Racconti di volo  e dintorni



First female little flights
24 09 2003


Week-end primaverile in campetto...

Sabato 20/09 ci si ritrova come al solito tutti lì alle 15.30 ca.

Siamo un sacco di gente, davvero tanta...

Tra sotto-polli, polli e nonni, l'appezzamento di terra che si usa per i gonfiaggi e gli stacchetti è gremito di vele colorate.





Il vento è un po' forte per noi sotto-polli, ma tra una pausa e l'altra riusciamo a fare stacchetti a ripetizione.





Che bel pomeriggio, il tempo ci ha regalato un'altra giornata semi-estiva ed il morale era alto, battute e risate a non finire!

Poi, come se non bastasse, Sijor Maestro quel giorno mi ha fatto anche un regalo bellissimo...mi ha fatto usare la "Vela con le ciglia", bianca, tutta bordata di rosa, una vela "femmina" non c'è dubbio!

Trovo carino manifestare la propria femminilità anche in cielo, non vi pare? :-)


[la vela con le ciglia]


Insomma, a forza di stacchetti si fanno le 18/18.30, ora in cui Stortfinger se ne esce così: "Manu vai su...".

Manu??? Chi è Manu??? Su??? Dove???

Insomma, da infarto...da non capirci più niente! E chi se lo aspettava? Sono rimasta per circa 5 secondi appanicata, poi mi sono detta alla Vitellozzo (do you remember Non ci resta che piangere?) "Bisogna reagire!".

Faccio il fiocco e vela in spalla mi dirigo verso il paradiso...

Dopo una sfacchinata che non avrei mai immaginato, arrivo al decollo.

C'erano Gino, Alessio, GrazieMario, Permaflex, Moderateur.

Dovevo aspettare che decollassero tutti... cavolo ...il cuore ha cominciato ad andarsene per i fatti suoi...ognuno di loro che partiva, lui batteva sempre più forte!

Ho cominciato a fare domande a raffica per cercare di sciogliere la tensione. Del tipo: "ma se non riesco a sedermi??? e se non sento la radio??? e se... e se...???"

A ripensarci adesso, mi sarei rotta le palle da sola a sentirmi! Invece tutti lì, carinissimi a rispondermi. Partono tutti...rimaniamo io e Permaflex. Renato mi da le ultime indicazioni, con una calma e una naturalezza da manuale...riesce a farmi stare tranquillissima nonostante la "sana" agitazione.

Ok, sono pronta...parto, devo partire, Signore aiutami, Dio che bello, oddio me la faccio sotto, minkia...questi i miei pensieri prima del decollo.

"Manu pronta al decollo!" ...e Sijor Maestro mi da il via.

Parto, corro, la vela si gonfia, continuo a correre fino a che non sento che mi tira su...

Oddio sto in cielo, sento il vento forte che mi viene contro, il rumore che fa la vela cigliata sopra di me, la voce rassicurante di Stortfinger...insomma mi sento a casa lassù e la prima cosa che ho pensato è stata: "Come si fa a vivere senza provare questo..., come ho fatto finora..."

Come immaginavo, non sono riuscita a sedermi completamente! :-D Ringrazio mm° per non avermi detto via radio (come aveva fatto con altri) "Sembra che hai una scopa in culo", ma credo che non l'abbia fatto, solo perché sono una creatura di sesso femminile!!! :-)

Mm° mi fa virare sinistra 90° e mi allineo per l'atterraggio. Visto che praticamente ero già in piedi, sono atterrata precisa precisa.

Non mi sembrava vero, mi tremavano le mani, il cuore era pieno di gioia, felicità, adrenalina, di tutto un po'...diciamo che la sensazione più forte che ho provato è stata quella di un "ritorno alle origini", vale a dire che lassù ti senti più vicino a Dio, alle forze ancestrali della natura, all'umanità...

E' bellissimo, da lasciarti senza parole.

Poi sono tornata su di nuovo e ho fatto un secondo volo, atterrando a pesce (lunga in avanti!) e qualcuno (uno a caso...GM) mi ha fatto notare che l'atterraggio è stato morbido comunque, considerando i miei airbag naturali...

Un'ultima cosa, questo volo l'ho dedicato (non so se i voli si possono dedicare come le canzoni, ma io l'ho fatto) ad una signora molto speciale che per fortuna quel giorno era in campetto e che mi ha sempre incoraggiato.

Grazie Sijor Maestro, grazie Permaflex, grazie tutti (e poi dicono che il Parapendio è uno sport individuale!!!).


Manu
Allieva Pilota VDS




[arriveduar, uno]





First female little flights #2


21 settembre 2003 - Primo giorno d'autunno, primo volo (al tramonto!!)

Certo all'inizio un po' di paura c'è.

A vedere quella salita infinita, per esempio.

Ma forse è paura dell'imprevisto, più che dell'ignoto, paura di sbagliare quando il pegno non è più una bottiglia.

Questo accompagnato da una sensazione di sorpresa, certo 'Silvia, vai su' (?!? Vai su? VAI SU? A fare che? Cico, che intendeva dire?), ma anche di cordone ombelicale tagliato, come un uccello che esce dal nido, e dopo tanto saltellare si butta, lontano dalla mamma che lo perde di vista

- Maurizio perché sei così lontano? Cosa c'è lassù? Riuscirò a fare un gonfiaggio come si deve, almeno stavolta?


[destro, destro, destro...]

Poi ti accorgi che su c'è qualcuno - Cico grazie! - che ti sistema la vela, ti fa tutti i controlli, e già senti di poterti affidare, una sensazione di tranquillità ti pervade, non ci saranno impicci nei cordini e se ci sono, Simona di sicuro se ne accorge prima che tu possa fare danni.

Alla radio, Maurizio mi ha detto: 'Se non te la senti non si fa', ho risposto: 'See secondo te con tutta la fatica che ho fatto a salire mò scendo a piedi' (ma questa cosa l'ho sentita solo io, perché sono tuttora incapace di premere il tasto della radio!)

E tutto questo subbuglio interno è appena iniziato che già ti ritrovi a correre, la meraviglia del panorama, immobile e costante, tutto intorno come a proteggerti, e la prima cosa che ti stupisce quando ti stacchi dal suolo è quanto sia naturale, tutto il timore svanisce e lascia il posto ad una sensazione di grande armonia.

Non c'è alcuna violenza, nessuno strappo brusco, niente urti né rumori, pensi che non sia vero, che sia irreale…

non può sembrare così naturale volare….

Al posto delle vertigini un po' temute, la scoperta di una nuova dimensione; invece della sensazione di stare nel vuoto, la bellissima e nuova consapevolezza della potenza dell'aria, che ti culla e ti porta con dolcezza; persino la posizione - seduta - impone rilassatezza…

E fare il primo volo con quel tramonto, da togliere il fiato.

Ti guardi intorno e non ci credi, poi atterri e pensi che il rischio maggiore sia prenderci troppa confidenza, nulla di quello che hai intorno sembra poterti tradire.

Insomma non è una scarica d'adrenalina, che brucia in fretta e svanisce con l'atterraggio.

E' molto meglio: è una sensazione intensa di pienezza che ti invade gradualmente, come un innamoramento.

Ed è solo cominciato.

Grazie Maurizio, grazie Simona, grazie a tutti ragazzi.


Silviamariarita
Allieva Pilota VDS




[arriveduar, due]