Racconti di volo  e dintorni



De suspensis alis primo volatu
(ovvero una costoletta in volo)
13 01 2005


[lo specchio nella lavagna, o la lavagna nello specchio?]


Mi si chiede di scrivere del primo volo per rispettare la tradizione e evitare la sfiga perpetua. Ma il volo è un esperienza intima, personale e non è facile trovare le parole ed allora rispettate la mia intimità e leggete questo racconto semi serio del 12 dicembre 2004. I riferimenti a luoghi, persone o fatti sono assolutamente reali.



Il super pollo arriva in decollo dopo la solita processione di possibili decolli (alto, altissimo, scapicollo, ecc.) ed inizia la lunga attesa.

Finalmente, o purtroppo, arriva il suo momento, si mette la selletta, si mette il casco, si mette i guanti, stende la vela, si imbraca, fa i controlli e, quando alza lo sguardo di fronte a sé, si accorge che inesorabilmente inevitabilmente inaspettatamente il decollo si è accorciato!! Il fenomeno è spiegabile fisicamente: il sole scalda la valle, la pressione totale è costante, l'energia potenziale si trasforma in energia cinetica ed i decolli di fronte ai primi voli si accorciano.

Altri fenomeni riscontrati sono l'istantaneo irrigidirsi del pollo, il colorito ceruleo ed il contrarsi del volto; fenomeni questi che non trovano una spiegazione scientifica, ma sono ampiamente provati sperimentalmente e documentati fotograficamente. Sono anche citati in narrativa alcuni casi nei quali l'unico neurone rimasto attivo nel cervello del pollo si è chiesto: "…ma chi me l'ha fatto fa?" od in alternativa "…ma stavo tanto bene quando facevo i recuperi !" (ndr Nota autobiografica).

A questo punto il nostro pollo, ormai ridotto ad un ciocco di legno, parte per il suo primo decollo. Anche in questo caso assistiamo alla prova provata che la vela vola indipendentemente da quello che c'è attaccato sotto. Un ciocco di legno vola benissimo.

Eccolo là il nostro pollo, finalmente in aria! Vorrebbe guardarsi intorno ma nel frattempo la giacca a vento è salita a coprire gli occhi e qualsiasi movimento potrebbe far sentire alla vela che non porta un oggetto inanimato. Comunque tutto sommato va bene ed il pollo guadagna una certa tranquillità, quando improvvisamente le due radio, sono sempre due al primo volo, incominciano a gracchiare in perfetta stereofonia e la voce inesorabile del maestro gli ricorda che deve anche atterrare.

E' in atterraggio che il pollo riesce a dare il meglio di sé, teleguidato compie una serie di otto che, è universalmente riconosciuto, stanno solo nella testa del maestro, compie tutte le manovre esattamente come richieste, senza pensare, senza riflettere, senza avere vita propria e poi, in un improvviso moto d'orgoglio, sentendo "giù tutto" decide che non è il momento e rotola miseramente a terra. L'importante è che il pollo si rialzi ridendo ed abbracci tutti felice non si sa se perché ha volato o perché finalmente ha i piedi a terra.

Il mio primo volo non è stato esattamente così, l'enfasi narrativa mi ha preso la mano, ma voglio ringraziare tutti per la magnifica assistenza in decollo, meglio di Schumacker ad un pit stop, il tifo e l'incoraggiamento. Un grazie particolare alla calma di Cico e a quella di Ruspa pronti a recuperami al volo (è proprio il caso di dirlo!) ed un grazie speciale al signor maestro che "daje e daje è riuscito a famme volà".


Testo di:
costoletta
allieva pilota V.D.S.