Racconti di volo  e dintorni



Febbraio 2009, storia di una manica dritta e di certe parrucche
aggiornato il 05 03 2009



[dopo mesi e mesi la manica a vento è dritta!]



[gli allievi sono piuttosto stupiti!]


Sabato 21 febbraio ore 11.
Arrivo in campo scuola, Franco è già lì e lo spettacolo è inaspettato e ormai incredibile: la manica è dritta grazie ad un bel venticello da ovest-sud ovest.
Pazzesco, bisogna rendere eterno questo momento! Mi lancio fuori dal kangometro e senza neanche chiudere lo sportello scatto una-due-tre foto. La manica è ancora lì e il vento è ancora dritto - allora non sto sognando - ma forse sta piovendo... no, non sono neanche bagnato.
Ma allora forse è buono.
Anche questo non può essere, per cui non appena arrivano i primi polli la butto sul dialettico ma c'è poco da fare, sono girato verso monte e continuo a sentire "quel" tipico freschetto sulla nuca. Devo dirlo: "A rega' è bono." Mi guardano stupiti, è un'esperienza del tutto nuova per loro che frequentano il corso da tre o quattro mesi.
Insicuri e impacciati prendono le attrezzature - casco-radio-sella-vela - e si incamminano lenti lungo la salita. Aprono il parapendio, il vento solleva il bordo d'uscita invece che ripiegare verso il basso il bordo d'attacco. Non capiscono, non sanno che fare. Cerco di spiegare, prendo in mano le A: "Dovete farvi aiutare dal vento, far entrare aria nella vela". Mi guardano sconvolti... farsi aiutare da quello che è stato fino a ieri il loro peggior nemico? Ma pian piano iniziano a fidarsi e le ali si sollevano, prima poco poi fin sulla verticale e c'è una sensazione drammaticamente nuova: il sollevarsi da terra.
Ogni tanto qualcuno si stacca da terra qualche metro - occhio pallato e bocca contratta in una smorfia di terrorpanico - "tranquillo siamo qui per questo, no?".
La giornata prosegue e alcuni piloti veleggiano alti mentre qualcuno preferisce inalberarsi in basso; gli allievi nel frattempo hanno preso sicurezza, qualcuno tenta anche lo "stacchetto", un voletto di pochi metri dall'area di gonfiaggio all'atterraggio.
Pronti, si va su.
Si sale in decollo tanto poi cala, ma il sole scende e il vento si mantiene dritto, troppo sostenuto per un primo volo; aspettiamo. La palla rossa è ormai sotto alla linea dell'orizzonte e rosario, assistente in decollo, mi dice: "Possiamo provare."
Fuori uno - fuori due - fuori tre e Sandro, Nino, Marco decollano per i loro primi cinquanta metri di volo librato; escono lenti - il vento si fa ancora sentire - ma l'aria è liscia come l'olio e tutti arrivano in atterraggio con un sorriso che non sapevano di possedere.
La sera è Carnevale e si festeggia con trucco e parrucco ad Aperò, l'aperitivo della tribù.

Testo di:
mm°
istruttore V.D.S.
foto di:
mm°, vodafone
piloti V.D.S.





[...a rega' è bono!]



[franco a carnevale 1]



[franco a carnevale 2]



[franco a carnevale 3]



[franco a carnevale 4]



["dovete farvi aiutare dal vento, far entrare aria nella vela"]



[così va bene]



[e le ali si sollevano, prima poco poi fin sulla verticale]



[qualcuno veleggia, qualcun altro si inalbera]



[inalberato salvataggio]



[fontanix, il mostro del campetto]



[vento dritto? ma esiste?]



[un'ultima rincorsa prima di salire]



[foto rubata di pollo al primo volo]



[arriveduar alla festa 1]



[arriveduar alla festa 2]



[in tre alla festa]



[giovanna l'usignolo e gabriele la corda]



[parrucche]



[parrucche]



[parrucche]



[e ancora parrucche]



[festaaaaa!]



[il re]



[hdj]



[dj seven]



[gli allievi sono ancora un pò scossi]



[arriveduar]