parapendio
Di voli, di luoghi e di feste

Paracalendario, i prossimi sei mesi!
27/11/06

Il nostro Paracalendario, è noto, va da Giugno a Maggio; ecco dunque pronti per il vostro desktop i prossimi sei mesi.

Belle foto, bella gente.

Per scaricare il Paracalendario, questo è probabilmente il miglior bottone da premere: "Paracalendario"


Aquino, 1° volo alto
17/11/06

"Arriva il momento di prepararmi per partire. Il respiro diventa sempre più adrenalinico. E' difficile mantenere la calma. Ma tanto non c'è alternativa: o mi lancio o mi lancio, perché piuttosto che tornare giù a piedi, resto a vivere sulla vetta di Monte Cairo per il resto dei miei giorni... Anzi, mentalmente mi organizzo già le giornate della mia nuova vita montanara…. C'è solo un problema: non ho portato con me Chanel n°5."

Per leggere del volo, questo è probabilmente il miglior bottone da premere: "dito"


L'Evento! Acro Team "Orecchie"
16/11/06

Come diceva anni fa Robbie Whittal, in occasione di una convention istruttori: "...Because Acro is here!".
Questi sono i risultati...

"Dopo aver subito per mesi gente che ci raccontava di: SPIRALI, CHIUSURE ASIMMETRICHE, WINGOVER, STALLI, STALLI DI "B", SAT e chi più ne ha più ne metta, anche noi potremo dire di aver effettuato una delle figure più "fiche" fattibili col parapendio: LE ORECCHIE!"


Per leggere dell'eroico team, questo è probabilmente il miglior bottone da premere: "Acro Team "Orecchie"


ParaShow 2006, attenzione piovono uomini! Aquino, 28 - 29 ottobre duemilasei.
26/10/06




Le prime due edizioni del Para Show, tenute entrambe a Roma nel mese di novembre del 2004 e del 2005 nella splendida cornice dello Stadio dei Marmi, hanno avuto un successo senza precedenti, con migliaia di spettatori che hanno assistito alla manifestazione e un’intera città mobilitata per un evento interamente dedicato al paracadutismo.

Per la terza edizione del Para Show, 2006, il comitato organizzatore, per una serie di concomitanze organizzative, ha deciso di trasferire la manifestazione presso l’aeroporto di Aquino, aeroporto storico che, dopo 15 anni di inattività e abbandono è tornato alla vita.

Alla competizione saranno invitati i migliori atleti italiani tra cui quelli del Centro Sportivo Carabinieri e del Centro Sportivo Esercito, i quali si sfideranno nella gara più classica del paracadutismo sportivo: “la precisione in atterraggio”.

I lanci dei parcadutisti avverranno dalle ore 9.00 fino al tramonto, mentre l'attività di parapendio con atterraggio in zona aeroporto sarà possibile previa autorizzazione del responsabile del ParaShow.
I piloti di parapendio accreditati dall'organizzazione avranno la possibilità di cimentarsi con il bersaglio elettronico, un dischetto di sedicicentimetrisedici (!) posto al centro di un tappeto di tre metri.
Il risultato della precisione in atterraggio di ogni parapendista sarà calcolato in coppia con quello di un paracadutista competitore e verrà stilata una classifica complessiva "paracapendista".

Come nella precedente edizione, la RAI sarà presente sul campo con i suoi mezzi per realizzare le riprese che andranno in onda con due dirette differite Sabato 28 e Domenica 29 dalle ore 17.00 alle ore 18.30 su Rai Sport Satellite.

E’ prevista altresì una diretta su Rai Tre durante il Pomeriggio Sportivo e due servizi conclusivi su Rai Due a Domenica Sprint, e su Rai Uno al TG1 di domenica 29/10/06.

Info: 330 757 159





Le avventure di Cippo
23/10/06

Racconto fanta-idiota a proposito di una caviglia gonfia.

"Diario di Cippo

Data Astrale 46736283691, locale 23/09/2006.
E’ un sabato come tanti altri, sono concentrato nelle attività quotidiane di mantenimento della mia astronave.
Il Comando Stellare nella persona dell’imperatrice Klingon: “Italia Spok” mi ha ordinato di procedere verso la costellazione di Auchan alla velocità di 4 Burp.
Li dovrò relazionarmi con delle nuove forme di vita molto pericolose, gli “Spesaurus”.
Gente avida che darebbe la vita per un’Offertakis o un Saldorum.
Sono preoccupato.
Non so se riusciremo ad entrare correttamente in orbita e stazionare la nostra astronave nel primo anello di Parcking, negli altri la sosta sarebbe troppo pericolosa.
Alle ore 463749146, locale 14:00 chiamo il sottufficiale di volo Voltzarkis per comunicargli i piani di volo per il pomeriggio, dirigeremo nella nebulosa di Serronium e perlustreremo la zona."


Per essere teletrasportati sulla nebulosa Serronium, questo è probabilmente il miglior comando da attivare: "Data Astrale 46736283691"


Rinnovo attestato VDS, occhio!
29/09/06

Dal 6 ottobre 2006 entrerà in vigore il nuovo regolamento tecnico operativo per il volo da diporto o sportivo.
Ecchissenefrega, dirà una gran parte di voi...
Fregatevene, invece, vi diciamo noi perché chi avesse negli ultimi anni utilizzato la illegale tecnica del non-rinnovo-l'attestato-ma-ci-aggiungo-la-visita-medica sappia che sta per avere un problema.
Tale problema si chiama "ripresa dell'attività di volo".

Citiamo testualmente dal nuovo regolamento: Articolo 14. CONVALIDA DELL'ATTESTATO
L'attestato sarà convalidato dall'Aero Club d'Italia a cadenza biennale dietro presentazione di un nuovo certificato di idoneità psicofisica rilasciato da uno dei soggetti previsti dalle norme in vigore, nonché una dichiarazione del pilota che attesti il regolare svolgimento, nel periodo trascorso, dell'attività di volo. (...)
Qualora la convalida venga richiesta dopo oltre un anno dalla scadenza, dovrà essere prodotta una dichiarazione rilasciata da una scuola ttestante la ripresa dell'attività di volo.(...)
I possessori di attestati rilasciati anteriormente al 30 06 97 e privi delle trascrizioni delle abilitazioni sul libretto di volo, in quanto non ancora istituite, all'atto dell'istanza di convalida dovranno obbligatoriamente richiedere la trascrizione delle abilitazioni.(...)

In parole povere entro la data del 06 10 2006 (fa fede il timbro postale) si dovrà inviare all'Aero Club d'Italia la ricevuta del versamento di 52 euro, la fotocopia dell'attestato ed il modulo che potrete scaricare qui sotto.

Per informazioni potete telefonare all'Aero Club d'Italia: 06/3608461


Questo è probabilmente il miglior bottone da premere: "modulo rinnovo"


Corso siv e fu choc!
27/09/06




"E torni a casa pensando e ripensando alle manovre fatte e alle sensazioni provate, le rivivi nella mente e nel cuore e anche nello stomaco. Ti attacchi a veder foto e video che han fatto e girato per il siv, ripercorri tutto quello che hai fatto come ad uso sedativo della tua grande voglia di stare ancora lassù, in alto, sopra uno specchio infinito d'acqua."


Per scaricare i clip del corso S.I.V-Acro questi sono probabilmente i migliori bottoni da premere:
1) DanMusGial - stallo
2) Ghiacciolo - sat
3) Igloo - sat
4) mm° - sat


Questo è probabilmente il miglior bottone da premere: "Corso siv e fu choc!"



Corso Acro & Simulazione Inconvenienti di Volo - Lago di Garda 06-07-08 Ottobre 2006
26/09/06




Dal caldo meridione all'austero Lago di Garda.
Proseguendo la battaglia contro i mulini a vento organizziamo un nuovo S.I.V. con Michael Nesler.
Parallelamente si svolgerà il seguito del corso Acro di Maratea.
Ultima occasione prima dell'inverno.

Prima pensare, poi volare.


info:
tel. 330 757 159
e-mail: info@parapendio.it


Corso Acro & S.I.V. settembre duemilasei, cinquesussèi
22/09/06

Il corso SIV: poche cose creano più incertezza nei piloti.
Dico: "Andiamo a volare tre giorni a Maratea, sul mare!", cinquanta top gun pronti a partire in qualsiasi momento...
Dico: "Andiamo a Maratea a fare un SIV!", dopo estenuanti telefonate una decina di piloti indecisi prenotano... salvo poi cominciare a scomparire i giorni precedenti alla partenza adducendo motivazioni varie, che vanno dal decesso del gatto, ad una rarissima malattia tropicale contratta mangiando quindici Mc Royal Cheese e sette Big Mac di seguito.
Le motivazioni tecniche, poi, sono tra le più fantasiose, non è mai il momento perché la vela è nuova (?), la vela è vecchia e sta per essere cambiata, "Sai, è un periodo che non sto volando tanto", "Ottobre al Garda? Ma se vado in acqua fa freddo!", "Maratea? Ma l'acqua salata...nonnò mi si rovina tutto!"...poveri noi...
Eppure chi ha fatto una volta il SIV spesso lo fa di nuovo, e non una volta sola.
Possibile che non sia ancora entrato nella testa dei piloti che è ben più pericoloso volare in ascendenza a pochi metri dal costone, piuttosto che effettuare un corso sull'acqua con radio, giubbetto, gommone di assistenza ed un istruttore preparato?
Conoscere le reazioni della nostra vela, quando la nostra vela decide di smettere di esserlo è quanto di più tranquillizzante possa esistere nella nostra attività.
Se ci fossero più partecipanti ai SIV forse ci sarebbero meno piloti seduti a chiacchierare in decollo quando le condizioni sono veramente buone.

