Racconti di volo  e dintorni



San Tommaso ….d'Aquino….pensaci tu!
18 04 2007


[chiara sbragato a terra, al sole del sud]


Prima che tutto passi e che il resto "vadi", eccomi qui seduto alla mia scrivania a fffareunsunto della splendida giornata passata ad Aquino.
Tutto comincia con un inseguimento alla Hazzard….ero inseguito da Rosco Ppi Coltrane (o come si scrive). Ma cosa dico…. tutto inizia molto peggio: matrimonio finlandese in duplice copia della sera prima. Dopo sole trè ore di sonno, e consapevole del fatto che in certi casi è meglio sacrificarsi piuttosto che spiegare tutto al tipo-che-ti-invita-ad-andare-ad-Aquino, mi sono messo al "volante di una Porshe, vecchio tipo cabriolet" e sono partito alla scoperta di nuove terre.
Strada lunga anzi lunghissima, aveva la forma di un letto... Percorso stimato: 130 km. Al 15° km ero seriamente intenzionato a chiamare il tipo-che-ti-invita-ad-andare-ad-Aquino per dirgli che nun ce lo potevo fa' ...ma poi l'orgoglio tipico degli abitanti delle terre pitagoriche ha avuto il sopravvento... anche perché sottovento non si può volare... ah ah ah.
Stremato arrivo alle 12 e qualcosa. Mi presento: Francesco Chiara-Valloti (ma il Francesco ed il Valloti sono optionals), matricola 1001/bis.
Non mi sembrava vero.
Il tipo-che-ti-invita-ad-andare-ad-Aquino era sbragato a terra, tutti gli altri erano beatamente sbragati a terra, immersi in uno stato di beatitudine extraterrena. Le macchine erano pure sbragate a terra. Io pure mi sono sbragato a terra e lì son rimasto per ore trafitto da un raggio di sole.
Al risveglio lo spettacolo era agghiacciante.
Tutte le persone sbragate a terra si erano alzate... e si erano sbragate a terra un pò più in là.. dove non batteva il sole. Così dopo esiti e tentennamenti, il tipo-che-ti-invita-ad-andare-ad-Aquino dice: "Tu, alzati e cammina. Preparati che si sale... zucchero, pepe e quant'altro". In poco meno di poco, con vento in poppa mi ritrovo in un una selva oscura "'cchè la retta via era smarrita". In questa selva c'erano animali strani: Cicogne, Gargamelle, Ghiacci e Ghiaccioli, Diti, Santissimi, Bradipi, Culatelli a gogò etc etc etc.
Sotto la minaccia di questi esseri sono salito "là sui monti con Annette dove il cielo è sempre blu". Imbragato, dotato di ben due radio, con il casco in testa mi son svegliato. Avevo appena realizzato che stavo facendo il mio primo volo alto. Mammamiacchetensione. Il tipo-che-ti-invita-ad-andare-ad-Aquino mi spiega passo passo tutti i movimenti, le posizioni, il momento dello stacco. Tutto sembrava cosi bello. Persone sedute sull'erba. Un leggero vento che ti accarezza. Il sole che ti abbraccia e di fronte un panorama da lasciarti senza fiato. Ero pronto. Il vuoto mi aspettava e la tensione mi assaliva. Primo tentativo... fallito. Non dovevo demordere, ce la potevo fare . E così ce la feci. Rincorsa, braccia indietro, busto in avanti. Ero in aria e non mi sembrava vero. Dopo mesi di impegno avevo raggiunto la prima vera tappa importante. Urlo liberatorio e contemplazione. Un'emozione indescrivibile, inusuale, profondamente interiore . Non esistono parole. Forse quelle che danno un pò il senso di tutto sono quelle di Leonardo Da Vinci:

"Una volta che hai provato il volo, camminerai sempre con la testa puntata verso il cielo, perché è li' che sei stato …… e lì agogni a tornare"

Testo di:
chiara
allievo pilota V.D.S.