi psichici: chiedere di continuo nuova serotonina a depositi ormai vuoti non può che danneggiare il loro normale funzionamento.
Inoltre, la tolleranza che si sviluppa nei confronti della sostanza in seguito ad un uso troppo assiduo, l'incapacità di tornare a provare le sensazioni delle prime volte, può spingere ad eccedere con le dosi, sperando di rimettere in moto un meccanismo che sembra essersi inceppato. E il circolo si chiude: è qui che l'ecstasy diventa un rischio, perdendo i tratti che ne fanno una sostanza ricreativa per vestirsi dei pericoli di una droga dagli effetti imprevedibili.
L'effetto problematico più diffuso consiste in tutto un insieme di disturbi della personalità: si va da momenti di irascibilità e da un aumentato nervosismo a sintomi più gravi quali stati depressivi, fobie, manie di persecuzione.
Oltretutto, spesso non si riesce risalire alle cause di questi cambiamenti nell'umore e nella personalità, impedendo quindi di autoregolarsi diminuendo i consumi: gli episodi di nervosismo o di depressione si presentano abitualmente al di fuori della pista da ballo, durante la settimana scolastica o lavorativa e per questo diventa più difficile associarli al consumo di empatogeni, attribuendoli invece ai problemi di sempre.

HIV: l'assunzione concomitante alla droga degli inibitori potrebbe portare a un aumento significativo dell'MDMA anche con conseguenze fatali. Si è già verificato un caso di morte in Gran Bretagna a causa della combinazione dell'ecstasy con il norvir. Si sa che il norvir rallenta gli enzimi epatici che metabolizzano 1'MDMA e quindi aumenta la dose da 5 a lo volte. Se stai assumendo alcuni inibitori della proteasi o dei non nucleosidici della trascrittasi inversa, l'MDMA può essere estremamente pericoloso. Il norvir (ritonavir) ed il rescriptor (delavirdine) sembrano essere i più pericolosi, mentre il viramune (nevirapina) e il sustiva (efavirenz) possono esserlo di meno. Se assumi l'MDMA con un inibitore della proteasi, aspetta più tempo possibile dall'assunzione dell'inibitore della proteasi prima di prendere I'MDMA e assicurati di avere vicino qualcuno che sappia quello che hai fatto nel caso insorgessero problemi. Il pericolo associato a questa interazione può essere aumentato dall'ampia variabilità di quantità di MDMA nelle pasticche e dalla presenza di altre sostanze (anfetamine, efredina).

Vale la pena sottolineare altre due cose:
- l'alcol riduce gli effetti dell'MDMA e la combinazione può produrre effetti indesi derati;
- i rapporti umani sono facilitati e desiderati, il pericolo di infezioni è assolutamente non avvertito, i rapporti sessuali non protetti non sono percepiti come pericolosi.

[fonte: www.cassero.it]


Tecnica di volo: la spirale stabile. Parte 3
20/02/05

Michael Nesler non ha bisogno di presentazioni: istruttore, progettista, pilota acrobatico, test pilot per il DHV, interrogato sugli aspetti più tecnici della "spirale stabile" ci illustra il suo punto di vista.


Questo è probabilmente il miglior bottone da premere: "Spirale stabile. Parte 3"



Frena. Freenaaaaa. Freeeenaaaaaa! Garda duemilacinque
18/02/05

Prendi tre, paghi uno; un bello "ieri siamo stati" a tre tastiere...

Con un mucchio di foto ed un bel video del lancio della nostra parajumper.


Questo è probabilmente il miglior bottone da premere: "Freeeenaaaaaaa!"



Tecnica di volo: la spirale stabile. Parte 2
17/02/05

Ecco la seconda parte dell'approfondimento sul comportamento neutro o instabile in spirale.
E' la volta di conoscere il parere degli operatori tecnici del settore.
Leggiamolo insieme.


