Gobba?.... Quale gobba?

 
La ragione del volo

In presenza di effetti curiosi, cercare e scovarne le cause più profonde è nell'essenza di ogni essere pensante, eppure qui c'è poco da pensare, è tutto perfettamente ovvio: siamo scemi.

Perchè predisporsi al volo quando c'è un'infinità di altre cose buffe, innaturali e stravaganti da fare?

Ma quale desiderio e sensazione di libertà, a quale spiritualità ci vogliamo appellare?

Accantoniamo per un momento le solite e ormai desunte ragioni che tutti conosciamo perchè ce n'è una sola, vera e attendibile, per cui si decide di volare pur senza averne la necessità: siamo scemi!

E' quella parte, refrattaria alla sensatezza, che alberga sopita in noi e che, ad un certo punto della nostra esistenza, si attiva e dilaga prepotentemente, imbrattando il resto del cervello come un uovo andato a male che si infrange sulla moquette: contaminazione garantita, o butti tutto oppure te lo tieni così com'è.

Infatti, noi del volo o siamo da buttare o da tenere così e poichè, sempre per l'effetto "uovomarcio", qualcosa si è irrimediabilmente imbrattato nella nostra mente, chi ci sta vicino tende sempre più a manifestarci una paziente tenerezza.

I rantoli delle nostre ciglia, esposte per ore alle ingiurie del vento di pendio, in attesa che le condizioni permettano il decollo, dimostrano ormai che siamo simpatici e inguaribili deficienti dove l'aggettivo "simpatici" ci viene attribuito unicamente per il fatto che facciamo ridere....

Siamo tutti lì, facce al vento e con l'aria di chi esclama: "Orsù, libriamoci leggeri fra cielo e nuvole".

Dicono che i bei voli si fanno con aria instabile, ma l'aria non è instabile, ve lo dico io, è squilibrata, tant'è che da qualche tempo l'hanno anche messa sotto analisi!

E' per questo che noi non ci adattiamo e fatichiamo a comprenderla; lei ci appare disadattata e raramente noi riusciamo ad ottenere la sua comprensione.

Insomma, si fa presto a dire ...volo!

Cosa c'entrano Icaro e Livingston, con tutte quelle leggendarie motivazioni prima e deduzioni poi, non è forse vero che per l'uomo è ben più naturale tenere i piedi a terra?

Se si considera che quasi tutti coloro che volano sono anche amanti della subacquea abbiamo un altro nuovo spunto per una serie infinita di considerazioni e riflessioni; Terra, Mare, Cielo, una triade ambientale significativa, che intuitivamente suggerisce approfondimenti psicologici nell'ambito di una costante ricerca di totale equilibrio nel grande universo naturale.

Che dire della malattia del volo? Le sensazioni che ricevi sono esclusivamente di quei momenti e, proprio come l'aria non sono catturabili o trasferibili ad altri senza che la loro "magia" ne venga a soffrire.

Da qui l'intenzione di tornare ripetutamente a calarsi in quegli stati emotivi, unici per genere ed intensità. E quando non si vola...?
Una vera crisi di astinenza !

Però, tutto considerato, torno a ripetere che la ragione per cui si vola è un'altra e una soltanto: siamo scemi e basta.

Qualcosa da dire di più sull'argomento ?

No.



Alessandro Guerrini [Bronschhh]
Pilota VDS