Prima pensare, poi volare.



Qui di seguito uno stralcio del servizio sul corso Acro-S.I.V. appena concluso.
Il taglio di questo articolo è più sull'acrobazia, seguirà un altro articolo sul SIV con altre foto e video.

"Il nostro canale di base è indirizzato esclusivamente verso la perfetta gestione del mezzo, mentre l'ala, impressionata dai comandi del pilota, scarta imperiosa, scuote la testa, digrigna i denti, cercando di reimpossessarsi del suo, di volo: planato, tranquillo e sornione."


Questo è probabilmente il miglior bottone da premere: "Acro-S.I.V."



Alla faccia della sklerosi
19/09/06

Ancora una storia di un battesimo del volo.

"Per spiccare il volo ci vogliono almeno 20 km orari di velocità quindi bisogna correre.
Si può correre con la sklerosi? Pensavo fosse difficile erano lustri che non ci provavo ebbene ci sono riuscito."



Questo è probabilmente il miglior bottone da premere: "Alla faccia della sklerosi"



Himalaya! Oltre la suggestione
06/09/06




Himalaya. Oltre la suggestione , racconti di viaggio ed una mostra fotografica

Palazzetto Mattei in Villa Celimontana Via della Navicella 12, Roma

9 settembre 2006 dalle 22 all'una

Racconta la vita sul Tetto del Mondo il film del regista-fotografo del National Geographic Eric Valli Himalaya, la cui proiezione è un tassello del "viaggio nella meraviglia" organizzato nella sede della Società Geografica Italiana in occasione della Notte Bianca, con il patrocinio del Comitato nazionale per le celebrazioni del 750° anniversario della nascita di Marco Polo.
Un viaggio che comincia con la mostra di Fabiano Ventura K2 2004 - 50 anni dopo, allestita all'ingresso del Palazzetto Mattei fino al 15 settembre. Fotografo ufficiale della spedizione al K2 di due anni fa, le foto di Ventura introducono ai racconti dell'alpinista Agostino Da Polenza, che quella spedizione ha capitanato sulle orme di Ardito Desio alla conquista della cima, e spiegherà anche le attività di ricerca scientifica del Progetto Ev-K²-CNR. Il viaggio nel mondo himalayano tra esotismo e realtà continua con le testimonianze di vita vissuta dell'etnologo Martino Nicoletti, che studia e frequenta quei luoghi da molti anni e parlerà dell'identità culturale e del sistema economico dei popoli tibetani, introducendo il liet-motiv del film: il trasporto del sale dell'alto Tibet nelle vallate del Nepal, con le avventure che il viaggio delle carovane comporta.
E' prevista anche la proiezione di un breve filmato con le immagini della storica scalata al K2 del 1954 e delle più recenti sfide sportive, mentre il commento alla pellicola Himalaya è a cura dello storico del cinema Giovanni Spagnoletti.


Fabiano Ventura - Outdoor photographer
Lungotevere di Pietra Papa, 179
I-00146 Rome
ph. +39 06 452217040
ph./fax +39 06 5593162
mob. +39 347 0012584
f.ventura@macromicro.it
www.fabianoventura.it



Adrenalina!
06/09/06




Mancano solamente 48 ore all’inizio della tappa italiana di Coppa del Mondo di parapendio acrobatico che il Paragliding Malcesine ha organizzato nei giorni 7, 8, 9 e domenica 10 settembre 2006.

La lista dei piloti iscritti contempla lo spagnolo neo campione del mondo Raul Rodriguez (tre medaglie d’oro lo scorso 27 agosto, singolo, in coppia con il fratello Felix e quella a squadre), i brasiliani Renato Lopes e Renato Papa Concalvez, l’argentino Hernan Pitocco, gli austriaci Bernd Hornböck, Alexander Meschuh e Marcel Schrittwieser, gli ungheresi Gabor Kezi e Pàl Takàts, la giapponese Seiko Fukuoka, la svizzera Judith Zweifel, il francese Michel Macquet, gli azzurri Max Dall’Oglio, Enrico Patuzzi, Florian Haller, Aron Durogati e Corrado Bonizzoli, il macedone Mendo Veljanovski, la germanica Gudrun Öchsl e il russo Dmitry Danilov.

Da domani, mercoledì 6 settembre, i voli liberi d’allenamento dei piloti partecipanti riempiranno già il cielo sopra l’atterraggio ufficiale del club in località Polpere, circa un chilometro a nord dell’abitato di Malcesine sulla statale Gardesana in direzione nord, verso Torbole sul Garda. Giovedì 7, primo giorno dell’evento, si terranno i voli di qualificazione con il programma acrobatico imposto dai Giudici internazionali della FAI, la Federazione Aeronautica Internazionale, presenti a Malcesine per giudicare il migliore in gara.

Venerdì, sabato e domenica i voli di semifinale e finale che stabiliranno il vincitore di questa seconda tappa italiana di Coppa del Mondo dopo quella tenutasi ad agosto ad Omegna. A Malcesine saranno in gara molti dei piloti che hanno preso parte al recente mondiale d’acrobazia di luglio in Svizzera vinto da Raul Rodriguez.

Malcesine Adrenalina Acro World Cup sarà anche spettacolo con molti eventi collaterali programmati per far divertire il pubblico, sia intenditore sia semplice appassionato, che il Paragliding si augura accorra numeroso. Si ricorda che i piloti in gara sono “obbligati” dalle regole della Coppa del Mondo ad atterrare su di una zattera galleggiante posta in acqua alla distanza di cinquanta metri dall’atterraggio, zona riservata agli stand degli espositori, alla ristorazione ed agli eventi ludici. Vi aspettiamo!


Claudio Chiarani
Media Contact
PARAGLIDING MALCESINE (VR)
+39 339 5245980


Corso Acro & Simulazione Inconvenienti di Volo - Maratea 12-17 Settembre 2006
04/09/06




Ancora ali sul mare per la tribù di www.parapendio.it, con due corsi tenuti da Michael Nesler a Maratea, la splendida località della Basilicata che, con i suoi 1200 metri di dislivello sull'acqua, è ideale per questo tipo di attività.

Il primo stage, da martedì 12 a giovedì 14 settembre, sarà orientato a quanti vogliono iniziare a familiarizzare con l'acrobazia, questa nuova ed affascinante disciplina, mentre da venerdì 15 a domenica 17 verrà effettuato un "classico" corso S.I.V. (le virgolette su "classico" sono di rigore vista la presenza di Michael Nesler).
Il neo patentato istruttore Nicholas Rinaldi fornirà il supporto logistico e cioè gli alloggi, le navette ed un veloce gommone (in "single sharing" questa volta...) con un esperto di rianimazione a bordo.
L'incantevole ristorante sul porto: "1999" del nostro amico Emilio Panzardi, si farà carico della necessaria ed imponente mole di lavoro a fine giornata.

Inutile ricordare a tutti l'importanza di partecipare ad un serio corso di simulazione inconvenienti di volo, che se didatticamente ben organizzato, riesce ad aumentare il livello di sicurezza-e-consapevolezza del "sistema ala/pilota" ben oltre i limiti dell'immaginabile.

Prima pensare, poi volare.


info:
tel. 330 757 159
e-mail: info@parapendio.it


5° Festa dell'Aria
30/08/06







MuFA
26/07/06

L'Associazione BVL BovilleVoloLibero ti invita alla I° Edizione del MuFA-Festival Music and FlyArt Festival, primo evento che associa l'arte della Musica all'arte del Vololibero.
L’ARIA è l’ELEMENTO comune…per danzare e volare sulle frequenze delle nostre Band e DJ’s Live.
Fly the Music!! Il nostro motto…
La musica farà da sottofondo alla manifestazione; anche tu assieme ai piloti ti troverai a veleggiare curiosando dall'alto nei vicoli del caratteristico paesino medioevale.
…al MuFA usa tutti i tuoi sensi:
Guarda …oltre…per chi ha voglia di scoprire nuove prospettive…e “scatta, al volo” potrai partecipare al concorso fotografico "Sguardi DAL Cielo"
Ascolta …la musica, le voci, le parole…trasportate dal vento…nel vento…tra i suoni della etno-house e i ritmi Reggae della Ciociaria
Gusta …tra una “Bruschetta al Volo” e degustazioni tipiche conoscerai il sapore della nostra terra…WHAT’S Tipico?...
Annusa …gli odori di questa terra tutta da scoprire, “voleranno nel vento”…segui la scia…
Tocca …e vivi quest’evento sulla tua pelle, lasciandoti trasportare dalle emozioni che il volo e la musica ti sapranno regalare… …e scopri il sesto senso
Vola … gratis, presentando il FLYer dell’evento entro le 15:00 di sabato 29 luglio. Anche tu potrai realizzare il sogno di VOLARE…
…Al MuFA non riuscirai a stare con i piedi per terra…
Ti aspettiamo il 29-30 Luglio a Boville Ernica (FR) in Piazza del Lavatoi lungo le mura medioevali.

info: 347 9348615
fabrizio@bovillevololibero.it


Questo è probabilmente il miglior bottone da premere: "bovillevololibero.it"



La staccionata
19/07/06

Breve storia di un breve stacco da terra. Il primo.

"Il campetto da cui partire è carino, con una bella pendenza, che facilita. Ha solo un problema: la staccionata."