Questo è probabilmente il miglior bottone da premere: "Spirale stabile. Parte 2"



Tecnica di volo: la spirale stabile. Parte 1
16/02/05

Durante la scorsa stagione si è molto sentito parlare di una configurazione, tipica delle vele di omologazione DHV1 o DHV1-2, detta impropriamente "spirale stabile".

Delta & Parapendio ha dedicato un intero numero all'approfondimento di questa tematica, con un'ampia disamina tecnica, e molti autorevoli interventi.
Buona parte degli aspetti di questo problema sono da tempo ben conosciuti e se da un lato costuttori e progettisti stanno lavorando per migliorare le ali, istruttori e piloti devono fare anch'essi la loro parte.

Il comportamento neutro in spirale deve essere considerato un comportamento tipico della maggior parte delle ali odierne e i piloti devono documentarsi a fondo ed addestrarsi ad uscire da questa configurazione frequentando corsi specifici.

www.parapendio.it organizzerà tra breve un corso S.I.V. Light, centrato esclusivamente sulla chiusura asimmetrica e sulla tecnica della spirale.

Per il momento vi proponiamo i vari servizi sulla "spirale stabile" pubblicati da Delta & Parapendio.


Questo è probabilmente il miglior bottone da premere: "Spirale stabile. Parte 1"



Prova in volo - UP Makalù 2
02/02/05

Una nuova prova in volo tratta dalla rivista tedesca Fly and Glide, quella del "brand new glider" di UP, l'intermedio base Makalù 2 che nelle intenzioni vuole ripetere il successo del precedente Makalù.

Vediamo insieme come va...


Questo è probabilmente il miglior bottone da premere: "Makalù 2"



Sicilia: primavera 2005
31/01/05

Organizzazione del tutto nuova quest'anno, per un appuntamento ormai classico: il viaggio di primavera in Sicilia.

www.parapendio.it, in collaborazione con l'Accademia Siciliana di Volo Libero, offre per il prossimo aprile un programma completamente "on the road", vediamolo insieme:

sabato 23/04/05 - arrivo in aeroporto, prelievo piloti, sistemazione in albergo o appartamenti e volo in zona Palermo o Trapani.
domenica 24/04/05 - giornata di volo in zona centrale (Prizzi, Ficuzza) con cena e pernottamento Agriturismo Ficuzza o M. Rossella.
lunedì 25/04/05 - trasferimento e giornata di volo in zona N/E (Madonie, Cefalù, Pollina) con pernottamento in campeggio libero (Nebrodi, M. Soro).
martedì 26/04/05 - trasferimento e giornata di volo in zona Capo Calavà, Patti, con pernottamento Agriturismo in zona.
mercoledì 27/04/05 - trasferimento e giornata di volo a Catenanuova, M. Scala, Niscemi, con rientro in albergo a Niscemi (se possibile pernottamento in campeggio libero).
giovedì 28/04/05 - trasferimento e giornata di volo in zona P. Funnuto, Faro, Torre Salsa, con gara finale Kartificio e ritorno in serata a Palermo (albergo o appartamenti).
venerdi 29/04/05 - volo zona Palermo o Trapani e aereo in serata.



[cefalù]


Per vedere il servizio: Sicilia 2004, questo è probabilmente il miglior bottone da premere: "Sicilia 2004"

Per ulteriori informazioni, questo è probabilmente il miglior bottone da premere: "info@parapendio.it"



Lago di Garda e paracadutismo
31/01/05

Ancora uno stage tecnico per lo sviluppo della tecnica di lancio di paracadutisti dal parapendio biposto.
Il 10, 11, 12 febbraio saremo sul Monte Baldo per volare, per lanciare e per mangiare e bere al meglio da Mirko Martinelli (...chi già conosce, sa...).

La partecipazione è libera anche per i piloti che volessero provare gli oltre 1600 metri di dislivello di questo splendido sito di volo, servito da una nuovissima e velocissima funivia.

I piloti partecipanti potranno inoltre sentirsi liberi di effettuare qualche "test" sulla propria vela, grazie alla presenza di una barca d'appoggio.



