Ci avete volato, o vorreste conoscerla



Nova Aeron
prova in volo






L'Aeron rappresenta l'evoluzione più recente dei prototipi di classe Radon nati dalla fortunata penna di Hannes Papesh. Di questi l'Aeron mantiene sostanzialmente il profilo per ridurre invece l'allungamento e renderlo più adatto alle esigenze di pilotaggio richieste dai piloti "comuni". L'omologazione è quella delle ali prestanti, ma che conservano buone doti di sicurezza e pilotabilità: il DHV dice quindi 2, mentre 1' Afnor decreta un Performance.

GONFIAGGIO E DECOLLO
E' uno dei punti di forza dell'Aeron, un vero gioco da ragazzi. L'ala sale rapidamente e senza problemi. Raramente si mette di traverso e anche allora un piccolo intervento del pilota si rivela risolutivo. Un gonfiaggio da ala scuola. Si parte bene.

VOLO LINEARE E GAMMA DI VELOCITA'
L'Aeron si presenta decisamente bene, con rifiniture ai vertici della qualità costruttiva: le cuciture sono tutte interne, l'estradosso è in Galvenor garantito tre anni o 300 ore di volo, gli elevatori sono esili ma ben rifiniti e con anima in Dyneema. I dati tecnici parlano di 57 celle per un allungamento di 5,66 punti e un siste Si apprezza ad esempio una certa stabilità di beccheggio ma anche un rollio che non lascia incapaci di controllo chi non vola tutti i giorni. E' agile, questa Nova, in tutte le circostanze, ma dà anche la sensazione di una buona pressione interna, cosa sempre più rara con vele che rappresentano ormai lo stato dell'arte del parapendio performante per i piloti abituali. Le prestazioni sono ottime, al top della categoria, con una velocità che arriva alla cifra tonda di 50 km/h e un galleggiamento eccellente. Anche i dati delle trazionatura sono nella media di questo tipo di ali, ma non è certo il punto esatto di stallo un punto focale per il pilota dell'Aeron, che resterà colpito invece dalla sua dote principale. L'Aeron è infatti una specialista nel dare confidenza agli estranei, ossia di risultare di uso straordinariamente appagante per tutti, "nonostante" le elevate prestazioni generali.

ATTERRAGGIO
Lo stallo interviene dopo una cinquantina di centimetri di trazione effettiva del freno, dunque prima della massima escursione dei comandi possibile alle braccia del pilota. Questo è un vantaggio, a parte di avere sufficiente esperienza da non commettere macroscopici errori durante il volo (che significherebbe applicare 8 kg di trazione per braccio per caso!). Il vantaggio è che la vela ma di intercentine degno dei migliori profili. In volo, questa Aeron è certamente un'ala performante ma mai eccessiva.

CHIUSURA ASIMMETRICA
Tende ad essere una manovra la cui reazione è da 1-2. L'ala ruota solo se la si lascia ruotare e si ferma il più delle volte prima dei 180°; mai ha superato i 270°, nemmeno con la peggiore cattiveria nella simulazione. Inoltre Aeron tende a fare tutto, anche le chiusure, con una certa pacatezza, senza traumi particolari, nè alla riapertura ma spesso neppure durante l'evento-chiusura, che tende a verificarsi in maniera progressiva e non difficile da controllare.

WING OVER
Si tratta di una manovra inaspettatamente facile da realizzare. I freni sono infatti precisi nell'esecuzione e l'ala non sfugge mai al controllo. Ci siamo ormai abituati a quelle reazioni da eccessivo entusiasmo che causano così facilmente una clamorosa chiusura in altre vele. Qui tutto ciò non accade, un centimetro di freno è importante ma non cambia di 20° l'inclinazione dell'ala facendoci superare di un po' troppo il limite dell'orizzonte. Insomma, tutto facile e tendenzialmente piuttosto sicuro, ferma restando la giusta esperienza del pilota.

ORECCHIE
Stranamente, in un'ala dalla rifiniture così accurate manca lo sdoppio della A dedicato alla manovra. Non importa, e ci rassegnano ad un'esecuzione alla vecchia maniera, afferrando il cordino esterno, la cui trazionatura è tutto sommato semplice. L'ala scende a -3 m/s (in media) e l'entità della chiusura è ampiamente modulabile. L'uscita automatica è molto lenta quando non impossibile, mentre diviene istantanea con una pompata di freno.

STALLO DI B
Ancora una volta, l'Aeron non tradisce. La manovra è relativamente facile da eseguire e l'esecuzione stabile, con un tasso di caduta introno ai -7,5 m/s. In uscita, la ripresa del volo lineare è immediata sia che avvenga con rilascio lento che veloce delle bretelle.

SPIRALE
Se l'innesco è più sicuro ed efficace se eseguito con decisione o con partenza da pendolata, in compenso la vela consente di realizzare la manovra raggiungendo tassi di caduta da vero brivido. Si può ben dire che il limite in questo caso dipende solo dal pilota. Comunque il nostro variometro ha segnato i -16,7 m/s e siamo convinti si possa andare oltre. Anche l'uscita è facile, a patto di ammortizzare la pendolata di ritorno e di ridurre la velocità laterale prima dell'uscita se si scende a più di -12 m/s.

CONCLUSIONI E CONSIGLI DI UTILIZZO
E' certamente una vela per piloti esperti, la Aeron, e su questo non ci si può sbagliare. Tuttavia è un'ala dalle grosse potenzialità in termini di stabilità e di sicurezza, nonostante abbia stabilito di recente un record di distanza di 281 km, che non è certo poco per un DHV 2. Un'ala volabile e a cui ci si abitua in fretta, complice quel gonfiaggio "amichevole" e un comportamento globalmente prevedibile e molto stabile, sempre rispetto alla sua categoria. Non fa tutto da sè, questa Aeron, questo no di certo, ma se deve chiudere chiude bene e riapre meglio e nelle termiche deboli e medie trova poche rivali. Un'ala senza eccessi, dunque e senza difetti particolari, molto adatta a chi vola spesso, ma non sempre. In più, va detto, è un'ala curatissima nelle rifinitore e molto bella esteticamente, con un profilo pulito e quasi solido alla vista.




La prova in volo è stata effettuata dall'équipe di D&P nel periodo dal 06.10.2003 al 24.10.2003. Sono state effettuate un totale di 7,2 ore di volo da n. 3 piloti.
Testo: Mauro Grimoldi
Rilevazione dati: Luca Dabbene
Foto: archivio Nova