Racconti di volo  e dintorni



Primavera?
18 04 2005


[neveneveneve]


Per festeggiare la primavera, che quest'anno ha deciso di allietarci con freddoventopioggianeve, eccovi due "primi voli alti", di quando ancora non era così primavera, ma di tanto in tanto si volava.
Le foto sono state scattate quest'inverno a Campo Catino.
Anche lì tanta neve.



Primovoloaltouno
Se è vero che bisogna commentare il primo volo per evitare la sfiga, voglio farlo anch?io, anche se non riesco a descrivere le emozioni del volo a parole posso provare con quelle che ho provato appena arrivati sul pendio. La sensazione tutta mia, nasce dal basso ventre e mi scuote tutto, fino al cervello quando arriva è inconfondibile, fin da bambino mi ha fatto cacciare nei guai più strani che tu possa immaginare, una fatale attrazione verso il pericolo e il proibito che genera una irresistibile spinta a provare e non riesco a pensare a null'altro fino a che non lo ho fatto.
Mi tornano in mente le planate che facevo sorretto dal grande ombrello da pastore di mio padre, lanciato per le ripide scale di Oricola o quando ho paracadutato il gatto( per fortuna non me stesso) dalla torre.
Questa volta però, è possibile fare questa esperienza in tutta sicurezza grazie dalla pratica di un buon istruttore e non certo dai miei 31 anni.
Qualcuno si lamenta per l'assenza di vento: "sarà solo una planatina?!" Per me và più che benee man mano che gli altri decollano la sensazione cresce e cresce la voglia di lasciare la terra e volare oltre la via Flacca come un uccello, libero verso il mare???.. Aiuto penso di essere nel pieno della sindrome da ?pollo impazzito?.
Finalmente è il mio turno, adrenalina al massimo e via!
Per quanto riguarda il volo vero e proprio non riesco proprio a descrivere ed allora ci pensa come sempre il fluido rosa.

"In distanza una ghirlanda nera avvolge il punto di non ritorno volo fantastico sul campo ventoso immobile, solo, i miei sensi: un vortice Un'attrazione fatale m'afferra improvvisa, come posso sfuggire alla stretta irresistibile? Non posso staccare gli occhi dal cerchio dei cieli ammutolito ruota uno spiazzato essere terreno: io. Si forma ghiaccio in punta alle mie ali avvertimenti trascurati, pensavo d'aver pensato a tutto non ho navigatori a ricondurmi a casa Scarico, vuoto e tramutato in pietra anima tesa che impara a volare condizionata ma ben determinata a tentare non posso staccare gli occhi dal cerchio dei cieli ammutolito ruota uno spiazzato essere terreno: io sopra il pianeta, un'ala e una preghiera mio sporco alone, scia di vapore nell'aria vuota tra le nubi vedo la mia ala in volo dall'angolo dell'occhio luminoso sogno immune dalla luce del giorno potresti lanciare quest'anima oltre il tetto notturno non trovo un termine di paragone animazione sospesa o stato d'ecstasi non so distogliermi dal cerchio dei cieli ammutolito, spiazzato, ruota un essere terreno: io"

Testo di:
Vincenzo
allievo pilota V.D.S.
Pink Floyd
musicisti psichedelici




[in cammino...]



[...ognuno con mezzi a scelta...]



[...verso il decollo]



[raggiunto!]



[costola]



[spalle vento]



[corricorricorri]



[il cozzaro nero, 20 chili fa]



[falcao, versione russa]



[vincenzo]



[smr]



[giovanni, l'autoctono]



[arriveduar]


Primovoloaltodue
Primo "ruzzolone giù dal pendio"…
Primo "gonfiaggio"…
Prima "planata sotto la sabbia"…
Primo "stacchetto"…
Primo "volo alto"…
Primo "secondo volo alto"…
(Il tutto inframmezzato da svariati tentativi di gonfiaggi nel campetto che vanno da schifototale, a semischifo, a menomalecheluifatuttodasolo, a vabbèvasuperchèsennoseil'unicacherimanequaggiùemirovinil'appetito).
Ogni volta è una prima volta e ogni volta, surprise! surprise!, quando sono lassù mi sembra tutto così naturale e così "giusto", nonostante le sincopi e gli accidenti del Gran Maestro° (… ho già detto grazie?), che mi ritrovo tremante a chiedermi l'arcano motivo per il quale fino ad ora e per tutta la mia vita cosciente mi sia limitata a sognarlo.
Perché è una sensazione di gioia struggente, che mi fa desiderare di imprimermela per sempre in ogni cellula del mio corpo.
La fortuna di una giornata stupenda, un raggio di sole ad illuminare il mare, i colori, le gradazioni della luce, la sensazione del vento…tutto dipinge il mondo con una freschezza da togliere il respiro. Quella giornata così intensa, la gioia di vivere quel momento, insieme a quelle persone.
Anche nel momento più terrorizzante, non era la paura di cadere, quanto il fatto che i miei sogni, i miei voli virtuali, non coincidessero con la realtà, che l'amore non fosse corrisposto, e invece…
Invece è proprio amore. Impacciato certo, in quanto alle prime armi, ma pur sempre amore… bastava buttarsi come al solito, o come diceva qualcuno… due passi e sei fuori… (ripeto… ho già detto grazie?).

Testo di:
sojola
allieva pilota V.D.S.

Foto di:
mm°
pilota V.D.S.