[monte baldo: verso il decollo]


Per vedere il servizio: Parapendio vs Paracadutismo (garda session #2), questo è probabilmente il miglior bottone da premere: "Garda"

Per ulteriori informazioni, questo è probabilmente il miglior bottone da premere: "info@parapendio.it"



Delta & Parapendio - febbraio 2005
27/01/05

Riprendiamo la pubblicazione del sommario e dell'editoriale della rivista in edicola il prossimo mese.

Godetevi la foto della copertina... veramente incredibile!


Questo è probabilmente il miglior bottone da premere: "Delta & Para"



Freddo e neve
25/01/05

Vista la forte ondata di maltempo che sta investendo l'Italia, la redazione di www.parapendio.it vi presenta i pareri dei piu' autorevoli metereologi on-line.
Questo anche per sapere quando potremo tornare a volare.

Premessa
L'anticiclone delle azzorre che in genere staziona al largo delle coste iberiche in pieno oceano atlantico, si è notevolmente spostato verso nord andando ben oltre il circolo polare artico. Tutto cio' ha generato una risposta di aria fredda che scorrendo lungo il bordo orientale di tale anticiclone ha atraversato tutta l'Europa per tuffarsi poi nel bacino del mediterraneo. Tale aria rappresenta un vero e proprio blocco gelido con temperature a 500 Hps (5200 mslm) inferiori a -40°C. Ed isoterme a 850 Hps (1500 mslm) tra i -15°C ed i -10°C. L'estensione anche in altezza di tale massa d'aria è tale che gli stessi bacini orografici come le Alpi e gli Appennini, che tante volte ci proteggono da altre intrusioni, possono stavolta ben poco. Fino a ieri si pensava che tale blocco di aria fredda sarebbe entrato pricipalmente dalla porta della bora con intense, secche correnti da nord-est. Così pero' non è stato ed i metereologi sono stati costretti a riaggiornare tutte le carte a 24 ore. L'aria fredda è entrata nella notte dalla valle del Rodano scontrandosi con il "caldo mare mediterraneo", richiamando nel contempo aria piu' mite da sud e generando un'imponente circolazione depressionaria sul tirreno.

Situazione attuale
Nella giornata odierna potrebbero risultare favorite le regioni tirreniche dove si potrebbe assistere a precipitazioni anche abbondanti. La neve potrebbe fare la sua comparsa nella capitale. Se giorni addietro si manifestava la possibilità che tutte le regioni potessero vedere la "dama bianca", alla luce della giornata odierna le percentuali che ciò accada sono ancora rimaste immutate. Soprattutto nel medio - lungo termine.
La neve in questo momento sta cadendo copiosa lungo l'appennino centrale a quote molto basse se non in pianura nel versante adriatico, bufera di neve in atto all'Aquila, ed altre località poste ad alta quota. Da poco ha iniziato a nevicare anche a Pescara. Entro questa sera un ulteriore calo della temperatura in quota su tutti i settori consentirà alle precipitazioni di essere nevose praticamente ovunque, dove esse si manifesteranno, escluso parte del sud. Al momento prevale la pioggia sino a una quota media di 500 metri nell'estremo sud e la Sicilia. Nelle prossime ore la quota neve sarà destinata a scendere solo nella parte settentrionale ed orientale della regione, ma al momento appare difficile un coinvolgimento diretto delle coste da parte della neve. Neve a bassa quota segnalata anche in Sardegna, dove si rinnova la possibilità di nevicate lungo le coste orientali della regione tra questa notte e domani.

