Per volare in sicurezza



Il seguente articolo proviene dalla penna di Aldo "Jester" Barbieri.

Ringraziamo "www.discoveryalps.com".



Incidenti contro l'alta tensione.


L'incidente di Merano dove una parapendista è finita contro i cavi dell'alta tensione, senza riportare danni personali, dà lo spunto per parlare del grande pericolo che rapprentano le linee elettriche.

Per rimanere folgorati tramite una linea elettrica, occorre che il corpo della persona venga in contatto con DUE punti a potenziale diverso.
In una linea elettrica la differenza di potenziale è presente fra conduttori diversi ed anche rispetto al terreno.
Supponiamo pertanto che mentre volo mi si profili davanti una linea elettrica aerea in conduttori nudi: se riesco ad afferrare UN solo conduttore senza che ALCUNA ALTRA PARTE del mio corpo tocchi un'altro cavo o il suolo, non subisco alcuna folgorazione.

Certo è che appena cerco di togliermi da questa scomoda posizione sono in grave pericolo, perché rischio di toccare un punto a potenziale diverso e posso innescare la scarica elettrica.

Nelle line di alta tensione (come nel caso di Merano), la distanza fra un conduttore e l'altro e talmente grande (6-7 metri), che fisicamente una persona non riesce a toccare due cavi contemporaneamente.

Il rischio semmai può esserci se ho la sfortuna di appendermi vicino al traliccio: lì posso toccare un cavo e contemporaneamente la massa metallica del traliccio, che è a potenziale zero.

Ci potrebbe essere anche il caso in cui i cordini di sospensione del parapendio abbiano assorbito umidità: in questo caso possono diventare conduttori e creare "un ponte" fra un conduttore e l'altro, provocando la scarica elettrica.

Naturalmente nel caso di un delta, il rischio è maggiore in quanto nel delta è presente una struttura metallica di alluminio di lunghezza sufficiente a toccare due conduttori, oppure un conduttore e la massa metallica del traliccio.

Un discorso diverso invece sono le linee ad media tensione (15.000 Volt), dove i conduttori hanno una distanza fra loro di soli 60-70 cm.
In questo caso è veramente facile toccare due parti con potenziale diverso.

Per concludere vorrei informare tutti di una cosa che occorre sapere sulle linee elettriche: le linee aeree sono munite di un interruttore che, in caso di corto circuito fra i conduttori, oppure fra un conduttore e il terreno, toglie immediatamente l'energia elettrica dalle linea, in tempi misurabili in millisecondi.
A volte questo tipo di guasto può essere provocato dal vento forte, che fa toccare fra loro i cavi, oppure il ramo di un albero che mosso da vento provoca il guasto.

Questo tipo di guasto si chiama "latente" ovvero, dopo esserci stato il contatto, i cavi si separano e la linea è di nuovo pronta per funzionare.

Statisticamente si è appurato che nel 90% dei casi in cui l'interruttore interviene, siamo in presenza di un guasto latente.
Pertanto i centri di controllo dell'ENEL provvedono a richiudere manualmente l'interruttore dopo circa tre minuti dal guasto.

Pensate ora per esempio ad un delta che si infila fra i cavi, la struttura metallica provoca il corto circuito, una bella scarica elettrica, e poi la corrente si interrompe.

Il pilota potrebbe anche uscire indenne da una scarica di questo tipo, se ha la prontezza di togliere le mani dal trapezio, l'imbrago in materiale sintetico lo isolerebbe dal circuito.

Però ora abbiamo solo tre minuti di tempo per chiamare i soccorsi ed impedire al centro di controllo di rimettere la linea in tensione.

La scarica, in questo caso, sarebbe molto più forte per le inevitabili inerzie che avrebbero i meccanismi dell'interruttore che dapprima si chiuderebbe ridando corrente e subito dopo (decimi di secondo questa volta) si aprirebbe di nuovo togliendo energia alla linea.

Se vi dovesse capitare un episodio simile, sappiate che avete SOLO TRE MINUTI di tempo per avvisare in centro di controllo.

Di solito è bene chiamare il 113 e dire la località in cui è successo l'incidente, in modo che si possa avvisare immediatamente il centro di controllo.


Aldo "Jester" Barbieri
Wednesday, November 14, 2001