Racconti di volo  e dintorni



Corso S.I.V. biaggiantonacci
ottobre duemilacinque
23 11 2005

Qualche parola, tecnica e meno tecnica, su un corso S.I.V. effettuato a Malcesine sul Lago di Garda il mese scorso con Michael Nesler.
Numero due.



[nesler, biposto acro]


Vorrei sattare come biaggiantonacci...

Un S.I.V con Michael Nesler… se ne parlava da più di un anno, fin da quando in Italia si discuteva e si scriveva molto a proposito della spirale stabile.

L'idea era di organizzare un "S.I.V. Light" basato fondamentalmente sul controllo della chiusura asimmetrica e sulla gestione dell'inviluppo di volo durante la spirale.

Lunghe telefonate con Michele, scambio di e-mail, confronto sulle nostre diverse impostazioni didattiche… alla fine si decide per un S.I.V. full size, Nesler style, cum grano savinis…

L'appuntamento è al Lago di Garda giovedì 13 ottobre, con molte perplessità a causa del cattivo tempo delle settimane precedenti, ma già dal lunedì le previsioni sembrano volgere al meglio e quando il venerdì mattina in decollo splende un bel sole caldo, l'entusiasmo è alle stelle.

Ma andiamo con ordine: l'incontro con Michael è alle 9.00 in atterraggio dove si inizia subito, appesi al simulatore il controllo delle sellette; già da questa operazione risulta evidente l'approccio, mi si passi il termine, "acrobatico" della didattica.

E' tradizione della nostra scuola servirci di affermati professionisti del settore per effettuare corsi di simulazione inconvenienti di volo, ma il neslerone ha decisamente una marcia in più, una marcia che arriva da anni ed anni passati sui laghi a fare collaudi e acrobazia, non per niente una vela di grande successo progettata da lui nel lontano 1991 si chiamava "Acro"…
Cento piccoli consigli sulla regolazione dell'imbrago, sulla chiusura delle cerniere, sul posizionamento della maniglia dell'emergenza: "Perché messa così è difficile da raggiungere quando sei in autorotazione forte."

Basta. Si sale.

Esercizi del giorno: chiusura asimmetrica con i comandi in mano, chiusura frontale con i comandi in mano. Nesler da ormai molto tempo insegna una rivoluzionaria tecnica di gestione della chiusura asimmetrica, ecco un breve estratto da un suo articolo sull'argomento: "Consigliamo al pilota in caso di grossa chiusura di aggrapparsi con la mano del lato aperto e con il comando in mano alla bretella subito sopra il moschettone principale e di tenersi fortemente - quanto necessario per ottenere una posizione di seduta verticale."

Aspetti positivi di questa tecnica:
1) è assolutamente istintiva
2) è di semplicissima esecuzione, riuscirebbe bene anche ad un esordiente totale
3) rende impossibile lo stallo asimmetrico dal lato aperto dell'ala (con successivo negativo), causa di gravissimi incidenti

Aspetti negativi di questa tecnica:
1) nessuno conosciuto.

Aggiungerò che la scorsa primavera in Sicilia, in una località chiamata Patti (800 metri sul mare), ho avuto modo di provare più e più volte questa tecnica e di confrontarla con la tecnica convenzionale.
Risultato: il controllo della rotazione e l'uscita dall'asimmetrica sono IDENTICI PER ENTRAMBI I SISTEMI, ovvero un principiante utilizzando una tecnica di semplicità disarmante può risolvere i problemi dovuti ad una grossa asimmetrica in maniera equivalente ad un pilota di grande esperienza.

Eccezionale, no? Un quantum di sicurezza in più per il nostro sport!

Ma torniamo al nostro S.I.V.: "Giù la bretella, con tutta la forza ed ora aggrappati all'altra!", ma un po' la tensione, un po' che quando si tira giù la bretella contemporaneamente si tira il freno e le chiusure sono piuttosto piccole nell'ordine del 40-50 per cento, il controllo della rotazione comunque è soddisfacente.
Si ripete: la dimensione delle chiusure aumenta, il controllo diventa perfetto.

