Racconti di volo  e dintorni



Il mio primo volo veleggiato
...meno melenso di così non mi viene...
aggiornato il 14 07 2008







"Dai Lore' eccheccavolo, hai fatto un'ora di veleggiamento, sei stato sempre più alto di tutti, scrivi qualcosa per il sito, no?"
"Eh sì, è che queste cose vengono melense, sai com'è, -grazie mauri per avermi insegnato a volare- e via dicendo, vorrei farlo ma vorrei anche scrivere qualcosa di più asciutto..."
Non vi riuscì.


Beh, in realtà è stato qualcosa più...è stato il ritorno al volo veleggiato dopo una interruzione durata sedici anni. Con una doppia emozione: il ritorno a sensazioni talmente lontane nel tempo da appartenere, salvo rari ritorni nel sogno, alla vita di "un altro"; e il cambiamento di "mezzo": il mio trascorso di vololiberista era infatti coi delta (i primi voli in campetto con un vecchio Rogallo, poi un Super Scorpion, poi un doppia superficie Typhoon) mentre domenica scorsa ho veleggiato per la prima volta con un parapendio.

Ecco come è andata: Gioia dei Marsi, 7 del pomeriggio. Il volo della restituzione è già iniziato e il vento, gradualmente, sta iniziando a calare. E' il momento in cui, sembra di capire, una volta in aria è matematicamente impossibile "bucare". I miei ricordi tornano alle restituzioni del monte Cucco, talmente dolci e tranquille che una volta credo di essermi anche assopito...Ma era, appunto, la vita di "un altro": sarà avvenuto davvero? Oppure al ricordo reale dell'evento si è sostituito il ricordo del racconto dell'evento? E poi, con il parapendio, non sarà tutto diverso? Dubbi e pensieri onirici che si interrompono all'istante quando il Magister mi dà il via libera al decollo. Toccare le A, fare la prima virata e trovarmi 30 metri sopra il decollo è stato un tutt'uno. Ed ecco ritornare, come non fosse passato un giorno, quella stessa dimensione di invitante tranquillità che ricordavo dal mondo del delta. Quell'aria che ti consente di guadagnare quota in silenzio, senza fatica con l'orizzonte che gradualmente si allarga fino ad includere paesaggi che solo a chi vola è dato ammirare.
Ora so che non era la vita di un altro, che questa dimensione è nuovamente mia. E posso rilassarmi, godere appieno lo spettacolo: a destra il Corno Grande, davanti a me Velino e Sirente, dietro il parco nazionale d'Abruzzo, a sinistra il Viglio e Pizzo Deta...

Un grazie di cuore a Maurizio e grazie ai miei colleghi polli che, essendo il maestro occupato a guidarmi dal basso, hanno dovuto rinunciare, ma solo per questa volta, a un volo memorabile.

Prossimo appuntamento: il ritorno alla termica!



Testo di:
Lorenzo
allievo pilota V.D.S.