Ci avete volato, o vorreste conoscerla



Airwave Sport
prova in volo






Gonfiaggio e decollo

Bene, bene, bene.

Quando si inizia la corsa, l'ala si posiziona, docile, sopra la testa.

Silenziosa e senza farsi notare troppo.

Già, perchè lo Sport non si fa sentire troppo sugli elevatori in questa fase.

Dunque, occhio alla calotta, si potrebbe dire.

Nella fase successiva, la buona velocità minima ci conduce con rapidità verso gli amati cieli.


Volo lineare e gamma di velocità
La Sport è una bella vela. Curata e rifinita al punto da non percepire quasi alcuna piegolina sull'intradosso durante il volo; è un mezzo elegante e raffinato nella livrea.

Interessante la soluzione di chiudere un cassone ogni tre nella parte terminale dell'ala, creando una serie di "bocche triple" che agevolano il passaggio dell'aria all'interno limitando lo sgonfiamento dell'ala in fase di chiusura.

I movimenti sugli assi sono tutt'altro che ammortizzati: la Sport si muove bene e senza ritardi rispetto al comando del pilota, con una trazionatura di freni nella media delle ali della categoria.

Buona la resistenza allo stallo, che sopraggiunge al 100% dei comandi, in corrispondenza di 8,5 kg per ogni braccio del pilota.

L'efficienza è una piacevole sorpresa che si apprende nel momento in cui si viaggia vicini al suolo e si nota la lentezza con cui vi si avvicina; la velocità massima di 48 km/h si raggiunge grazie alla trazionatura di una morbida pedalina acceleratore che permette un guadagno di ben 12 km/h.


Virata
E' una virata, questa sì, Sport ...iva e ricca di personalità.

Sembrerebbe, a prima vista, una comune virata inclinata e sensibile, ma... quello che f a la differenza è la notevole sensibilità allo spostamento del peso e all'aerologia.

Basta un minimo movimento d'aria o del corpo del pilota nella selletta per avere la sensazione di "cambiare marcia" e impostare una virata più stretta oltre che più inclinata di diversi gradi.

Questa prerogativa va da un lato a favore della maneggevolezza, ma obbligherà i piloti dello Sport ad abituarsi a questo comportamento e ad "andarci piano", imparando invece ad utilizzare i segnali aerologici come preziosi alleati per il volo performante.


Volo in termica ed in dinamica
Termica e dinamica. E' proprio qui, nel volo in termica e dinamica, che un'ala richiede il massimo "feeling" tra mezzo e pilota.

Ed è proprio qui che lo Sport può dare il meglio, se è stato ben "capito" dal suo pilota.

La sensibilità sugli assi e i movimenti sempre piuttosto accentuati rendono da un lato tecnicamente facilissimo seguire il centro della termica, ma aumentano anche i messaggi che arrivano al computer di bordo del pilota: il suo cervello.

Il primo passo è non trascurare i chiari messaggi che arrivano dalla selletta, e che consentono di individuare senza pericolo di errore l'ascendenza.

Il secondo è conoscere la Sport al punto da farle fare ciò che si desidera, compreso cambiare rapidamente raggio e inclinazione di una virata già innescata e inseguire ascendenze e venti di valle.

Il resto lo faranno il buon galleggiamento dell'ala e la funzionalità dell'acceleratore.

Turbolenza. L'ala, lo si sarà già compreso, richiede di essere conosciuta prima di concedersi.

Chi vuole azzardare similitudini e paragoni faccia pure. Comunque, lo Sport in turbolenza rimane un mezzo piuttosto vivace, ma anche sicuro e resistente alle chiusure, anche se il suo maggior pregio è la prevedibilità.

Tale virtù sarà apprezzata da chi si rivelerà in grado di agire in simbiosi con la propria ala. Sicura, ma non proprio per "absolute beginners".


Atterraggio
Lo stallo progressivo al 100% di trazionatura può rendere necessario qualche passo di corsa, un giro di freni sulle mani, o, a piacere, un paio di secondi di anticipo sulla manovra in caso di assenza di vento.


Chiusura asimmetrica Il dato tecnico è del tutto rassicurante:in nessun caso, neppure simulando la chiusura dei 70% dei bordo alare, abbiamo visto ruotare l'ala per più di 90°.

