Gobba?.... Quale gobba?

 
E tutto andrà bene
Ovvero...In altalena a 2000 metri.

Castelluccio è laggiu'! 1000 metri piu' in basso…intorno a me c'è solo il cielo azzurro ed un paio di colleghi che mi accompagnano in questo magnifico volo!
Certo le premesse erano state tutt'altro che favorevoli ad una giornata così...

...Mi trovo con Roberto e Viola in quel di Castelluccio di Norcia per un tranquillo Weekend di voli e di bagordi. La giornata precedente era stata abbastanza avida di soddisfazioni, un voletto nell'ora sbagliata in condizioni sbagliate ci aveva alquanto scombussolato, ma vedersi la vela sotto i piedi piu' di una volta in pochi minuti non è mai una cosa troppo simpatica a provarsi, alla fine avevamo rinunciato ad effettuare altri voli.
Oggi invece, dopo un tranquillo volo "mattutino" ed una ancor piu' tranquilla pennichella tra i boschi, l'aria è tutt'altro che calma!
Sono le cinque pomeridiane e da "Forca Canepine" non si vedono parapendii in aria, solo in lontananza si scorgono dei Delta vicino alla "Forca di Presta", ma non sembrano salire, verso il centro della valle qualche parapendiio della locale scuola arranca sulle pendici dei collinotti al centro della piana.
-E' forte! E' molto forte!- Dico a Roberto; lui, gli occhi persi ad osservare l'aria fa un cenno di mesta approvazione. Facciamo un colpo di Telefono a Giuliana, una nostra amica che ormai da anni vive e vola in questa piana, il suo consiglio è di spostarci verso la Forca di Presta, forse li si potrà tentare qualcosa in serata, ma è difficile, al momento lo scirocco appare abbastanza teso!
Decidiamo dunque di provare, lungo la strada che conduce al passo, vediamo una piazzola di decollo quanto mai improvvisata sulle pendici del Vettoretto, ma non ci va di farci a piedi una salita simile, (piu' tardi lo rimpiangeremo). Frattanto, anche per l'effetto Venturi , piu' ci avviciniamo al passo e piu' il vento aumento.
Giunti al passo Roberto scorge alcuni parapendisti in cammino su un sentiero che si inerpica lungo il Vettoretto.
-Seguiamoli!- ci diciamo, -Probabilmente arriveremo allo stesso punto di decollo dove ora si trovano a veleggiare i parapendisti visti poc'anzi e faremo anche minor fatica a salire seguendo il sentiero-.
Lo stradello cominmcia a salire fin da subito ed in breve ci rendiamo conto che forse non stiamo andando dove pensavamo di arrivare, ma la cosa peggiore è che il vento non sembra affatto diminuire, anzi adesso è piu' teso che mai. Dopo un paio di soste ed alcuni rincuoramenti da parte di "alpinisti della domenica" giungiamo alla fine su di un pianoro che sembra ben orientarsi verso la direzione del vento. Ci sediamo ormai stremati da circa un'ora di buon cammino, ed osserviamo duecento metri sotto di noi un Parapendio che tranquillamente a "muretto" stà salendo sul nostro stesso pendio. -Ma perché non ci abbiamo pensato anche noi?- Devo aver fatto la domanda sbagliata nel momento sbagliato, perché stavolta Roberto non risponde.
Aspettiamo ancora un po' sperando che il vento cali, ma cio' non avviene, anzi comincia anche a girare, e cio' non è buono. Decidiamo infine che è giunto il momento di decollare, di rifare tutta la strada dell'andata con le vele in spalla non se parla, almeno non senza aver provato a decollare. Apro per primo, è difficile far strar ferma la vela che è come un cavallo imbizzarrito sotto le raffiche del vento.
Con l'aiuto di Roberto e di Viola comunque mi preparo per un decollo alla francese.
Un attimo di vento un po' piu' tranquillo e tiro su!...
...un momento...ho detto tiro su? No! E' lei che mi tira su! La mia bella vela mi ha letteralmente sollevato da terra quando ero ancora girato!
-Poco male- penso, -L'importante è stare in aria, ormai il decollo è alle spalle "e tutto andrà bene"-.
Infatti dopo due secondi mi giro nella direzione giusta...-Sto' salendo...Si! Sto' salendo!-
Forse anche troppo velocemente...me ne accorgo dalle facce dei miei amici che sotto di me sono sempre piu' piccole. La cosa peggiore pero è che sto' anche indietreggiando, -Cavolo! Dov'è lo speed?...Eccolo- lo afferro e comincio a spingere, ma l'unica cosa che ottengo e di mettermi in una posizione scomoda come non mai…
...Completamente fuori dalla selletta in piedi su quest'asta metallica come un trapezista da circo, ed i piu' la vela non sembra cabrare di quanto dovrebbe. -Ma che cavolo succede?- mi chiedo, ma non c'è tempo per pensare, il suolo scorre veloce, ormai ho raggiunto la cima del Vettoretto e non sono nemmeno passati trenta secondi da quando sono decollato. Quel che è peggio pero' e che sto' continuando ad indietreggiare; ancora una decina di metri e saro' sottovento. Purtroppo non posso nemmeno pensare di spostarmi a destra o a sinistra del pendio, perché in entrambi i casi mi troverei in mezzo al Venturi creato dalle due strette valli che fiancheggiano la montagna.