Evoluzione prevista
Le ultime emissioni dei modelli di previsione manifestano alcune incertezze relative al medio periodo. Tuttavia è alta la percentuale di un proseguimento del freddo a tratti piuttosto intenso. Il ponte tra l'alta delle Azzorre e il russo siberiano favorirebbe una circolazione al suolo di correnti provenienti da nord est. In quota scorrerebbero invece correnti più miti con forti contrasti termici che darebbero luogo a nuove copiose nevicate in particolare al centro nord, anche a quote basse. L'alta delle Azzorre proseguirà il suo movimento verso nord, favorendo una continua discesa di correnti gelide che tenderanno gradualmente a disporsi da nord est. Avremo un severo peggioramento del tempo sul centro sud a partire dal versante tirrenico, dove la neve comparirà a quote intorno ai 200 - 300 m.

L'elemento saliente
Lo ripetiamo oramai da diversi giorni. Ossia la persistenza con la quale i modelli di previsione continuino a proporre configurazioni votate ad una persistenza del freddo nel tempo. Da verificare ancora quella che potrebbe essere la reale entità della "nuova" fase fredda. Certamente si avranno ancora le condizioni ideali per nevicate un po' su tutte le nostre regioni.

Elementi di incertezza
Le linee di tendenza tracciate giorni or sono si sono rivelate quanto mai corrette. Esistono tuttavia alcune difficoltà sulla localizzazione nonché entità delle precipitazioni Ma ciò fu detto a suo tempo già quando i modelli non prevedevano precipitazioni di sorta. Si sottolineò il fatto che non poteva ancora conoscersi la reale risposta che un mare caldo come il Mediterraneo potesse offrire a contatto con un fiume di aria gelida. Possiamo comunque affermare con certezza che in talune zone si potranno avere precipitazioni abbondanti e persistenti. Inoltre appare sempre più probabile un proseguo della settimana che vedrà una nuova e forse ancora più incisiva fase di freddo e maltempo.
Da valutare con attenzione i reali spostamenti che deciderà di intraprendere l'anticiclone delle Azzorre. Da esso dipenderebbe sostanzialmente la nuova fase fredda che dovrebbe contraddistinguere quelli che sono conosciuti come i giorni più freddi dell'anno. I cosiddetti "giorni della merla".

In conclusione
Se dovesse reiterarsi la fase fredda, sicuramente potremo ricordarla come una delle più lunghe fasi di freddo e neve delle ultime stagioni invernali. Ma lo si va dicendo da giorni e giorni. Per poter trarre delle conclusioni dovremo attendere che l'evento raggiunga il suo capolinea. E per tutti gli amanti del freddo si spera che tal momento venga procrastinato nel tempo il più lontano possibile.

Per chi vola
Cieli coperti con precipitazioni diffuse e spesso nevose, ma anche cieli sereni con purtroppo forti venti da Nord-est condizioneranno notevolmente qualunque attivita' di Vololibero almeno fino a domenica 30 gennaio.
Per un aggiornamento sulla situazione vi diamo appuntamento a Venerdì con il meteoweekend.

[fonte: meteodiario.it, meteorologicando.it, ilmeteo.it, meteogiornale.it]




Pro Design Thesis, la nuova sintesi
24/01/05

Le vele DHV1 sono tra le più richieste oggi, ma a causa della nuova regolamentazione dell'ente omologatore, risulta estremamente difficile progettare e sviluppare una vela "inoffensiva" ed al tempo stesso agile, manovrabile e di buone prestazioni.

Pro Design interpreta il DHV1 con Thesis , un'ala dalla buona manovrabilità e dalle eccellenti prestazioni, che mantiene un'alta stabilità in volo ed un lunga corsa del comando con un punto stallo ben prevedibile.

Costruzione Thesis è costruito con un mix di centine verticali e centine parziali a "V" nella sezione centrale dell'ala.

Anche questa ala presenta le caratteristiche delle ammiraglie della stessa ditta: sistema TETS sui freni, tasche RAM-AIR sul bordo d'attacco, Pro Design line technology ecc.

Come su Jazz e su Effect II, poi, è stato utilizzato il tessuto NCV 9017 40g per ottenere un peso leggero ed un minimo ingombro della vela ripiegata.