E' anche vero però che in questo caso la reazione dell'ala è piuttosto nervosa e lo Sport parte velocemente per riaprirsi con altrettanta rapidità.

Ancora una volta, la passività totale non è la strategia migliore da adottare con questa vela.

Molto meglio sarebbe sapere intervenire almeno con un minimo di contrasto.

Giusto per evitare quelle brusche reazioni che vi farebbero perdere eleganza in volo, oltre, credo, al vostro consueto "aplomb".


Wing over
Con una vela dal carattere così propenso ai movimenti, che reazione ci si può aspettare ad una manovra così "movimentata"?

L'innesco è immediato, istantaneo, nel giro di un paio di pendolate si è già a livello dell'orizzonte.

Per di più "lei", la Sport, non si chiude.

Certo, se si va oltre, anche lei si potrebbe ricordare di essere fatta di tessuto, ma solo se il pilota glielo rammenta con qualche errore di spostamento del peso nella selletta.


SPIRALE L'innesco può essere tranquillamente eseguito anche da virata già impostata. Va detto però che lo spostamento del peso con questa vela è fondamentale. L'ingresso è repentino, segnalato chiarissimamente da una accelerazione notevole, che si smorza intorno a velocità dell'ordine dei -10/14,5 m/s (massimo registrato). Da questa situazione, l'uscita chiede di smaltire lentamente la velocità accumulata e talvolta non è istantanea, ma richiede alcuni secondi e nei casi più estremi una pizzicata di freno dalla parte opposta. Stallo di B
L'esecuzione è nella norma, ma la calotta, mentre scende a -7,8 m/s, "ballonzola" un po' alla ricerca della ripresa del volo lineare.

Al rilascio delle bretelle, immediato è il ripristino del volo.


Orecchie
Esiste una bella bretellina A sdoppiata per l'esecuzione della manovra, che è dunque tutt'altro che difficile.

La velocità di discesa registrata è di -3,4 m/s, assolutamente, dunque nella media.

La riapertura è velocizzata dall'intervento del pilota con una pompata di freno.

In tempi non sospetti, in cui tutti producono ali adatte a tutti, Airwave prende una strada interessante e fuori dai ranghi.

L'Airwave Sport è infatti soprattutto una vela dotata di grande personalità, ma che richiede un po' di apprendistato "serio" prima di avventurarsi in termica o comunque in turbolenza.

E' un'ala particolare, dalla virata mediamente inclinata ma molto sensibile allo spostamento dei peso, e per questo adattissima al pilotaggio sportivo e a qualunque pilota con uno/due anni di esperienza che voglia risalire una termica con un mezzo che gli assicuri di mantenere centrato il "core" e di arrivare fino in cima in sicurezza.

Lo Sport può fare questo, anche grazie alla sensibilità a qualunque movimento aerologico, che viene trasmesso al pilota, senza peraltro che l'ala abbia la minima tendenza alla chiusura.

Ma non solo: la capacità di variare direzione, inclinazione, raggio di virata in tempi così brevi è davvero una prerogativa rara.

Insomma, soprattutto un'ala divertente, dal nome azzeccatissimo, in grado di regalare soddisfazione soprattutto a quei piloti che cercano i primi cross e che si stanno impegnando a migliorare la propria tecnica di volo.

Lo Sport è prodotto in quattro taglie, tutte omologate DHV 1-2.


(+) Maneggevolezza
(+) Carattere
(+) Power fly
(-) Compostezza stallo di B
(-) Necessità di controllo


APPUNTI (di Dante Porta)
La casa inglese è famosa per ali sportive ma equilibrate, soprattutto quando vogliono "strizzare l'occhio" ai comuni mortali, ossia alla grande messe di piloti "da fine settimana".

Qui siamo di fronte ad un mezzo, lo Sport, che a dispetto del nome non richiede velleità da competitore, ma è anzi accessibile anche dai piloti che iniziano.

Con qualche accortezza.


La prova in volo è stata effettuata dall'équipe di D&P nel periodo dal 5.10.2001 al 14.11.2001.
Sono state effettuate un totale di 6,5 ore di volo da n. 3 piloti.
testo: Mauro Grimoldi
rilevazione dati: Luca Dabbene
foto: Dante Porta