Questo è probabilmente il miglior bottone da premere: "La staccionata"



Syd Barrett, il suonatore di flauto alle soglie dell'aurora
13/07/06



Undici luglio duemilasei, sono in treno, mi arriva un sms: "Syd Barrett non c'è più"
Secondo me Syd si sarebbe incazzato a sapere che la notizia della sua seconda fine mi ha raggiunto per via digitale.
Le notizie si rincorrono: "E' morto l'undici" "No è morto il sette" "Aveva il diabete" "Pare che facesse uso di cocaina"
...Pare che facesse uso di cocaina, piccoli tristi borghesi benpensanti, stiamo parlando di Syd Barrett...
"E certo, dai e dai..."
Dai e dai, il diamante pazzo è brillato per 60 anni, dal 1946 al 2006, riuscendo anche a sopravvivere alla banalità di Shine on You Crazy Diamond, uno dei brani musicali più scontati e già ascoltati della storia della musica.
Certo gliel'ha detto Syd ai suoi ex amici, che nel '75 riuniti nei famosi studi di Abbey Road stavano raschiando il fondo del barile registrando il melenso e populista Wish You Were Here, gliel'ha detto, dopo aver ascoltato il disco commercialmente dedicato a lui: "Musica un pò datata, eh ragazzi?"
E poi è uscito, grasso, calvo, con le sopracciglia depilate, pazzo. Ma non così pazzo da ridursi a pubblicare fanghiglia come The Final Cut, o A Momentary Lapse of Reason.
I Pink Floyd, pensandoci bene, hanno fatto un solo disco, The Piper At The Gates Of Dawn mi sembra si chiami, doveva essere il 1967 o giù di lì e tutti i brani sono stati composti da tale Roger Keith Barrett. Detto Syd.

La strada è tracciata

Anche Ummagumma, bellino, segue fedelmente e pedissequamente la strada illuminata dalla testa matta; guarda caso il disco inizia con Astronomy Domine una composizione di Syd.
Syd che non c'è più, me lo dice l'sms.

Sapete perché il primo ed unico disco dei Pink Floyd si chiama The Piper At The Gates Of Dawn?
Io l'ho ignorato per tutte le ultime decine di anni, poi qualcuno mi ha detto: "Tutto viene dalla letteratura" e qualche giorno dopo mi è arrivato a casa un libro di Kenneth Grahame che si chiama Il vento nei salici, niente più di una bella raccolta di fiabe per bambini, ma a pagina 97 di questa raccolta fa la sua apparizione una storia dal titolo: Il suonatore di flauto alle soglie dell'aurora.

"Tutto viene dalla letteratura"

Potrebbe essere vero.

Topo, a poppa, mentre talpa remava, alzò improvvisamente la testa e tese l'orecchio, eccitato e assorto. Talpa che con lievi colpi di remo teneva la barca in movimento mentre scrutava le sponde con attenzione, lo guardò incuriosito.
"Se n'è andato!" sospirò Topo, lasciandosi di nuovo cadere al suo posto. "Così meraviglioso e strano e nuovo! Se doveva sparire così presto vorrei quasi non averlo sentito. Perché ha acceso in me un desiderio che è una tortura e nulla conta se non risentire quel suono ed ascoltarlo ancora una volta ed ascoltarlo per sempre. (...) Non avrei mai immaginato che esistesse una tale musica e il richiamo è più forte di quanto sia dolce la musica! Rema, Talpa, rema! Perché la musica e il richiamo devono essere per noi!"



Delta & Parapendio - Luglio 2006
10/07/06

Come da accordo esclusivo con la rivista, sono online il sommario, l'editoriale e la copertina del prossimo numero di Delta & Parapendio.



Questo è probabilmente il miglior bottone da premere: "Delta & Para"



Lago-campetto: "Ho prima avvisato per telefono!"
12/06/06

"Tutto è iniziato quando sono arrivato in decollo al Lago di Castelgandolfo e ho visto che mm° stava in campetto con tutti gli allievi, un'occhiata la do sempre…
La meteo era buona, tirava una brezza di circa 18-20 orari frontali… ho subito telefonato ed avvertito di una mia visita in campo scuola… non arrivavo in macchina, ma in parapendio."



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Delta & Parapendio - giugno 2006
09/06/06

Come da accordo esclusivo con la rivista, sono online il sommario, l'editoriale e la copertina del prossimo numero di Delta & Parapendio.



Questo è probabilmente il miglior bottone da premere: "Delta & Para"



Para-calendario, i primi sei mesi
08/05/06

Non sembra, ma è estate...

E ricomincia il nostro calendario.

Scaricate pure.


Questo è probabilmente il miglior bottone da premere: "Para-calendario"



Come sarà l'estate 2006?
07/06/06

Analisi comparata degli indici climatici e alcune considerazioni sulle caratteristiche della stagione calda appena iniziata.

In questo articolo non troverete previsioni. Nella consapevolezza che le previsioni oltre i 7 giorni assumono le caratteristiche della tendenza possibile, quelle stagionali sono assolutamente sperimentali e ancora prive di attendibilità alcuna. Non vi saranno affermazioni del tipo Giugno fresco o Luglio molto caldo e secco.
In questo articolo non si analizzeranno neppure i modelli sperimentali (come quello NCEP) che tentano di simulare il tempo dei prossimi mesi. Cercheremo invece di studiare i principali indici climatici e soprattutto di evidenziare alcune costanti degli ultimi tempi per provare ad interpretare il "carattere" della stagione calda appena iniziata.

E diciamo subito iniziata male (o bene, a seconda dei gusti).
Infatti la primissima parte di Giugno è risultata molto fredda e instabile su quasi tutto il paese.
A determinare tale situazione anomala è stata una profonda saccatura di origine artica che si è incuneata nel Mediterraneo Centrale, con una dinamica tipicamente invernale. E diciamo anche che i record di caldo registrati alcuni giorni prima nelle località del Mezzogiorno furono dovuti alla stessa dinamica, ma invertita: questa volta fu un promontorio da Sud, dall'Africa, a risalire in modo potente verso l'Italia. Scambi meridiani, questo il minimo denominatore comune ai due eventi uguali (nell'intensità) e contrari (nelle caratteristiche).

Ed eccoci ancora a rimpiangere la mancanza di un vecchio protagonista del clima europeo: l'Anticiclone delle Azzorre. Sempre più latitante, sempre più lontano, relegato dalle staffilate da Nord o da Sud in pieno Atlantico, o costretto a salire fino all'Islanda, ma comunque lontano dalle nostre regioni. E Azzorre significa caldo e stabilità, ma con equilibrio.
Insieme alle Azzorre sono quasi scomparse le vecchie perturbazioni Atlantiche, i vecchi treni di perturbazioni che costringevano i meteorologi a battezzarle una a una per evitare di confondersi, tale era il loro numero.

Questa la lunga e doverosa premessa.
Ma veniamo agli indici climatici.
Sappiamo che una delle cause principali di estati caldissime, stile 2003, è il Niño, un fenomeno ciclico per cui le acque calde del Pacifico occidentale si espandono verso Est. Tale mutamento nel maggiore oceano del Globo produce effetti a catena su quasi tutta la terra,e generalmente provoca ondate di caldo estivo eccezionali sul Mediterraneo e quindi nelle nostre regioni. Ma quest'anno non vi è alcun pericolo di Niño, anzi nella zona del Pacifico sta imperversando la Niña, sorta di sorella minore, che possiede però caratteristiche opposte. E ripercussioni a livello globale altrettanto opposte.

Un altro indice fondamentale è rappresentato dalla QBO (Quasi-Biennal Oscillation). Senza scendere nella noiosa analisi tecnica delle caratteristiche di tale indice, basti sapere che quando la QBO in tale stagione è negativa maggiore è la possibilità che le alte pressioni dell'Africa Settentrionale si spostino verso Nord, fino a coinvolgere anche il Mediterraneo in una torrido abbraccio. Ma per fortuna tale indice nei prossimi mesi estivi è previsto positivo, e quindi diminuiscono le possibilità che il temuto Anticiclone Africano possa spingersi verso Nord con frequenza.
Rapidamente passiamo in rassegna altri indici.
Sono ormai molti mesi che l'attività della nostra stella rimane molto bassa. Il sole possiede vari cicli, il più noto dei quali è quello undecennale. Anche ciò depone a favore di un minore riscaldamento globale e quindi di un'estate non eccessivamente calda. Interessante poi anche l'ITCZ (InterTropical Convergence Zone), altro complesso indice che, detto in modo molto banale, segnala la zona in cui avvengono le principali piogge equatoriali e a seconda della sua altezza (in latitudine) può naturalmente indicare uno spostamento conseguente verso Nord del già citato Anticlone africano. Anche in questo caso le previsioni sono di una posizione dell' ITCZ relativamente basso, e quindi non pericoloso per noi.

Cosa dedurre da questa cospicua mole di informazioni?
Da un parte si sarebbe portati a supporre (come fanno eloquentemente e prestigiosamente Andrea e Mario Giuliacci) che la Estate 2006 sarà tutt'altro che eccezionalmente calda, più simile invece a quella del 2005, normale insomma.
Ma rimane ciò che l'esperienza di questi mesi (e non solo) ci insegna. Come abbiamo scritto nella premessa. E cioè che il vecchio flusso zonale (da Ovest verso Est, sia di depressioni che di alte pressioni), il vecchio Atlantico per intenderci, sembra negli ultimi anni sempre più debole. E che quindi è molto più semplice rispetto al passato che si verifichino episodi meteo estremi (come è successo nelle ultime settimane).