Decollo Un decollo semplice è imperativo per una vela di questa categoria, Pro Design ha concentrato gli sforzi per raggiungere il comportamento più intuitivo e "forgiving" durante le fasi di gonfiaggio e decollo.
Molto facile.

Volo, manovrabilità, performance La prima impressione conta, quando un pilota testa una vela.
La sensazione di sicurezza di Thesis è immediata per chiunque voli questa vela, la piacevole manovrabilità e le inaspettate buone prestazioni faranno il resto...

Qualità e manifattura Pro Design e qualità sono la stessa parola.
Thesis è costruito come tutte le altre vele di questa ditta.

Target Essendo un DHV 1 molto stabile e sicuro, Thesis può essere usato nelle scuole e come primo parapendio. Comunque anche piloti esperti che considerino la sicurezza come esclusiva priorità, apprezzeranno questa nuova ala.




Per ulteriori informazioni questo è probabilmente il miglior bottone da premere: www.pro-design.at


Avviso di sicurezza paracadute di soccorso PRS
19/01/05

La ditta Arcobaleno Fly s.n.c. disributrice esclusiva dei paracadute di soccorso per volo libero FREESTYLE PRS comunica quanto segue: da recenti controlli abbiamo verificato che nella produzione 2001/2002 sono state costruite circa una trentina di sacche di lancio del paracadute PRS in cui le 2 fettucce di aggancio con la maniglia per l'estrazione del paracadute, sono state vincolate con una cucitura lineare singola.

Da prove effettuate in laboratorio, abbiamo evidenziato che questo collegamento a cucitura lineare singola dopo azioni ripetute di estrazione del paracadute, può indebolirsi e cedere.

Le nostre prove non hanno mai evidenziato casi di rottura del collegamento tra fettuccia e sacca di lancio nell'estrazione del paracadute montato correttamente, se non dopo decine e decine di simulazioni con l'applicazione di sforzi violenti e ripetuti.
Anche alloggiando il paracadute in modo non corretto nella selletta, e dopo aver applicato un considerevole sforzo per cercare comunque di estrarlo, abbiamo riscontrato una tendenza ad indebolirsi dell'unione tra sacca di lancio e fettuccia di aggancio della maniglia di estrazione e la possibilità di una sua rottura.

La sacca di lancio del paracadute PRS è collegata alle due fettucce di collegamento alla maniglia d'estrazione con una doppia cucitura lineare.
Riteniamo che sulle migliaia di esemplari di paracadute PRS attualmente usati dai piloti di volo libero, solo una trentina di pezzi siano stati prodotti con la cucitura singola.

Invitiamo quindi tutti i possessori di paracadute PRS FREESTYLE, o corrispondente marchiato SUP AIR, di effettuare il controllo visivo della propria sacca di lancio.
E' sufficiente scostare i lembi di protezione dell'alloggiamento paracadute sulla selletta per vedere la fettuccia di collegameento con la maniglia di estrazione, e controllarla.

Chi riscontrasse che la propria sacca di lancio appartiene a quella trentina di pezzi con la cucitura singola, è pregato di contattare l'Arcobaleno Fly che invierà subito la sacca di lancio sostitutiva.

Arcobaleno Fly effettua comunque il controllo e l'eventuale aggiornamento gratuitamente a carico del cliente saranno unicamente le spese di spedizione.

Chi fosse interessato oltre al controllo gratuito della sacca di lancio, e far eseguire anche il ripiegamento periodico del proprio paracadute, può inviare la propria selletta completa ad Arcobaleno Fly che avrà cura di restituirla in pochi giorni con una spesa totale di 50,00 euro (25,00 per il ripiegamento + 25,00 di spedizione A+R con corriere convenzionato).


Per ogni ulteriore chiarimento: Arcobaleno Fly Via Segantini 28 Arco (TN) Tel. 0464 531080 - Fax 0464 518026 - E-mail: arcobalenofly@tin.it - freepara@tin.it Orario di ufficio: dalle 9.00 alle 13.00 - lunedì chiuso.





