Racconti di volo  e dintorni



Gioiagioiagioia sosteneva, tesi e illusioni...
18 05 2005


[vento]


Tutto inizia sabato 14 quando alla fine degli esercizi al campetto il maestro mi dice: “Lucio domani tu vieni a Gioia per il tuo primo volo” ho provato a replicare che forse non potevo, ma inutile lottare quando il maestro dice che è arrivato il momento bisogna solo ubbidire ed io mi organizzo per andare pur avendo una cena il giorno dopo a casa mia, organizzata da tempo.

L’indomani avverto mia moglie dicendo: "Per la cena ci sarò, stai tranquilla, arriverò entro le 21 !!!!".

Prendo la moto per non avere problemi di traffico al ritorno, appuntamento a Tivoli, arrivo a Gioia prima all’atterraggio e poi al decollo verso le 15.

Vento sostenuto e tutti gli allievi in attesa del momento giusto “tanto il vento prima o poi cala” ed infatti al tramonto, dopo le 20, arriva il tanto sospirato momento… ovviamente sapevo di avere un serio problema familiare da risolvere, visto che entro le 21 non potevo essere certo a casa, ma decido di concentrarmi solo sul volo !!!!

Devo confessare che ero un po’ teso durante la snervante attesa, ma poi quando il maestro ha fatto il briefing ed il momento si è avvicinato, la tensione ha lasciato il posto alla determinazione di fare un bel volo e di rimanere concentrato per evitare errori o manovre maldestre, avevo selletta e vela mai provati prima, ma poco importava; gli altri cominciano a partire rapidamente ed anche il maestro decolla con il suo biposto ed io, con l’assistenza di Costola, mi dichiaro pronto a partire.

Sono tanto sicuro di me che Costola non capisce che sono al mio primo volo alto (ed il genio si guarda bene dal comunicarglielo... n.d.r.), infatti mi chiede: “Ma tu come preferisci partire?” ed io tranquillo: “Parto alla francese anche se ora il vento calato”...

Alzo la vela, controllo, stabilizzo, mi giro e parto; in un attimo sono in aria aspetto di allontanarmi dal costone e poi mi assesto nella selletta e sono pronto a godermi il volo.

Sono lì compiaciuto e sorpreso di come sono rilassato, quando all’improvviso dalle due radio che avevo sento il maestro che dice: “Ma come Lucio è partito... è il suo primo volo doveva aspettare che fossi a terra, così lo potevo assistere in atterraggio!” e poi: “Cosa fai Lucio mi stai venendo dietro... NON mi seguire da così vicino!!!!“ ed io che già immaginavo la situazione d’emergenza, con i Pompieri ad aspettarmi all’atterraggio con la pista inondata di schiumogeni... ma che dico????

Rimango tranquillo, seguo le istruzioni, mi godo il tramonto, mi avvicino dritto alla zona di atterraggio e comincio il circuito (che immaginavo più difficile).

Tutto a posto.

Nel frattempo il maestro è atterrato e prende ad assistermi e... ultimo colpo di scena, mi avverte che c’è un inversione, il vento è cambiato e che mi devo spostare verso la testa della pista, o “il tappo della bottiglia” ed io tranquillo vado e mi preparo all’atterraggio e... le ultime parole del maestro: “Ricordati di avere le gambe!!!” infatti era tanta la voglia di rimanere ancora in volo, che tardo a mettermi in posizione eretta, ma poco male... sono a terra!!

Finita l’ebbrezza del volo ritorno alla dura realtà, sono le 20:45, la cena a Roma sta iniziando... telefono felice e dico: “Mi dispiace, tranquilli, arriverò per il dolce !!!” e mi avvio velocemente, mentre sento in lontananza un coro: “Lucio crumiro... Lucio crumiro ... Lucio crumiro” era Cicognona che esternava così il mio abbandono degli amici dopo il mio primo volo alto...


Grazie maestro. Grazie a Tutti.

Testo di:
Lucio
allievo pilota V.D.S.



[meno vento]



[è bono]



[fuori!]



[cico (col dito) e bove]



[si parte]



[arriveduar 1]



[arriveduar 2]