In conclusione penso che non vi siano assolutamente, per fortuna, le condizioni perché si possa quest'anno ripetere la terribile esperienza del 2003. E ciò per gli indici che abbiamo sinteticamente analizzato. Ma d'altra parte aspettarsi una classica estate in stile Azzorre e temporali ogni 10 giorni a spezzare la calura sarebbe quantomeno, a mio parere, azzardato.
Più probabile in effetti il ripetersi di situazioni simili a quelle di questi mesi: circolazione meridiana protagonista rispetto a quella occidentale. Quindi fasi molto calde, determinate dall'Anticlone Africano alternate a fasi più fresche, con correnti da Nord. Con buona pace del vecchio clima temperato mediterraneo.

Aldo Meschiari
[fonte: www.meteogiornale.it]

Per ulteriori informazioni, questo è probabilmente il miglior bottone da premere: www.meteogiornale.it



SIV senza barca
06/06/06

Pubblichiamo questa "lettera aperta" indirizzata al direttore della rivista Delta e Parapendio a proposito dell'organizzazione di corsi di Simulazione Inconvenienti di Volo.
Mai giorno ci sembrò più adatto (06/06/06).


Egregio Direttore,

Ho letto con interesse ed attenzione lo speciale sui sistemi di soccorso (a tal proposito ho piacere di ringraziare Stefano Pucci per la pubblicità al nostro sito: www.parapendio.it).

Volevo fornire un piccolo contributo, raccontando due esperienze accadutemi personalmente durante l'organizzazione di corsi di Simulazione Inconvenienti di Volo.
Non dichiarerò date e nomi per non generare inutili polemiche, il mio unico interesse, in questa sede, è quello di informare i piloti e gli aspiranti allievi SIV.

Corso #1: arriviamo al Lago di Garda di giovedì, noleggiamo sul posto il potente gommone di una scuola locale ed il venerdì mattina iniziamo con i voli di addestramento; insieme a noi un'altra nota scuola italiana sta svolgendo un SIV.
Il gommone, loro, l'hanno portato da casa, ma visto che il primo giorno si fanno solo voli di ambientamento e piccole chiusure, il natante giace sgonfio, a terra, parcheggiato accanto alle automobili.
Pomeriggio, il vento rinforza, si sa, è l'ora dell'òra.
Alcuni allievi dell'altro SIV, usciti un po' troppo "dritti", si piantano contro vento e cominciano ad indietreggiare, verso Nord.
Risultato: due piloti a mollo, recuperati in "alto lago" dal nostro gommone che, fortunatamente per loro, era in acqua, con il motore acceso e "l'omino" ai comandi.

Corso #2: arriviamo al Lago di Garda di mercoledì, noleggiamo due gommoni, uno grosso e potente della Croce Rossa Italiana, con a bordo un rianimatore e due volontari ed uno piccolino, per ogni evenienza e per i lanci dell'emergenza (che richiedono un lungo tempo per il recupero).
Ancora una volta una nota struttura didattica italiana sta effettuando un corso SIV parallelo al nostro.
Non mi avvedo del fatto che non ci sono altre barche nei dintorni, oltre le nostre.
Me ne accorgo con assoluta chiarezza quando, i comandi sotto al sedere e la vela che parte indietro per un post stallo, sento la voce dell'istruttore del nostro SIV, che mi dice: "Interrompi! Interrompi! Pilota in emergenza! Sei senza barca d'appoggio!"
Certo che sono senza appoggio, la nostra barca della Croce Rossa sta correndo a recuperare un pilota dell'altro SIV che, in rotazione, l'emergenza felicemente abbracciata alla vela, sta andando a rompersi una costola in acqua.
Non c'è tempo per attivare il gommone più piccolo, che è agli ormeggi, il mio volo è rovinato, ma poteva anche andare peggio…
Fortunatamente per il pilota in acqua c'eravamo noi, con la nostra barca.

"Non si può volare appesi al buco del culo" dice sempre un istruttore romano… tanto meno si può organizzare un SIV "appesi al buco del culo"...

O contando sulle barche degli altri…

"Pentalogo", non esaustivo, per un SIV sicuro:
1) Assicurazione ed attestato di volo in corso di validità
2) Istruttore SIV con preparazione SPECIFICA
3) Giubbetto di salvataggio o, meglio, muta di neoprene (non troppo stretta)
4) Provare l'estrazione della pod dell'emergenza PRIMA di iniziare il SIV, appesi sul simulatore (spesso si ottengono risultati "sorprendenti")
5) Assicurarsi di avere una barca d'appoggio di potenza sufficiente (per "rincorrere" i piloti eventualmente "trascinati" dal vento non bastano cinque cavalli…), pronta in acqua, con il motore acceso, il conduttore ai comandi ed IN ESCLUSIVA PER IL VOSTRO SIV!!!
Il "code-sharing" forse va bene per gli aerei di linea, ma non per le barche di appoggio ai SIV che, notoriamente, mancano del dono dell'ubiquità.

Cieli blu.
Maurizio Savino


Maurizio,
sono stupito nell'apprendere le esperienze che hai raccontato.
Stupito perché raccontano di situazioni dove sono venute meno le basi essenziali delle norme di sicurezza per lo svolgimento di un SIV, che sottintendono non tanto alla qualità del corso, quanto alla sua stessa esistenza.
Mi spiego meglio. Se mancano alcuni presupposti fondamentali quali: uno specchio d'acqua adeguato, una assistenza in acqua (barca e personale) adeguata, un equipaggiamento (emergenza, giubbino, radio) adeguato, assicurazione ed attestato; se manca tutto questo un corso SIV non esiste.
Semplicemente non è buono o cattivo, non esiste, è un'altra cosa, qualcosa di inclassificabile.
Non solo, ma se manca qualcuno di questi elementi si mette semplicemente a rischio la vita di chi vi partecipa.
Faccio questa premessa appunto perché sono esterrefatto dalle esperienze che hai raccontato e voglio dire a tutti i lettori di non prendere neppure in considerazione l'ipotesi di partecipare ad un corso nel quale manchi uno solo di questi elementi.
Se questi elementi ci sono tutti, allora possiamo dire che un corso SIV c'è. Esiste. Da questo punto in avanti - e non prima - possiamo cominciare a parlare della "qualità" di un corso SIV.
La qualità è fatta dai contenuti, dalla durata, dalla capacità di chi tiene il corso, dalle premesse teoriche e pratiche, dai supporti didattici, dalla situazione ambientale, ecc…
Badate bene, non sono tutti allo stesso livello. Alcuni sono importanti più di altri ed è giusto dare a tutti il giusto peso.
Non voglio entrare in un merito troppo importante ed articolato, per il quale mi riservo di tornare in modo specifico e complessivo più avanti su uno dei numeri della rivista.
Voglio solo ricordare che è bene affidarsi a istruttori capaci e ben confermati.
Non fidatevi di chi non avete mai visto eseguire manovre specifiche da SIV. Per insegnare queste manovre si deve sapere bene ed in dettaglio quello che si sta facendo e si deve essere in grado di eseguirlo su tutte le vele che gli allievi utilizzeranno (sappiamo che le reazioni sono diverse e dunque che consigli mi potrà dare un istruttore che non conosce la reattività del mio mezzo?).
Oggi è troppo importante un corso SIV. Tutti dovrebbero parteciparvi, è un modo straordinario di aumentare il nostro grado di sicurezza nel volo, la consapevolezza dei limiti operativi del mezzo ed i limiti delle nostre capacità. Farlo fa crescere e progredire tutti.
Per queste ragioni è ancora più importante monitorare con attenzione quello che accade in questo ambito.

Dante Porta



Delta & Parapendio - maggio 2006
19/05/06

Come da accordo esclusivo con la rivista, sono online il sommario, l'editoriale e la copertina del prossimo numero di Delta & Parapendio.



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Rinviata "Vola coi Muli" 2006!!!
04/05/06

A causa delle avverse condizioni meteo previste la manifetazione è rinviata al mese di Giugno. Quanto prima sara' comunicata la nuova data ufficiale di: Vola coi Muli 2.

Per ulteriori informazioni, questo è probabilmente il miglior bottone da premere: www.vololiberocassino.it


Seconda Edizione di "Vola coi Muli" 2006!!!
30/04/06

Cassino (FR) Domenica 7 Maggio 2006

A conclusione della ben riuscita 1a Edizione di Vola coi Muli del 1° Maggio 2005 ci lasciammo con la promessa di ritrovarci tutti insieme l’anno dopo per un'altra splendida giornata di volo e di trekking in amicizia e allegria. Bene l’anno è passato e noi siamo qui pronti a mantenere la nostra promessa: dar vita a Vola coi Muli 2.

Vi ricordo brevemente lo spirito ed il tema sportivo dell’evento. L’idea alla base della manifestazione è quella di creare una occasione di incontro per gli appassionati di due discipline sportive che hanno in comune l’amore ed il rispetto della natura, escursionisti e parapendisti, nell’ambito appunto di una giornata che possiamo definire di sano e puro ecoturismo senza limiti di età.

Il tema sportivo prevede come fase iniziale il trasferimento dei partecipanti, tramite automezzi, dall’atterraggio ufficiale, luogo del ritrovo, al rifugio Le Casermette (1250). Successivamente inizierà la vera e propria “passeggiata-trekking” seguendo il sentiero CAI, immerso nel verde di una incontaminata pineta, per raggiungere la cima del M.te Cairo (1669) sede del decollo alto del sito di volo. Le sacche con l’attrezzatura di volo dei piloti saranno trasportate dai muli fino al decollo alto.

Il sentiero, chiaramente segnato e marcato con indicazioni di colore rosso, è classificato di tipo T (turistico) pertanto molto facile ed alla portata di tutti: appunto per ecoturisti di ogni età.