Si perde quota, si passa alla chiusura frontale, i piloti sono più concentrati e tranquilli e le vele si chiudono abbondantemente, la risoluzione delle configurazioni è ottimale.

Atterraggio. Si risale.

Questa volta la chiusura asimmetrica andrà effettuata senza il comando in mano, per permettere che la vela si possa chiudere fino al 90 per cento sul bordo d'attacco e di una buona porzione sul bordo d'uscita, (arrrghhhhh!!!).
Peggior risultato (risolto comunque durante l'esercizio successivo) un giro e mezzo di rotazione positiva prima della stabilizzazione… tranquillizzante no? Ancora di più considerando che uno dei piloti aveva solo un anno di esperienza di volo!

Per completare il secondo volo chiusura frontale con speed al massimo e qualche wing over.

Debriefing con video, cena da Mirco a Ronzo Chienis con (poco) prosecco Val d'Oca 'che domani si vola...

Sabato, ancora una splendida giornata; siamo in decollo, a 1800 metri il sole è così caldo che ci sdraiamo sulle sacche senza maglietta, ma c'è da lavorare: oggi si interromperà lo scorrimento della vena fluida…

Qualche stallo di "B"… è praticamente inutile e spesso dannoso, ma per conoscenza e documentazione si può anche provare.

Ma il piatto forte del secondo giorno è lui: Sua Maestà lo Stallo.
E' una manovra che i partecipanti al S.I.V. possono scegliere di fare o di non fare; quello che è certo è che con le vele moderne lo stallo non è più quello spauracchio dei primi anni '90 e conoscerne l'esecuzione allo stato dell'arte nel caso in cui (odino-non-voglia…) la nostra vela si inalberi sentitamente, può fare la differenza tra essere costretti a lanciare l'emergenza ed appoggiare i piedini dolcemente e felicemente in atterraggio appesi sotto alla nostra ala.
Insomma, per usare un paragone informatico, lo stallo è il control+alt+canc del nostro parapendio.
Di fatto la quasi totalità degli allievi del S.I.V. hanno deciso di aumentare l'angolo di incidenza oltre il valore critico e tutti sono riusciti a gestire la sequenza stallo-post stallo-stabilizzazione a vela aperta-riapertura.

Un quantum di sicurezza in più.

Decollo anche io, in biposto, Valentina, la nostra parajumper ci è venuta a trovare…

Arriviamo sul lago, 1300 metri sull'acqua, lei si alza in piedi sulla selletta, si gira verso di me, un bacio sul casco e ciaooooo, back loop, ride mentre vola verso il basso a 200 chilometri orari, freefly a testa in giù, box position, apertura, una nuova vela colora il cielo ma da dove è decollata quella?
Inizio una serie di configurazioni in singolo sotto il tandem, ma mentre la vela si abbatte per un post stallo sento in radio la voce di Michael: "Fermo, fermo, interrompi! Non c'è la barca di appoggio!"
Stabilizzo lo stallo, sollevo ancora un po' i comandi, volo all'indietro… ma guarda come lo fa bene questo Jazz…
Riapro, vediamo cosa sta succedendo, una vela gialla e rossa, una Boomerang è incravattata e gira in rotazione molto stretta.
Il pilota tira l'emergenza, ma dirige il lancio troppo verso l'alto e la sua Beamer finisce nel fascio funicolare.
Sono in volo e non capisco: come mai la NOSTRA BARCA (un potente gommone della Croce Rossa con a bordo un rianimatore e due volontari della CRI, COSTO EURO 300 AL GIORNO) sta andando a soccorrere il tipo, mentre ci sono due dei nostri piloti S.I.V. in volo?
Risposta: perché un noto istruttore dai fluenti capelli biondi che stava effettuando un S.I.V. contemporaneamente al nostro, non aveva una barca con pilota pronti in acqua!!!
"Potevamo farlo morire?" mi chiede Nesler, no, certo, non potevamo, ma noi, in tre, siamo stati costretti a sprecare un volo per una tale dolosa leggerezza.
Per la cronaca il pilota finito in acqua se l'è cavata solo con una costola rotta; per fortuna che c'eravamo noi.
E la nostra barca.

