Per volare in sicurezza




Training autogeno del volo ed Allenamento Ideomotorio
(confessioni, istruzioni e consigli)


Lo so…sarà una deformazione professionale che non tutti capiranno, ma voglio liberarmi da questo peso e dirlo a qualcuno, magari scoprendo che molti altri fanno quello che credo di fare soltanto io!

Esperienze professionali e studi riguardanti lo Sport e la Mente, mi hanno portato a formulare una serie di atteggiamenti mentali che in realtà sono tranquillamente utilizzati come normali tecniche in "psicologia dello sport", ma che forse nell'ambito del volo libero potrebbero risultare alquanto bizzarre…

Cosa intendo per Training autogeno del volo?

Semplicissimo: in parole povere immaginare di volare. Ma attenzione, non è così facile come si potrebbe pensare.

Mi è capitato di affinare questa tecnica durante il periodo natalizio.

Chi è del settore sicuramente saprà che questo è un periodo dell'anno in cui è abbastanza difficile volare, causa brutto tempo.

Noi polli specialmente, siamo destinati a qualche mese di quasi totale inattività. Quindi, per non piombare inesorabilmente in "astinenza da volo" (cfr. Parole che spiccano il volo SMR 5/11/2003 "Parapendio: breve analisi farmacologia e psicologica") rincoglionendo tutti gli sfortunati che ci capitano accanto con sta storia del volo, ho cominciato a volare anche meditando. La tecnica è questa: si sceglie un ambiente tranquillo e ci si assicura che niente e nessuno (cellulare, telefono, citofono, coinquilini vari) possa disturbare il nostro spazio. Si può sia stendersi supini, sia sedersi comodamente, in base alle preferenze. Inoltre ognuno di voi sperimenterà il modo più consono a sé (musica, oscurità…) per trovare la concentrazione necessaria ad avviare un processo meditativo. A questo punto si comincia a immaginare…come se fosse una giornata in cui ci accingessimo ad andare a volare.

Un esempio forse potrà chiarire meglio cosa intendo dire: è una bellissima giornata di sole, l'aria è calma e calda e abbiamo raggiunto il gruppo in decollo.

Eccoci lì con una grandissima voglia di volare…cominciamo ad aprire la vela, ad imbracarci… siamo pronti, tocca a noi: controllo (io immagino ogni step del controllo, questo servirà per l'Allenamento Ideomotorio di cui parlerò successivamente), decollo (ogni step anche qui) e finalmente siamo in aria…

Sentiamo il vento sul viso, la sensazione della vela che ci sorregge, i piccoli movimenti dell'aria attraverso di noi, vediamo paesaggi che ci sono rimasti nel cuore e tutto ciò su cui ci piacerebbe volare.

La durata di questa fase è personale e varia anche in base al tempo che si ha a disposizione.

Infine, ecco che chi avviciniamo all'atterraggio, cominciamo il circuito e atterriamo (ogni step).

Cosa intendo per Allenamento ideomotorio?

Significa letteralmente "pensare a noi stessi che compiamo un movimento".

Varie ricerche in ambito sportivo hanno dimostrato che questo tipo di allenamento (affiancato allo svolgimento dell'attività sportiva) aumenta la qualità della performance del 25% circa.

Molti atleti olimpici lo usano soprattutto per correggere imperfezioni o errori nei movimenti fisici o anche solo per rimanere concentrati prima di una gara.

Sembra che ripetendo mentalmente gli step di un determinato movimento, immaginando noi stessi che lo compiamo, i risultati pratici siano notevoli.

L'allenamento ideomotorio potrebbe servire a noi parapendisti per affinare le tecniche di decollo e di atterraggio, per capire (soprattutto per noi polli) come potersi muovere in volo o come impostare un circuito di avvicinamento.

Insomma, ci si può allenare anche quando alcune circostanze esterne ci impediscono di volare…

E' proprio vero, con la mente si può fare qualsiasi cosa…

Volare…oh, oh…



Testo di:
Emanuela Fonticoli
Allieva Pilota VDS