La particolare esposizione della vetta ci offrirà un punto di osservazione privilegiato per ammirare a Nord-Est le imponenti cime innevate degli appennini, a Sud-Est, se la giornata è limpida, gli inconfondibili profili del Vesuvio e dell’isola d’Ischia, mentre a Ovest è possibile ammirare la punta di Terracina con il suo Golfo.

Consigliamo di calzare un paio di normali scarpe da trekking e di mettere nello zainetto una giacca a vento oltre all’acqua e alla merenda.

Il decollo (esp. SW), anch’esso molto facile, è costituito da un prato erboso molto ampio, che consente l’apertura di circa trenta vele in simultanea, privo di qualsiasi ostacolo è l’ideale per gli allievi del corso base nonché per i piloti neobrevettati.

La quota di iscrizione è di 10.00 € per i piloti (incluso il trasporto vela con i muli sul decollo alto) e di 5.00 € per gli escursionisti. Tutti gli iscritti riceveranno una T-shirt della manifestazione ed avranno diritto al rinfresco in atterraggio (con fettuccine fatte in casa ed arrosticini abruzzesi).

Per esigenze organizzative i partecipanti dovranno confermare la loro adesione entro e non oltre il giorno 3 Maggio 2006.

Per il pernottamento ed il soggiorno dei partecipanti alla manifestazione sono disponibili alloggi con

tariffe convenzionate a partire da 18.00 €/notte a persona.

Per ulteriori informazioni, questo è probabilmente il miglior bottone da premere: www.vololiberocassino.it


Sicilia 2006, è primaaaaveeraaaaaa!
28/04/06



E' primaaaveeraaaaaa!
E si parte, come sempre, verso la terra delle margherite giganti, della sulla multicolore, del tonno afrodisiaco e del Colomba Platino.
Sua Maestà la Sicilia, insomma...
Volo-volo-volo, con il nostro maestro di cerimonie Adriano Patti.

Si parte.

Per scaricare un significativo campione sonoro, questo è probabilmente il miglior bottone da premere: "Il mio nome è..."



Il Deserto
26/04/06

Stiamo aspettando.

Di descrivervi il Volo, la Luna ed il Sole Nero della Libia, tra poco su Delta & Parapendio.

Intanto un pensiero, bello, sul Deserto.
Ed una foto.


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UP DAY a Serrone, 22-23 aprile 2006
14/04/06



Tanti nuovi prodotti per la ditta pluri-campione del mondo Ultralite Products.
Summit 3, l'ipermaneggevole, la vela più precisa sui comandi mai uscita dal computer dei progettisti UP.
Kantega 2, nuovissima, erede del DHV 1-2 più venduto degli ultimi anni, vela "allround" per eccellenza, ancora migliorata nella stabilità e nel "feeling" di pilotaggio.
Trango 2, per avvicinare l'orizzonte, per molti ma non per tutti, un altro best seller della ditta tedesca.
Ed ancora Makalu 2, Kuna, Rock 2, l'acrobatico.

Tutte in prova a Serrone il 22 e 23 aprile 2006 con Mads Syndergaard, l'uomo UP.


Info: 330 757 159







UP Colour Chooser
13/04/06

Il parapendio è uno sport individualista, per individualisti.

I piloti amano avere un'ala "unica" ed UP ha creato il "Colour Chooser", un utile strumento che permette di "costruire" ed ordinare la propria vela, bordo d'attacco, bordo d'uscita, intradosso, estradosso, due righe più larghe e due righe più strette, il tutto condito con sei colori UP style...

L'unico limite è la vostra fantasia... provate, giocate, create!


Questo è probabilmente il miglior bottone da premere: "UP Colour Chooser"



Delta & Parapendio - aprile 2006
12/04/06

Come da accordo esclusivo con la rivista, sono online il sommario, l'editoriale e la copertina del prossimo numero di Delta & Parapendio.

Ci scusiamo per la sospensione del servizio negli ultimi mesi, ma una nuova organizzazione con il grafico della rivista, dovrebbe rendere possibile la continuità della pubblicazione di tutti gli "anticipi" di D&P.


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Libia 2006, il Volo del Sole Nero, back home
06/04/06

Centinaia di chilometri di piste nel deserto del Sahara, un vulcano dimenticato in uno dei luoghi più remoti del globo ed in cielo il più grande spettacolo della natura, l'Eclissi Totale di Sole.
In più sabbia, tanta sabbia, ed un mare di dune, tutte da volare.

Tra breve sarà pubblicato un reportage del viaggio sul mensile Delta & Parapendio con molti consigli per visitare questo affascinante paese, da poco aperto al turismo, e per volare.
Nel deserto del Sahara.









Le nostre vele invecchiano, REVISIONIAMOLE!!!
06/04/06

Giorni or sono mi telefona un pilota: "Mi chiamo Taldeitali, telefono dalla Toscana e sto cercando Franco d'Aguanno (un istruttore che non opera più in Italia da molti anni...) perché mi serve un pezzo di ricambio per la mia vela, tu ha qualche notizia di lui?
Io non sento Franco da almeno cinque-sei anni, faccio due conti, inizio a percepire una vaga preoccupazione e gli dico: "Non so nulla di Franco, ma magari posso aiutarti io se mi spieghi il problema." E lui: "Ho un Trekking Dynasty. Mi serve uno dei moschettoncini (maillon rapide n.d.r.) perché si è rotto." (!)

Inciso: il Trekking Dynasty è un'ala del 1998, omologata AFNOR performance (qualcosa di simile al DHV 2, 2-3), non notissima per la sua stabilità in volo e soggetta ad un Avviso di Sicurezza del DHV nel 2000 per un problema al fascio funicolare.

La sensazione di preoccupazione aumenta.

Gli dico: "Ma sai, più che inviarti il maillon di ricambio, io ti consiglierei una revisione completa dell'ala, visto che avrà almeno cinque anni!" E lui, con un'aria un pò fiera: "Se è per questo ne avrà almeno otto!" Ed io, rimestando nel torbido ma sperando di salvare il salvabile: "Immagino però che avrai volato poco in questo periodo..." E lui, sempre più fiero: "Beh, le mie dieci ore al mese me le faccio, e non ho mai avuto un problema!"
La mia preoccupazione ammiccando mi bussa sulla spalla... "Hai visto che avevo ragione?", mi dice soddisfatta.
Annaspo e conteggio... dieci ore al mese per dodici mesi l'anno, per otto anni fanno quasi mille ore di volo per tessuto e cordini di plastica, ogni libretto di istruzioni raccomanda di revisionare la vela dopo cento ore di volo o dopo due anni di utilizzo...
Parto all'attacco: "Ti consiglio assolutamente una revisione dell'ala presso un centro autorizzato, il tuo parapendio verrà analizzato in maniera approfondita, porosimetro, dinamometro per la resistenza strutturale del tessuto, misurazione della lunghezza di tutti i cordini, test di rottura su tre cordini, analisi della velatura con una luce speciale" e via, dettagli su dettagli mentre dall'altra parte sento gonfiarsi un silenzio carico di significati...
"A me non è mai successo niente - dice - la vela è sempre andata benissimo."
So di aver perso la partita, ma ci provo con un debolissimo: "Ma tutte le cose vanno bene finché non si rompono..." e lui con aria conclusiva: "Vabbè, dammi 'sto telefono del centro revisioni...".

Inutile dire che Check Point, il centro revisioni, non ha mai ricevuto nessuna telefonata da un pilota di Trekking Dynasty...

Senza arrivare a questi limiti, c'è da dire che molti di noi considerano sempre nuova la vela che possiedono.
Certo, la trattiamo bene, la pieghiano con attenzione, non la esponiamo all'umidità, le facciamo prendere meno sole possibile ma... let's face it pal, LE VELE INVECCHIANO COMUNQUE, ANCHE NELLA SACCA!!!

Revisionare un'ala in maniera completa, con tanto di certificato di garanzia, costa 120 euro, una cifra trascurabile rispetto alla sicurezza di sapere che stiamo volando sotto un'ala in perfetto ordine...
Come dice Giorgio di Check Point: "La nostra missione è quella di educare i piloti ad una maggiore attenzione sui materiali. Una periodica revisione dell'attrezzatura aumenta i margini di sicurezza durante la pratica del volo libero."

Qui di seguito i recapiti di Check Point: revisionate, gente, revisionate...

Maurizio Savino


Check Point:
Telefono: +39 031 656 054
Mobile: +39 338 734 053 7
FAX: +39 031 656 054


Sito web: "Check Point"



Libia, 29 marzo 2006: Il Volo del Sole Nero!
24/03/06

Il 29 marzo 2006 si verificherà una eclissi totale di Sole, visibile in diverse regioni dell'Africa e dell'Asia.
In Italia l'eclissi sarà visibile ma parziale, con una copertura del disco solare intorno al 60%.

La località dalla quale il fenomeno sarà visibile al suo massimo (4 minuti e 7 secondi), è in prossimità di un vulcano posto al centro del Sahara Libico, il Vulcano delle Zanzare, Wav al Namus.

                

Un agguerrito drappello di uomini (e donne) alati, della tribù di www.parapendio.it, volerà in Libia per assistere al più grande spettacolo della natura e, possibilmente, per veleggiare sulle dune durante il "vento d'eclisse".

Vi racconteremo come è andata...


Riteniamo di fare cosa gradita anche a chi rimarrà a casa, riportando una serie di, crediamo, utili informazioni per l'uso ed il non abuso dell'eclissi.

Che cos'è una eclisse
Quando la Luna si interpone tra un osservatore terrestre e il Sole il percorso della luce di quest'ultimo verso l'osservatore viene impedito del tutto o in parte, e si parla allora di eclisse di Sole.
Quando invece è la Terra ad interporsi tra il Sole e la Luna, viene impedito alla luce solare di illuminare il nostro satellite, e si parla allora di eclisse di Luna.
In entrambi i casi, l'eclisse può essere totale o parziale, a seconda che la visione del corpo eclissato sia totalmente o parzialmente impedita.

