Per volare in sicurezza


  Comincia da questo mese, Ottobre 2001, con la pubblicazione di un articolo di Ornella Magnaguagno sulle precedenze in volo, la collaborazione tra il mensile "delta e parapendio" e "www.parapendio.it."

Gli articoli tratteranno essenzialmente argomenti di tecnica e di didattica.

Buona lettura!


 

Precedenza a destra
In inverno, più che nella bella stagione, generosa di ascendenze, capita più frequentemente di doverci spartire sia lo spazio vitale che le poche termiche asfittiche, con il resto del branco di piloti resi determinati quanto noi dalla forzata astinenza. Si sa, la scarsità rende spietati e dopo qualche mese di lotte per conquistare poche centinaia di metri verticali, si è poco disponibili ad allargare una virata ed entrare in discendenza per cedere il passo ad un "volatile" che arriva da sotto e sale più in fretta di noi.
Ma è proprio in questi casi che il rischio di collisione è più marcato ed è appunto sopra i decolli affollati che si creano le congestioni più pericolose. Cerchiamo quindi di memorizzare bene alcune semplici regole di circolazione e di precedenza: nel peggiore dei casi ci consentiranno di prevedere il comportamento di chi vola gomito a gomito con noi.

Precedenza a destra
In volo, come sulla strada, vale questa regola di circolazione. Meglio così, almeno non si rischia di fare confusione (quanto agli Inglesi, cavoli loro).
Quindi sappiamo già tutti che se intersechiamo la rotta di un altro velivolo (o ne incrociamo uno che proviene dalla direzione opposta alla nostra), ha diritto di precedenza il pilota che proviene da destra, o che ha la propria destra libera. Proprio come quando si va in macchina. Ora questa eventualità non è poi così frequente quando si vola in termica: in genere si gira tutti insieme e destra e sinistra c'entrano poco. Questa regola diventa invece vitale nei voli di dinamica di pendio, quando cioè si va tutti insieme avanti e indietro lungo un costone, una scogliera o altro, dove nessuno cede volentieri il passo perché la zona di ascendenza non è sempre sufficientemente ampia. In queste situazioni deve essere assolutamente chiaro che ha la precedenza il pilota che si trova ad avere il costone a destra.
Come ci si comporta però quando ci si trova tutti in fila ed il pilota che apre la processione arriva in fondo al costone ed è obbligato a girare ed invertire il senso di marcia? Proviamo ad immaginare la scena. Siamo lungo una parete esposta a Sud e stiamo tutti dirigendoci verso Est. Il primo pilota arriva al giro di boa e deve tornare indietro: cosa deve fare chi sta davanti, sapendo di non avere sufficiente spazio per eseguire la manovra e che pertanto, nel momento stesso in cui avrà completato un 180°, si troverà faccia a faccia con il pilota che lo segue?
Ecco che si presenta l'occasione per un'eccezione. Il pilota che guida il gruppo effettuerà la sua inversione di rotta e, mentre gira verso Ovest, allargherà fino a che non avrà incrociato e dato spazio a tutti i piloti che lo seguono, anche se è lui ad avere il costone a destra. Una volta passata la processione, potrà riaccostarsi al pendio. Questo obbligo ovviamente si impone nel caso in cui lo spazio che intercorre tra il primo pilota e il secondo non sia sufficiente a fargli completare la virata in sicurezza (lo stesso comunque dovrà fare poi il secondo pilota nei confronti del terzo, e così via).
Il dubbio si presenta quando la distanza tra i due mezzi è media, né troppa né troppo poca, quindi non si sa bene comportarsi. In questi casi è essenziale cercare di comunicare con il pilota che sta dietro in modo da far chiaramente capire le proprie intenzioni. Se si ritiene che il distacco sia sufficiente per eseguire la manovra (ricordate che, una volta effettuato un 180°, vi troverete a volare contro incontro a chi poco prima vi stava dietro, quindi le vostre velocità si sommano e vi troverete a guardarvi in faccia prima di quanto non pensiate), dovete cercare di farlo capire inequivocabilmente iniziando ad inclinare il delta o il para con un angolo deciso e completando la virata alla svelta. Dopo di che procederete secondo le regole, restando cioè all'interno della banda di ascendenza se il costone è alla vostra ala destra. Se invece l'altro delta/para vi sta troppo sotto e non ritenete di aver spazio sufficiente per completare la manovra prima che chi vi segue arrivi al punto di aggiramento, dovrete cominciare a girare largo e piatto, pronti ad allargare ulteriormente per lasciargli lo spazio per effettuare a sua volta l'inversione di virata.
Naturalmente anche il pilota che segue hai suoi obblighi: innanzitutto dovrà tenere bene sotto controllo il comportamento di chi lo precede, cercando di assecondare e magari anticipare le sue intenzioni. Se per esempio intuisce che costui sta tentando di girare prima che lui arrivi alla boa, dovrà agevolare il compagno allargando alla sua destra in modo da lasciargli più in fretta possibile anche maggior spazio per completare la virata. Nel caso in cui invece si renda conto che chi gli sta davanti vira largo, deve tenersi più accosto al costone che gli è possibile, in modo da non obbligarlo ad uscire dalla banda di ascendenza.
Se le intenzioni di chi vi precede non sono sufficientemente chiare, e non riuscite a comunicare in qualche modo, è preferibile che siate voi stessi a prendere in mano la situazione e che siate voi ad anticipare la virata prima di arrivare alla boa, naturalmente non prima di esservi accertati che il campo dietro di voi sia sgombero e non rischiate di sbattere addosso a qualcuno.