Afferro dunque con le mani i ganci dello speed e comincio a tirare...
...Sembra funzionare, la vela acquista velocità, e sebbene continui a salire adesso ho finalmente iniziato ad avanzare. A questo punto mollo completamente i comandi , -Non c'è la minima termica- mi dico -Quindi è meglio avere la massima velocità possibile. Così a 1800 metri d'altezza mi ritrovo in piedi sullo Speed agganciato ad i suoi stessi cordini...
...-Che schifo!- Chissà cosa avrà pensato il deltaplanista che ad una decina di metri alla mia destra, fermo controvento, mi osservava alquanto incuriosito...Certo non capita tutti i giorni di vedere un altalena sospesa nel vuoto a 2000 metri ed un deficiente che ci si gongola sopra…
Ora comunque sto' avanzando e comincio a rilassarmi, dopo un po' riprendo i comandi e mi rimetto seduto, tengo solo un minimo di Speed ormai, -il peggio è passato- ne sono sicuro, - basta che per il resto del volo mi tenga lontano dal passo "e tutto andrà bene"-
Comincio a veleggiare davanti a quello che è stato il mio decollo, trecento metri piu' in basso Roberto è ancora li, probabilmente visto "sto' deficiente" salire come un'ascensore si sarà reso conto che forse è meglio aspettare.
Nel frattempo io comincio a godermi il volo ed il panorama…-Niente male- mi dico, -Niente male, poteva andare peggio-. In lontananza scorgo due para che cominciano ad accostarsi al Vettore, - Questi ci provano -... Decido di apettare ed osservare cosa succede, nel frattempo cerco di fare piu' quota possibile, quindi mi riaccosto al pendio. Inizialmente sono quasi fermi, il vento che scorre lungo il fianco della monmtagna li inchioda inesorabilmente, ed hanno cominciato a perdere quota, poi pero' piano piano iniziano ad avanzare...
...Avanzano e dopo un po' cominciano a fare quota. E' un'attimo, prendo coraggio e comincio a seguirli.
...In un paio di minuti sono anch'io sotto le pendici della montagna, comincio a stringerla sempre piu' finchè non vengo nuovamente catturato dall'ascendenza. Passano altri due minuti e sono sopra il Vettore, ad oltre 2.500 metri d'altezza!!!
Grido per radio la mia gioia, strillo tanto forte che anche i due piloti che sono insieme a me notano che sono alquanto su di giri -Il classico pollo- si saranno detti.
L'emozione è incontenibile, intorno c'è solo l'azzurro di un cielo sgombro di nuvole, ed in lontananza si scorgono le cime del Gran Sasso dei Monti della Laga e del Terminillo. Sotto la piana di Castelluccio è lontana, come mai lo era stata, già per metà è in ombra e presto lo sarà del tutto, sulla sinistra scorgo dei para e dei delta che veleggiano sulla Forca di Presta e sui decolli al centro della piana. -Ma sono bassissimi!- mi dico, comincio ad esaltarmi...ma non dovrei, se sono qui' e solo per una serie fortunata di coincidenze, di bravura ce n'è ben poca ed il pilota deve ancora formarsi.
Vorrei provare a vedere il famoso Lago di Pilato, ma dovrei mettermi proprio sulla verticale della cima, con il rischio di finire poi sottovento, e stavolta senza scampo...lascio perdere, in finale oggi sono stato fin troppo fortunato, sono circa duecento metri sopra la cima e comincio a veleggiare lungo tutto il costone fin oltre Castelluccio...
Per un'attimo mi balena l'idea di andare ad atterrare nel cortile della casa di Viola, 20 km piu' a Nord. Ce la potrei anche fare, il vento è favorevole e la cresta della montagna è continua fino al paese...Poi mi ricordo delle parole di "Maurimauri" -Se pensate di aver avuto una grande idea... state certi che è una stronzata... quindi occhio!-...torno indietro.
Veleggio per una buona mezz'ora ben oltre le cime della Montagna, me la godo come un bambino in una fabbrica di caramelle finchè dopo un po' il freddo mi spinge a rientrare verso valle in cerca di un atterraggio, (cosa abbasta facile a Castelluccio). Qualche Wing-Over per smaltire la quota ed eccomi atterrare in tutta tranquillità.
Alla fine un'ora e mezza di volo ed il ricordo di un volo memorabile e di mille sciocchezze da non ripetere mai piu'.
-Pero'...che bella giornata-.
Ringraziamenti:
Roberto (Valvola)
Per tutta la pazienza e l'aiuto datomi in decollo.

Viola
Per l'amicizia, il supporto morale, l'ospitalità e la pazienza.

Giuliana e Vittorio
Per averci rallegrato le serate tra un boccale di birra ed un altro.

Maurizio (MauriMauri)
Per avermi insegnato a volare.

Pro Design
Per aver creato l'Effect, che fa i 51Km/h con lo speed al max!

Giuseppe Bini [Cubista]
Pilota VDS