Le eclissi di Sole
Concentriamoci sul caso più spettacolare di eclisse: l'eclisse di Sole. In queste occasioni, dunque, la Luna si viene a trovare tra il Sole e la Terra, o, più precisamente, una parte della superficie terrestre entra nel cono d'ombra che sempre la Luna produce, dato che questa è illuminata dal Sole e proietta, dal lato opposto, un cono d'ombra che si muove nello spazio. Il Sole e la Luna, com'è noto, hanno dimensioni molto diverse: il Sole ha un diametro di circa 1.392.000 km, mentre il diametro della Luna è di circa 3476 km. Quindi il Sole è circa 400 volte più grande della Luna. Per una curiosa coincidenza, però, il Sole è anche circa 400 volte più lontano della Luna, per cui, combinando i due fattori, l'angolo sotto il quale i due astri sono visti dalla Terra risulta quasi uguale. Quando la Luna passa davanti al Sole, quindi, il suo disco si sovrappone esattamente a quello del Sole.





La Luna orbita attorno alla Terra, e la Terra orbita attorno al Sole. Se il piano dell’orbita lunare fosse coincidente con quello dell’orbita terrestre, ogni mese, in corrispondenza della fase di Luna Nuova, il disco della Luna si sovrapporrebbe a quello del Sole; cioè ogni mese ci sarebbe una eclisse di Sole. Invece sappiamo che non è così, anzi le eclissi sono piuttosto rare. Perchè? Semplicemente perchè il piano dell’orbita lunare non è coincidente con quello della Terra, ma forma con esso un angolo di circa 5 gradi. Una eclisse solare si verifica soltanto quando la Luna Nuova si trova sul piano dell’orbita terrestre o, come si dice, in corrispondenza di un nodo. I nodi sono i due punti in cui l’orbita lunare interseca il piano orbitale della Terra.

La Luna, in realtà, genera dalla parte opposta del Sole non uno, ma due diversi coni d’ombra, coassiali e con i vertici contrapposti: quello più interno e con il vertice in direzione della Terra è il cono d’ombra propriamente detto, mentre quello più esterno, di lunghezza teoricamente infinita, prende il nome di cono di penombra (si veda la figura precedente). All'interno del cono d'ombra il Sole è completamente oscurato dalla sagoma della Luna, mentre all'interno del cono di penombra la Luna lascia scoperta una minore o maggiore porzione (procedendo dall'interno del cono verso l'esterno) del disco solare. La lunghezza del cono d'ombra è tale che il suo vertice riesce a raggiungere quasi esattamente la superficie terrestre staccando su di essa, quando vi riesce, una piccola calotta dal cui interno il Sole risulta non visibile. Per effetto del moto di rivoluzione della Luna e di rotazione della Terra la "calotta" si sposta, dando origine ad una fascia che percorre una buona parte della superficie terrestre.

La fascia di totalità può essere larga anche 300 km, e lunga alcune migliaia di km.

Si verifica una eclisse totale di Sole quando il vertice del cono d'ombra riesce a raggiungere la superficie terrestre. Il diametro apparente della Luna è in questo caso maggiore di quello del Sole e questo risulta completamente oscurato. Le eclissi totali di Sole sono probabilmente i fenomeni astronomici più impressionanti: nella zona interessata dal cono d'ombra, il cielo si oscura, il Sole scompare ed al suo posto rimane una sorta di "buco nero" contornato da un alone luminoso: la corona solare.

Quando invece il cono d'ombra non raggiunge il nostro pianeta, ma il suo prolungamento sì, il diametro apparente della Luna risulta più piccolo di quello del Sole. Si parla in questo caso di eclisse anulare di Sole. In questo tipo di eclisse, al momento della sovrapposizione la Luna non copre completamente il Sole, ma ne lascia visibile il bordo sotto forma di sottile anello luminoso.

Quando infine il cono d'ombra manca completamente la Terra e solo quello di penombra riesce a colpirla, si ha una eclisse parziale di Sole. Da nessun punto della Terra sarà possibile osservare la totalità o l'anularità dell'eclisse. Il cono di penombra stacca sulla superficie una ampia zona all'interno della quale si potrà osservare il Sole parzialmente coperto dalla Luna. Anche un'eclisse totale di Sole sarà percepito come parziale, nelle zone esterne alla fascia di ombra totale.




Dove si vede l'eclisse del 29 marzo
L'eclisse totale del 29 marzo sarà visibile da uno stretto corridoio che attraverserà mezzo mondo. Il percorso dell'ombra lunare comincerà in Brasile, dopo di che la totalità passerà sopra l'Oceano Atlantico, l'Africa settentrionale, l'Asia centrale per poi estinguersi al tramonto nella Mongolia occidentale. In una vasta regione che comprende i due terzi dell'Africa, l'Europa e l'Asia centrale, sarà visibile una eclisse parziale.

                



Come osservare l'eclisse
La visione del Sole, ad occhio nudo o attraverso strumenti ottici, è estremamente pericolosa e può provocare un fenomeno di fotocoagulazione, con conseguenti danni permanenti alla retina. E' importante notare che le conseguenze di una eccessiva esposizione alla radiazione solare non si fanno notare subito, perchè questa parte dell'occhio non possiede terminazioni nervose che diano sensazioni di dolore; ci si accorge dei danni subiti dopo molte ore.

Per questo, si consiglia l'utilizzo di un filtro molto scuro, che lasci passare solo lo 0.003% della luce solare visibile e lo 0.5% della radiazione infrarossa: tutti gli altri sono sconsigliati. Filtri adeguati possono essere gli occhiali utilizzati per le saldature elettriche con indice di protezione numero 14: si trovano nei negozi di ferramenta e nei negozi specializzati in articoli antinfortunistici e di sicurezza. Altri filtri indicati (ed economici) sono quelli in Mylar, composti da due sottili strati di plastica separati da un foglietto di alluminio. Questi filtri fanno passare solo una parte su 10.000 oppure una parte su 100.000. Vengono proposti spesso nella forma di "occhiali da eclisse", cioè occhiali di cartone, le cui "lenti" sono composte di filtri Mylar. Si possono acquistare nei negozi di ottica specializzati in astronomia e sono disponibili anche sotto forma di fogli, che possono essere ritagliati nella forma voluta. Anche chi usa un cannocchiale, un binocolo o un telescopio può usare gli occhiali da eclisse, basta porli davanti, dalla parte dell'obiettivo.

Attenzione: utilizzare soltanto filtri efficaci, come quelli fin qui descritti, ed evitare protezioni poco sicure, come occhiali da sole, i negativi fotografici sovraesposti, i CD e l'interno dei floppy disk, il vetro affumicato. Evitate anche i filtri solari per piccoli telescopi da inserire sull'oculare, che non sono adatti per osservazioni prolungate. Utilizzate invece filtri in Mylar che vanno posti sull'obiettivo.

I filtri non saranno necessari soltanto durante la fase della totalità, quando la Luna coprirà totalmente il disco solare. Attenzione, però : quando la breve fase della totalità avrà termine, ricordatevi di proteggervi di nuovo con un filtro, perchè anche quando il Sole è occultato per il 99% dalla Luna, l'intensità della luce emessa è tale da poter provocare lesioni irreversibili ai nostri occhi.

Un modo semplice ma efficace per osservare l'eclisse è quello che non fa uso di strumenti ottici, come macchine fotografiche o telescopi. L'osservazione ad occhio nudo (ovviamente con un filtro per proteggere gli occhi!) permetterà infatti di concentrarsi su aspetti spettacolari del fenomeno che spesso vengono trascurati quando si è troppo impegnati ad utilizzare gli strumenti. L'eclisse dura pochi minuti, e sarebbe un peccato tralasciare alcuni dettagli di grande fascino ed interesse per dedicarsi esclusivamente alla fotografia del Sole eclissato. Ad esempio, l'avvicinarsi dell'ombra della Luna sul suolo è sempre uno spettacolo impressionante. La luce di questi momenti è indescrivibile, particolare, e rende il paesaggio irreale. Dedicare qualche secondo all'osservazione del paesaggio e dell'ombra che avanza è sicuramente un'idea da prendere in considerazione. Può essere interessante misurare con un termometro la temperatura dell'ambiente, per rendersi conto che essa diminuisce lentamente di qualche grado. L'assenza di irraggiamento solare provoca infatti un sensibile abbassamento della temperatura, il quale produce uno spostamento di masse d'aria, noto come "vento dell'eclisse". Inoltre l'umidità dell'aria aumenta leggermente.

E' interessante osservare anche il comportamento della natura vivente durante la totalità dell'eclisse: alcuni animali cominciano infatti ad essere irrequieti, mentre altri si calmano come se stessero per andare a dormire; i fiori si richiudono, e la natura intorno sembra cadere in uno stato di sonnolenza. Può essere interessante registrare con un registratore i suoni che si possono udire durante la fase di totalità.

Come è noto, durante la totalità diventano visibili le stelle e i pianeti, e quindi può essere utile dedicare qualche istante ad una rapida occhiata ai principali corpi celesti visibili in quell'istante. Non è molto comune infatti poter osservare le stelle di giorno! E' quindi utile poter disporre di una carta del cielo visibile durante l'eclisse del 29 marzo. Preparatevi in anticipo uno schizzo della zona da dove osserverete l'eclisse, annotando i punti cardinali, le direzioni ed eventuali punti di riferimento. Questo vi servirà per segnare i pianeti e le stelle più luminose che appariranno al momento dell'oscuramento del Sole.