Alto, basso, destra, sinistra
Oltre che di precedenza a destra, in volo si parla anche di precedenze "verticali". Come convenzione internazionale, ha diritto di precedenza il velivolo che si trova più in basso in quanto si presume che non possa vedere cosa sta succedendo sopra di lui. Qualora ci si trovi infatti in una termica nella quale il pilota che vi sta sotto sale più veloce di voi, è vostro preciso dovere togliervi di mezzo quel tanto necessario ad evitare una collisione.
E fin qui tutto chiaro. Che cosa succede però se, volando in dinamica con il costone a destra, incrociamo un altro delta/para più basso che proviene dalla direzione opposta? A chi spetta la precedenza in questo caso, visto che abbiamo la sovrapposizione di due regole: al più basso o a quello a destra? Diciamo che è comunemente accettato e stabilito il fatto che "il più basso ha la precedenza" a condizione che costui viaggi nella nostra direzione. In pratica la regola della precedenza a destra si impone sulla precedenza al più basso.
In alcuni casi, qualora la manovra non rechi disturbo o interferisca con il regolare andamento del volo di altri piloti (in pratica, se nella zona dell'incrocio ci sono solo questi due delta) è ammissibile un "gesto di cortesia" qualora si capisca che, allargando chi è più basso rischia di finire in discendenza. Chi si trova ad avere l'ala destra contro monte può, in questo caso, favorire chi si trova leggermente più basso e allargare consentendogli di passare vicino al costone. Ovviamente è necessario accertarsi che queste intenzioni siano state chiaramente capite. Nel caso però in cui nella zona interessata si trovino anche altri piloti, sarà bene tenersi alla regola generale della precedenza a destra, in modo da evitare confusione.

Lo spazio di manovra
Sia chiaro che il problema delle precedenze si pone quando lo spazio aereo è così affollato da richiedere di essere regolamentato. Se la situazione evidenzia una "mancanza di possibilità di conflitto" - quindi le distanze tra un delta/para e l'altro sono tali da permettere di manovrare in sicurezza - si può anche soprassedere a queste regole e tenersi a criteri di sicurezza e buon senso. Se, per esempio, in un volo di dinamica la banda di ascendenza che investe il pendio è sufficientemente larga da contenere più di un delta affiancato, non si presenta la necessità di tenersi troppo accosto al costone e i piloti possono scegliere il percorso che più aggrada loro, a patto che la situazione non si presti ad interpretazioni ambigue. Possiamo quindi dire che l'eccezione alla convenzione della precedenza a destra si può applicare ogni qualvolta ci si è accertati che ci sia spazio sufficiente.
E' forse il caso di chiarire che cosa si intende con "accertarsi che ci sia lo spazio sufficiente". Significa verificare che sia di lato che dietro a noi non ci sia qualcuno che potrebbe essere ostacolato dalla manovra che stiamo per fare. Ovviamente qualcuno che non pensavamo si trovasse lì. Questo controllo va fatto prima di iniziare la manovra, non nel momento in cui si inizia a farla. Bisogna anche dire che il fatto stesso di girare ripetutamente la testa lascia intuire le nostre intenzioni e dovrebbe già costituire un segnale di virata per altri piloti.

Circolazione in termica
Anche queste norme sono prettamente di buon senso. Se si entra in una termica già frequentata, ovviamente ci si adegua al senso di virata già stabilito da chi è arrivato prima. Buon per loro ma anche buon per noi: tutti preferiamo evitare l'esperienza di trovarci faccia a faccia con chicchessia.
Se però un delta entra più basso nella stessa termica e sceglie un senso di virata opposto al nostro, malgrado il comprensibile disappunto, dovrete essere voi, più alti ad invertire la direzione e adeguarvi a quella del pilota appena arrivato. Questo però è possibile se siete solo in due. Se vi trovate invece alla base di una colonna di delta che girano tutti come voi, ma quello sotto sta velocemente arrivando alla vostra quota, dovrete rassegnarvi ad essere voi ad allargare o addirittura ad abbandonare la termica (penserete poi a fare i conti in atterraggio). Purtroppo il delta più basso ha diritto di precedenza ed è quindi vostro dovere lasciargli spazio, anche se sta girando in senso contrario.
Adeguarsi al senso di virata degli altri piloti è opportuno anche se si sta girando in due termiche distinte ma vicine. Ricordate che spesso termiche con cuori multipli tendono a ricongiungersi man mano che salgono, non è quindi da escludere che di lì a poco veniate tutti a trovarvi nella stessa colonna ascendente.
Nel caso di dubbio, o in altre situazioni meno esplicite, chiedete consiglio ai piloti più esperti, una volta a terra. Per quanto vi riguarda, tenete sempre bene gli occhi aperti e cercate di tenere sotto controllo e avere sempre chiara in testa la posizione di tutti gli altri delta in volo vicino a voi.

Se i conti non tornano, è probabile che sia il caso di allarmarsi.


Ornella Magnaguagno