UP: 8000 ed una nuova vela da montagna
18/01/05

Un 8000 "comparabilmente semplice" ed un incomparabilmente semplice parapendio leggero.

Il Cho Oyo è considerato uno dei più accessibili tra i quattordici "8000" esistenti al mondo.
A marzo del 2005 un gruppo di messicani "aficioados" di UP (IOULIA MALKOVA, GUSTAVO MONTALVO, ALEJANDRO PEREZ RAYON e MARIANO CASTELAO), raggiungeranno il Nepal per scalare questa montagna senza ossigeno e per volare con il prototipo della nuova vela alleggerita da montagna.

Anche un "comparabilmente semplice" 8000, non è affatto semplice... e quindi i ragazzi avranno bisogno di materiali leggeri, affidabili e facili da usare, esattamente le caratteristiche della nuova ala UP.

In questo momento invece, Martin “Poddl” Fischer si trova in Argentina per scalare l'Aconcagua con la nuova vela nello zaino.

L'ala nasce progettualmente dal Makalu 2, ma con molte modifiche volte a diminuirne il peso ed a incontrare le necessità dei piloti da montagna.

Aspettiamo di volarla.



Tattoo, il DHV2 secondo Nova
18/01/05

Martedì 12 gennaio a Roquebrune (Montecarlo) l'equipe del DHV riprendeva i test di omologazione con la nuova normativa 2004.

La NOVA TATTO, taglia L, con un range di peso totale in volo da 100 a 130 Kg, superava i test classificandosi DHV 2.

La normativa prevede che tutte le manovre vengano effettuate anche con acceleratore affondato.

Il test pilot per l'occasione era Mike Kung che volava la TATTOO L con una cospicua zavorra.
Il giorno seguente iniziavano i test per la taglia S, range 75-100Kg.





Moschettoni Austrialpin in acciaio inox
18/01/05

Qualche tempo fa si sono verificati alcuni casi di rottura per invecchiamento o microfratture dei tradizionali moschettoni in lega leggera che collegano la selletta con le bretelle della vela.

www.parapendio.it ha già trattato l'argomento, ma vogliamo ricordarvi che l'Australpin, ditta austriaca leader mondiale nel campo dei moschettoni ed accessori per alpinismo e volo libero, produce il "Powerfly", moschettone specifico da parapendio in acciaio inox.
Il Powerfly, ha un carico di rottura di 26KN ed è riconosciuto dal DHV come moschettone idoneo per l'utilizzo biposto; ogni singolo pezzo viene testato con una trazione di 1700 kg e pesa 138 grammi.
Il Powerfly riporta infatti stampata la dicitura "Mono + Bi" sul braccio principale.

Da un recente comunicato apparso sul DHV info, il giornale della federazione tedesca di volo libero, viene infatti dimostrato come nell'uso biposto si possano raggiungere carichi di rottura maggiori di quanto in grado di sostenere il tradizionale moschettone in lega leggera.

Oltre a ciò il Powerfly è totalmente immune dal rischio delle microfratture, che possono indebolire i moschettoni in lega leggera dopo molte ore di uso.





De suspensis alis primo volatu
13/01/05

Mi si chiede di scrivere del primo volo per rispettare la tradizione e evitare la sfiga perpetua.
Ma il volo è un esperienza intima, personale e non è facile trovare le parole ed allora rispettate la mia intimità e leggete questo racconto semi serio del 12 dicembre 2004.
I riferimenti a luoghi, persone o fatti sono assolutamente reali.


Questo è probabilmente il miglior bottone da premere: "Costoletta"



Anche io ho tre buchi. Che ho volato.
12/01/05

Neanche un volo, l'anno scorso a Gennaio, quest'anno invece è partito bene.

Cronaca di un primo volo a Sperlonga; nel grigio dipinto di grigio...


Questo è probabilmente il miglior bottone da premere: "Tre buchi"