Un modo alternativo e sicuro per osservare l'eclisse, che non necessita di filtri, consiste nell'osservazione indiretta, con l'ausilio di uno schermo bianco o di una scatola di cartone su cui proiettare l'immagine del Sole eclissato.


Fonte: "www.astrofiliveronesi.it"



Come ti vinco un C.R.I.C.
12/01/06

Una certa insistenza, c'è da dirlo...

"M'avete pubblicato l'articolo? Eh? Eh? Eh?
Eddai su e pubblicame 'st'articolo.
No aspè che te mando 'n'artra foto.
Ecco mo' sì, eddai e pubblicateme 'st'articolo...
Ahooo e che nun me lo volete pubblica'?!..."


L'altra cosa che va detta è che Ghiacciolo, con un anno e mezzo di esperienza di volo e con un Effect, vela supertranquilla, ha stravinto il C.R.I.C. in categoria Standard e si è piazzato 19° su 62 piloti (che volano con vele di categoria DHV ben superiore), in classifica assoluta.

Meditate gente, meditate....


Questo è probabilmente il miglior bottone da premere: "Ghiacciolo"



UP Summit 3
16/12/05

Un balzo in avanti







Il nuovo Summit 3 della UP ha compiuto un balzo in avanti tecnico e di immagine rispetto alle altre vele della serie Summit. La nuova forma caratteristica, il bordo d'attacco rifinito, lo schema sportivo e il profilo filante, tutto si unisce a dimostrare che questa è l'ala performance di riferimento dei prossimi anni.
Il nuovo Summit 3 della UP comprende un design superiore, tecnologia all'avanguardia e metodi di costruzione innovativi.

Il processo R&D - rendere accessibile al grande pubblico la migliore ala da competizione.

I fiori all'occhiello della UP, Targa 2 e Trango 2, hanno scalato la classifica delle ali da competizione già prima della loro introduzione ufficiale sul mercato. Molto di ciò che ha reso queste ali speciali è stato trasferito nel nuovissimo design dell'ala performance UP, rendendo il Summit 3 un altro esempio della dedizione di UP nel convincere i laboratori R&D che sia la Coppa del Mondo di Parapendio ad influenzare direttamente i piloti comuni nella scelta delle ali.

L'aspetto più notevole che il nuovo Summit 3 ha in comune con le origini del suo pedigree è il disegno dell'ala. Le estremità alari hanno seguito il trend del Targa 2 e Trango 2 di essere curvate all'indietro, dando all'ala un aspetto di forza e fluidità e beneficiando nel comportamento e nel rendimento in caso di chiusure.
Significativo è anche il design leggermente seghettato sul fondo dei cassoni all'apertura delle bocche, che ha permesso ai progettisti UP di perfezionare la distribuzione del carico e delle forze nel bordo d'attacco e d'uscita. L'intero bordo d'attacco è stato oggetto di attenzione, che ha portato ad un miglioramento dell'aerodinamica e ha dato al Summit 3 un look particolare.

Performance - rendimento e sicurezza verso la perfezione

Il caratteristico aumento di performance, già raggiunto dall'ultima generazione di vele da competizione UP, è riconoscibile anche nel Summit 3. L'ala ha una stabilità pendolare notevole, accompagnata dal salto in avanti sull'elevata performance, pertanto raggiunge velocità di volo in condizioni normali che prima erano esclusive delle ali da competizione ad altissimo rendimento della UP.
Paragonato al suo predecessore il nuovo Summit 3 ha aumentato significativamente la sua velocità di trim - questo significa che non è più necessario volare al massimo del carico per ottenere miglior rendimento. Anche il range di velocità è stato aumentato, sia nel minimo che nel massimo, e la polare è degna di un'ala da competizione. Infine, anche se il Summit 2 era un'ala che perdonava molto nella sua classe, non abbiamo esitazioni nel dichiarare che il nuovo Summit 3 è anche più facile da volare!
Il comportamento molto naturale della nuova generazione di profili, insieme al perfezionamento del sistema HoneyComb V-tape, ha permesso un notevole miglioramento del volo estremo; si sono ridotte le pendolate in turbolenza e c'è minor tendenza a girare dopo chiusure asimmetriche, il che consente un volo efficiente e sicuro.
Il Summit 3 ha superato i voli del test DHV al primo tentativo ed ha mostrato un buon comportamento durante le manovre di volo estremo.

Materiali - leggeri e innovativi.

Usando diversi materiali a seconda delle esigenze, il dipartimento R&D della UP è riuscito a ridurre il peso del Summit 3 abbastanza significativamente, rispetto alle vele precedenti, senza comprometterne la longevità o la robustezza.
La riduzione di peso per di più si è risentita nel centro di massa, che è sceso ancora di più, migliorando le reazioni in turbolenza.
Piccoli dettagli come i cordini di Kevlar da 12 mm, presi direttamente dalle scene della competizione aggiungono alla vela un carattere sportivo. Per ottimizzare la distribuzione delle forze tra cordini e bretelle la UP International ha sviluppato connettori testati e approvati nell'impiego di tutte le vele performance della UP durante la fase di sviluppo del Summit 3. I connettori sono stati disegnati per corrispondere esattamente ai cordini da 12 mm, eliminando il rischio di twist non intenzionali. Con un carico di rottura di 750 Kg c'e ampio margine di sicurezza, la manifattura delle estremità ne garantiscono la longevità e l'assenza di problemi.
I cordini in Kevlar da 12 mm, combinati con le nuove bretelle, sono parte del segreto che c'è dietro al successo del Summit 3, e i piccoli connettori saranno inizialmente esclusivi di questa vela.

La fase del design - strumenti avanzati ed intuizione umana in perfetta sincronia.

Il Summit 3 è la prima vela UP disegnata esclusivamente con il nuovo software di design. Questo programma permette una visione dettagliata in 3D-CAD della vela e un calcolo ottimizzato di ogni singolo profilo delle centine. C'è anche una funzione che mostra l'esatta posizione del centro di pressione sia sulla curvatura che rispetto alla corda e una che compensa le varie lunghezze delle cuciture sulla curvatura della vela.
Questo riduce notevolmente le grinze del prodotto finale aumentando la qualità della superficie della vela, a beneficio delle performance specialmente alle alte velocità - il risultato è una vela fuori dall'ordinario.
Infine, il programma rende possibile il calcolo delle misure di ogni singola bocca in modo da ottimizzare il profilo lungo la curvatura dell'ala.

E il pilotaggio? Bene, "ridefinizione della classe Performance" è abbastanza corretto.

Pilotaggio molto preciso grazie ad un nuovo modo di attaccare i cordini dei freni al bordo d'uscita. Agile in tutte le situazioni, questa vela ridefinisce il divertimento nella categoria Performance. Il nuovo sistema di attacco dei freni ha permesso una tensione variabile nel bordo d'uscita dando il meglio in entrambe le situazioni; una lieve tensione sulla vela equivale ad una alta efficienza ad alta velocità, mentre un piccolo tocco sui freni aumenta la tensione nel bordo d'uscita e migliora l'uscita dalle chiusure. I benefici sono la migliore manovrabilità e il miglioramento del flusso d'aria sull'estradosso quando si frena, quest'ultimo si traduce immediatamente in aumento di portanza in condizioni sia forti che deboli.


Caratteristiche ulteriori:
.Velocità di trim circa 37 Km/h
.Velocità massima circa 52 Km/h e stupefacente stabilità in tutto l'intervallo
.Velocità di stallo molto bassa -> miglioramento significativo delle capacità di volo
.Cordini nuovi, sottili in Dyneema di Cousin Trestec --> lunga durata, minore resistenza all'aria e maggiore performance
.Minor imbardata e rollio, stabilità direzionale maggiore anche dopo chiusure, escursione dei freni maggiore e maggiore stabilità della vela
.Pilotaggio esatto e facile
.Alta resistenza alle chiusure ad alta velocità
.Nuovi materiali resistenti
.Cordini in Kevlar da 12 mm
.4 taglie certificate DHV tra cui scegliere
.Nuova taglia SM disponibile


Design - ammodernamento del look classico UP

A prima vista i nuovi parapendio della UP somigliano ai loro predecessori in termini di grafica; la riga orizzontale che per anni ha contraddistinto le ali UP e ha reso impossibile perderle di vista in volo, è stata ridisegnata rispettando la tradizione, ma dando un tono di modernità.
Il nuovo design permette ai piloti UP di esprimere la loro individualità in quanto una nuova riga, più sottile, è stata aggiunta. Si può scegliere un'ampia gamma di colori per la vela e le righe, oppure si possono avere le due righe dello stesso colore per somigliare di più ad una vela UP classica.
Alle estremità alari la nuova riga segue il profilo curvato all'indietro, sottolineando il look sportivo ed elegante allo stesso tempo.
Un nuovo "tool" sul sito UP permette di sperimentare gli accostamenti di colori secondo i propri gusti, per rendere ogni vela unica, come il suo proprietario.

[traduzione: simona petrucci]




Per ulteriori informazioni questo è probabilmente il miglior bottone da premere: "Ultralite Products"



Gestione della chiusura asimmetrica: una nuova tecnica
14/12/05

"Da quando esiste il parapendio è accompagnato dalla fama che si chiude in turbolenza. Tantissimi incidenti sono successi perché le vele si sono chiuse e il pilota è stato sorpreso dal comportamento imprevisto della vela collassata."

Molto è cambiato negli anni, le vele sono decisamente più stabili e le tecniche di pilotaggio si continuano ad affinare.
La tecnica descritta in questo articolo da Nesler dà un "quantum di sicurezza in più" alla nostra attività.