E' sera, debriefing, mani che descrivono strane traiettorie in cielo, ma la stanchezza e la tensione accumulata si fanno sentire, stasera a letto presto.

Domenica. E' estate. Se alziamo gli occhi possiamo leggere sopra di noi, in cielo, la "A" dell'alta pressione…

Tema libero: ogni pilota può scegliere di ripetere qualche esercizio o compierne di nuovi; la temperatura dell'acqua, 8 gradi, riduce a più ben miti consigli chi voleva provare il lancio dell'emergenza.

Si sale con la bellissima, nuova funivia, solita passeggiata solito bel tempo e di nuovo in volo: è chiaro come i piloti S.I.V. abbiano assimilato il "quantum di sicurezza in più", le manovre sono decise, precise, asciutte (in tutti i sensi…).

Decollo per volare una SAT, le spirali mi sono sempre piaciute, fin dai tempi dei 6 cassoni, "impugna le bretelle, distendi il braccio, appoggiati al pettorale, giù il comando, la vela parte, giù ancora" mi ripeto, ma la vela si chiude all'esterno, o entra in spirale picchiatissima, "fuori, esci, fermala, ricomincia, ancora".
E durante il secondo volo succede.
Ricordavo la sensazione durante un biposto con Michael, tempo fa: una compressione enorme, via il vento, la strana sensazione di girare all'indietro, "sono un cartone animato" direbbe Bronsch, sto sattando come biaggiantonacci, dico io…
Lo rifaccio, riesce ancora.
Basta così sono arrivato. Bello.

Domani mi compro il Rock.



Testo di:
Maurizio Savino
istruttore V.D.S.

Foto di:
Luciano dal Sasso
Maurizio Savino




[briefing]



[gudrun]



[oggi si decolla verso il lago..]



[pronti?]



[pronti!]



[michael in volo]



[costola, stallo di "B"]



[igloo, asimmetrica]



[impugna la bretella, tira, centra il peso]



[...divertente però...]



[boomerang, cravatta, PILOTA DI UN ALTRO SIV CONTEMPORANEO AL NOSTRO]



[il pilota lancia l'emergenza, forse un pò in alto...]



[...l'emergenza si impiglia nel fascio...]



[...cordini in twist, i comandi non funzionano più...]



[...la rotazione accelera...]



[...il pilota tenta di recuperare l'emergenza...]



[...ma mancano pochi secondi...]



[...l'acqua si avvicina...]



[...contatto...]



[...splash...]



[...solo, in acqua...]



[Come mai la NOSTRA BARCA (un potente gommone della Croce Rossa con a bordo un rianimatore e due volontari della CRI, COSTO EURO 300 AL GIORNO) sta andando a soccorrere il tipo, mentre ci sono due dei nostri piloti S.I.V. in volo?]



[Risposta: perché un noto istruttore dai fluenti capelli biondi che stava effettuando un S.I.V. contemporaneamente al nostro, non aveva una barca con pilota pronti in acqua!!!]



[...niente assistenza in acqua, niente configurazioni...]



[...biposto in singolo: tanto tessuto per niente...]



[dopo lo sgancio. si nota la selletta vuota della paracadutista]



[asciugando l'emergenza]



[pausa due]



[mattina]



[si vola...]



[...e si stalla...]



[passato remoto, groove, post stallo]



[santissimi, stallo...]



[trattenuto...]



[...uscita asimmetrica]



[l'atterraggio del garda]



[santissimi: frena...]



[santissimi: frenaaa...]



[santissimi: frenaaaaa...]



[santissimi: vabbè...taaanto...]



[volts in atterraggio]



[atterraggio?]



[acqua 1...]



[acqua 2...]



[acqua 3...volts machetteridi?...]



[acqua 4...]



[acqua 5...]



[acqua 6...]



[paracadute di soccorso]



[arriveduar a maratea]