Racconti di volo  e dintorni



Sicilia voluttuosa
01 06 2004



[adriano e silvia]


Colazione
I bar di Bolognetta, ridente paesello della provincia di Palermo che ha accolto con grazia e letizia (grazia e letizia chi?) la mandria di animali rumorosi che per qualche giorno siamo stati (per qualche giorno?), chiudono a turno, uno per ogni giorno della settimana (dal che appare lecito desumere che i bar di Bolognetta siano sette. n.d.r.)

Creando non poco scompiglio nei turisti che visitavano Bolognetta, in generale, e nella nostra allegra comitiva nello specifico, che la seconda mattina, trovando chiuso il bar pasticceria dove si era fatta colazione il primo giorno, non ha capito più niente e si è dispersa, alla ricerca di cornetti cassate o cannoli, per tutto il paese.

Gli abitanti del paesino (i bolognettesi?) hanno così assistito, impassibili come quando scavalcavano con tanto di bastone da passeggio i cordini delle emergenze che ripiegavamo (ripiegavano) nella piazza principale del paese, ad un incerto vagare di persone e scarponi ambosessi tutti vestiti uguali, uno di qua uno di là, tutti separatamente alla ricerca di un bar aperto che avesse più di tre cornetti nel bancone (n.d.a.: 3 cornetti per ogni bar aperto=l'approvigionamento necessario a soddisfare i bisogni del Paese in tempi normali, del primo arrivato al bar di noi nei tempi della nostra invasione, con Polenta da quello che ho capito assolutamente insufficienti a qualsiasi fabbisogno), con i postumi della sera prima e l'evidente sconcerto di dover alla fine ripiegare, di prima mattina, sul ripieno di carne e piselli dell'onnipresente arancina.

Nei giorni successivi abbiamo capito l'arcano e soddisfatti per la ritrovata abitudinarietà che non fa mai male, abbiamo eletto la pasticceria 'deliria' a nostra preferita e bisogna dire che ci ha trattato, per qualche giorno, come clienti abituali.

Certo qualcuno li aveva avvertiti di alcune esigenze particolari, su come preparare il tè ad esempio, e loro soddisfacevano con naturalezza qualsiasi nostra normale richiesta da forestieri, ad esempio quella di bere il tè di cui sopra in un boccale di birra da mezzo litro.

Tra le bariste, ogni tanto, compariva la titolare a vedere se era tutto a posto.

Sera
- che si fa stasera? La stessa titolare che una mattina si è scusata per averci trattato con impazienza perché, all'ora di colazione dell'ultimo giorno, insistevamo per contrattare sul prezzo totale di tredici torte con panna, dichiaratamente richieste per tirarcele in faccia in quella che poi è stata una epica battaglia campale, tutta rigorosamente filmata.

Si era in effetti un po' innervosita perché, dopo un quarto d'ora di discussione con i capi del negozio all'ora di punta, ancora non capivamo che non era possibile rinunciare al pan di spagna per risparmiare, ché la panna da sola su un cerchio di cartone, a quanto pare, non si regge.

Adriano quel giorno, a vederci affannati a correre tra i supermercati e le pasticcerie per trovare il necessario mentre lui seduto su una panchina elencava le opzioni del giorno (Adriano ovvero l'uomo: 'allora-oggi-non-si-vola-ma-ci-sono-trre-opzioni-io-ve-le-ddico-poi- scegliète-voi') diceva: 'a prescindere dal vòlo o mèno, qui pare che non importi che non si cceni stasera e che si rresti digiuni, la ccosa verramente importante è che si trovino queste torte con la panna per tirarsele in faccia'.

Adriano o l'uomo dalle mille opzioni.

Primo giorno: allora oggi c'è una probabilità su cento di volare, con questo vento strònzo che se fosse una persòna lo ucciderei, il bastardo, guardate che è una persòna.

Io vi do tutte le opzioni poi voi scegliete: adesso il vento è da sudest, quindi si può andare - a pollina?- no, che pollina e pollina, si può andare ai rruderi, oppure se gira a ponente c'è sempre pollina -ma a noi, comunque, che ci frega se è ponente?

Andiamo ai ruderi no? - ma no, che rruderi e ruderi, non avete capito.

Secondo giorno: allora oggi probabilmente non si vola, però ci rimane da provare una opzione, io ve la dico e poi scegliete voi: visto che è da ponente, ed è forte questo bastardo, andiamo ai ruderi che è l'unico posto dove si vola con il vento da ponente e dove non è tanto forte (gira a sud est? E a noi che ce ne frega se gira a sudest? Quando pure gira, ce ne andiamo a pollina), ma nooo!! Che pollina e pollina, non avete capito niente.

Quarto giorno, dopo la sosta della sera prima ai go kart: allora oggi dovrebbe essere buono anche se prrobabilmente rinforza il bastardo e non si vòla, ci sono due opziòni, io ve le ddico e poi scegliete voi: o andiamo a destra a volare a torre normanna, oppure a sinistra ai go kart. Siamo esattamente a metà strada tra i due posti. Io ve lo ddico, poi scegliete voi. Adri ma se gira a ponente? Ci rimangono solo i ruderi, no? Ma noo, che ruderi e ruderi. Che dici, Adriano, forrse è meglio se ne parliamo di persòna, no?

I go kart
O la rovina di Ugo….

Qualcuno sembrava che lo facesse apposta, ad attentare alla vita di Ugo sui go kart e invece non è così giuro!!

L'ultima pista che abbiamo trovato dopo un'estenuante ricerca del migliore rapporto tra qualità/prezzo/simpatia tra tutti i kartodromi - kartifici anzi - della Sicilia, era gestita da due simpatiche e linde signore, che all'inizio, verosimilmente spaventate dal nostro impeto, hanno espresso la loro preferenza a che non corressimo tutti insieme.

Ma poi, attratte dalla storia del parapendio dalle brillanti doti di marketing dell'istruttore siciliano ('Ma voi da dove venite? Ma che per caso fate parapendio? '…' 'Ma allora? Come funziona? Quanto costa il corso di parapendio? Ci interessa tantissimo!' 'Se proprio volete, ne possiamo parlare per telefono' 'Ma a quale numero ti troviamo?' 'Adesso ve lo do' e così via, fino ad allontanarsi vaghissimo quando le domande iniziavano a farsi troppo specifiche del tipo quanto tempo dura il corso) hanno accettato di farci correre tutti insieme, non prima di averci strappato la promessa di non urtarci tra di noi.

E noi con fare esperto, 'ma come non siamo mai saliti sui go kart?

Eheh pupa nahai capito, noi ormai siamo esperti di go kart, nessun problema tranquillissima', alla seconda curva ci trovavamo già praticamente tutti ammucchiati uno sull'altro, cosa che non era per niente successa nelle prime gare in altri kartifici, in un miscuglio di tute da volo caschi da parapendio e grandi sorrisi.

E poi i commenti, i paragoni, l'adrenalina, tutti eccitatissimi solo per esserci aspettati, l'uno con l'altro, e per la fierezza di aver individuato, per il Gran Premio di domenica ultimo giorno, la pista più figa con le macchine più fighe e pure vicino a dove avevamo volato.





Testo di:
SilviaMariaRita [smr]
allievo pilota V.D.S.