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Greenpeace: assalto in paramotore!
14/12/05

Spettacolare azione dei militanti di Greenpeace che hanno preso "d'assalto" la portaerei francese Clemenceau, al momento ormeggiata nella rada di Tolone.
Gli ecologisti vogliono così impedire lo smantellamento della nave in India senza che prima sia stato smaltito l'amianto presente sull'imbarcazione.







Dalle Alpi alle Piramidi: l'uso improprio di "piuttosto che"
13/12/05

Vi proponiamo un interessante articolo comparso su www.accademiadellacrusca.it riguardante l'uso improprio di "piuttosto che" nel senso di "o".

Proteggiamoci, prego.



"L’impiego ormai dilagante di piuttosto che nel senso di o, non è affatto sfuggito, naturalmente, all’attenzione degli storici della lingua (per parte mia, tanto per fare un esempio, ne avevo già discusso in un seminario del circolo linguistico della Facoltà di Lettere di Padova un paio di anni fa; e l’argomento è stato da me riproposto, in seguito, nell’àmbito dei lavori del Centro linguistico per l’italiano contemporaneo [CLIC]). Si tratta di una voga d’origine settentrionale, sbocciata in un linguaggio certo non popolare e probabilmente venato di snobismo. Era fatale che tra i primi a intercettare golosamente l’infelice novità lessicale fossero i conduttori e i giornalisti televisivi, che insieme ai pubblicitari costituiscono le categorie che da qualche decennio - stante l’estrema pervasività e l’infinito potere di suggestione (non solo, si badi, sulle classi culturalmente più deboli) del "medium" per antonomasia - governano l’evolversi dell’italiano di consumo.
Non c’è giorno che dall’audio della televisione non ci arrivino attestazioni del piuttosto che alla moda, spesso ammannito in serie a raffica: «... piuttosto che ... piuttosto che ... piuttosto che ...», oppure «... piuttosto che ... o ... o ... », e via con le altre combinazioni possibili. Dalla ribalta televisiva il nuovo modulo ha fatto presto a scendere sulle pagine dei giornali: ormai non c’è lettura di quotidiano o di rivista in cui non si abbia occasione d’incontrarlo. E purtroppo la discutibile voga ha cominciato a infiltrarsi anche in usi e scritture a priori insospettabili (d’altra parte, se ha prontamente contagiato gli studenti universitari, come pensare che i docenti, in particolare i meno anziani, ne restino indenni?).
Gli esempi raccolti nel parlato e nello scritto sono ormai innumerevoli e le schede dei sempre più scoraggiati raccoglitori (è il caso della sottoscritta) si ammucchiano inesorabilmente. Eppure non c’è bisogno di essere dei linguisti per rendersi conto dell’inammissibilità nell’uso dell’italiano d’un piuttosto che in sostituzione della disgiuntiva o. Intendiamoci: se quest’ennesima novità lessicale è da respingere fermamente non è soltanto perché essa è in contrasto con la tradizione grammaticale della nostra lingua e con la storia stessa del sintagma (a partire dalle premesse etimologiche); la ragione più seria sta nel fatto che un piuttosto che abusivamente equiparato a o può creare ambiguità sostanziali nella comunicazione, può insomma compromettere la funzione fondamentale del linguaggio. Mi limiterò qui a un paio d’esempi fra i tanti che potrei citare: dal settimanale L’Espresso, del 25.5.2001, incipit dell’articolo a p. 35 intit. Il cretino locale (sulla fuga dei cervelli dal nostro Paese): «È stupefacente riscontrare quanti italiani trentenni e quarantenni popolino le grandi università americane, piuttosto che gli istituti di ricerca e le industrie ad avanzata tecnologia nella Silicon Valley»; naturalmente questo piuttosto che pretende di surrogare la semplice disgiuntiva, ma il lettore non edotto è portato a chiedersi come mai i giovani studiosi italiani sbarcati negli Stati Uniti snobbino per l’appunto i prestigiosi centri di ricerca della Silicon Valley. E ancora: «... di questo passo, saranno gli omosessuali piuttosto che i poveri piuttosto che i neri piuttosto che gli zingari ad essere perseguitati»: frase pronunciata dal noto (e benemerito) dott. Gino Strada nel corso del Tg3 del 22.1.2002; in questo caso, la prospettiva d’una persecuzione concentrata protervamente sulla prima categoria avrà reso perplesso più di un ascoltatore ...
Immaginiamoci poi che cosa potrà accadere con l’insediarsi dell’anomalo piuttosto che anche nei vari linguaggi scientifici e settoriali in genere, per i quali congruenza e univocità di lessico sono indispensabili.
Per quanto mi riguarda, non sono in grado di localizzare con sicurezza nello spazio e nel tempo l’insorgere della voga in questione. Mi risulta soltanto, sulla base di una testimonianza sicura, che tra i giovani del ceto medio-alto torinese il piuttosto che nel senso di o si registrava già nei primi anni Ottanta. È un fatto che questa formula è generalmente ritenuta di provenienza settentrionale (il che già contribuisce, presso molti, a darle un’aura di prestigio): «Un vezzo di origine lombarda, ma ormai molto diffuso, è quello di usare la parola "piuttosto" [...] nel senso di "oppure"», osservava criticamente un paio d’anni fa, sulla rivista L’esperanto, anno 31, n° 3, 5 aprile 2000, il direttore Umberto Broccatelli (scrivendo però "piuttosto" in luogo di "piuttosto che"). Il lancio vero e proprio del nuovo malvezzo lessicale, avvenuto senza dubbio attraverso radiofonia e televisione (e inizialmente - è da presumere - ad opera di conduttori settentrionali), sembra potersi datare dalla metà degli anni Novanta. Resta da capire la meccanica del processo che ha portato un modulo dal senso perfettamente chiaro, e rimasto saldo per tanti secoli, come piuttosto che a virare - all’interno di un certo uso dapprima circoscritto e verosimilmente snobistico - fino al significato della comune disgiuntiva. Per azzardare una ricostruzione di quel processo proviamo a partire da una frase del genere: «Andremo a Vienna in treno o in aereo». In questo caso le due alternative semplicemente si bilanciano. Se variamo la frase rafforzando il semplice o con l’aggiunta dell’avverbio piuttosto: «Andremo a Vienna in treno o piuttosto in aereo», chi ci ascolta può cogliere una tendenziale inclinazione per la seconda delle due soluzioni, quella dell’aereo. Sostituiamo a questo punto o piuttosto con piuttosto che: «Andremo a Vienna in treno piuttosto che in aereo»; qui risalta abbastanza nettamente - sempre attraverso la comparazione tra due opzioni - una preferenza per la prima rispetto alla seconda. Dall’analisi delle varianti contestualizzate nelle tre frasi, mi sembra si delinei una possibile spiegazione del piuttosto che semanticamente ‘deviato’ di cui ci stiamo occupando (e preoccupando): in sostanza, può essere il prodotto di una locale, progressiva banalizzazione portata fino alle estreme conseguenze, cioè fino al totale azzeramento della marca di preferenza che storicamente gli compete (e che nell’italiano corretto continuerà a competergli). Basterà avere un po’ di pazienza: anche la voga di quest’imbarazzante piuttosto che finirà prima o poi col tramontare, come accade fatalmente con la suppellettile di riuso. Segnalo intanto la significativa "variatio" che mi è capitato di cogliere al volo qualche giorno fa (precisamente, il 17 aprile 2002), nel corso di una trasmissione televisiva che si occupa di alimenti e di buona cucina: un’esperta di gastronomia, chiamata a giudicare tra piatti a base di pesce allestiti in gara da due cuochi, nel sottolineare quanto sia importante anche l’effetto estetico nella presentazione d’una vivanda ha fatto osservare come nei molluschi dalle valve variopinte utilizzati in una delle portate ci fosse «più colore rispetto a una triglia anziché a una sarda» (triglia e sarde essendo i pesci usati nella preparazione di altre due portate). In effetti, una volta appiattito semanticamente piuttosto che fino all’accezione del latino vel, non c’è ragione che non accada la stessa cosa ad anziché (e anche, di questo passo, a invece che, invece di) [...]".

[Fonte:La crusca per Voi, n. 24, pp. 11-12, Ornella Castellani Pollidori]


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Corso S.I.V. biaggiantonacci ottobre duemilacinque
numero due, Maurizio Savino.
06/12/05

La seconda parte del reportage del S.I.V. di ottobre.
Moltissime foto.
Moltissime chiusure.
Ed un lancio di emergenza finito male...

"Un S.I.V con Michael Nesler… se ne parlava da più di un anno, fin da quando in Italia si discuteva e si scriveva molto a proposito della spirale stabile.
L'idea era di organizzare un "S.I.V. Light" basato fondamentalmente sul controllo della chiusura asimmetrica e sulla gestione dell'inviluppo di volo durante la spirale.
Lunghe telefonate con Michele, scambio di e-mail, confronto sulle nostre diverse impostazioni didattiche… alla fine si decide per un S.I.V. full size, Nesler style, cum grano savinis…"



Vi ricordiamo che in prossimità di Capodanno, esattamente nei giorni 28-29-30 dicembre 2005 organizzeremo un corso S.I.V. a Maratea, 1200 metri di splendido volo sul mare.

Michael Nesler sarà il nostro mèntore.


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Il calendario: sei nuovi mesi di Gioia
01/12/05

Buon dicembre.

Ecco per voi "a winter melody", sei mesi del più bel desktop-para-calendario online.

Il periodo appena messo online è: dicembre 2005 - maggio 2006.

Scaricate gente scaricate...







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