Per volare in sicurezza.




Pro Design Jazz
prova in volo



[jazz in namibia]



A terra
Bisogna dire subito che: finiture, livello costruttivo generale, cura dei particolari, scelta dei materiali, sono sicuramente il massimo che si può trovare oggi sul mercato.

Il tessuto è il nuovo Skytex "Touch" 9017 E77A da 40 grmq., i cordini sono in Dyneema prestirato.

Colpisce il sovradimensionamento delle carrucole dell'acceleratore (Austrialpin) che sono addirittura tre per ciascuna bretella, e quello dei maillon (Rapide) su cui si agganciano i cordini .

Poche sono le aziende che offrono questi livelli qualitativi.

Le bocche sono 40 di ampiezza notevole ma di altezza ribassata rispetto alla norma.

Ognuna è bordata all'interno, lungo l'intradosso, oltre che dalla normale cucitura, da una ripiegatura del tessuto di circa 10 cm di profondità che forma una tasca, con funzione stabilizzatrice, che prende il nome di "Tasca Ramair".

Il sistema di irrigidimento interno, è del tipo "parziale" con centine a V concentrate nella zona centrale, ed una fascia di rinforzo a tutta apertura in prossimità del bordo d'uscita.

Molto bello e capiente lo zaino di serie.

Il tutto corredato dalla più duratura garanzia nel mercato del parapendio: 3 anni o 400 ore di volo.

Che testimonia una notevole fiducia dell'azienda verso la qualità dei materiali adottati, e del livello costruttivo.

Pregevole l'aspetto in volo, classico a due colori, con una linea nera ondulata al centro.


Alcune particolarità tecniche
E' bene premettere che Pro-Design, dalla sua nascita di soluzioni tecniche ne ha introdotte parecchie.

Dai primi sistemi di intercentinatura a V con fasce di rinforzo, alle placchette di plastica nei maillon-rapides, o all'utilizzo dei gancetti rapidi per collegare l'acceleratore, solo per citarne alcuni.

Soluzioni spesso adottate da altri costruttori.

Qui il motivo tecnico caratteristico è costituito dalle tasche ramair: una per ogni bocca.

Si tratta quasi di piccole celle secondarie, situate nella nella parte inferiore del bordo d'attacco, che l'aria mette in pressione.

In volo costituiscono una linea di irrigidimento praticamente a tutt'apertura del bordo d'attacco, riducono vibrazioni e "sbattimenti" degli orli inferiori delle bocche.

Anche con l'acceleratore trazionato questa zona dell'infradosso appare molto bene in forma.

Le superfici alari sono piuttosto ridotte considerando i carichi di omologazione; più o meno in linea con Ozone e Gradient; dunque tra i più elevati.

Il profilo è di spessore medio.

Le campanature sono nella norma con un rapporto di riduzione tra superfice reale e proiettata dell' 11,8 %.

Mentre l'allungamento è piuttosto contenuto 5,10 e leggermente inferiore alla media della categoria.

Da notare positivamente che la vela è molto leggera in tutte le taglie; la taglia L pesa infatti solo 5,5 Kg .


Condizioni di prova
Abbiamo testato la taglia L da 85 a 110 Kg. di carico tutto compreso, della superficie reale di 27,40 mq , 24,17 mq. proiettati.

Le prove sono il risultato di Ca. 9 ore complessive di volo effettuate da 4 piloti di varia esperienza con pesi tra i 90 ed i 106 kg tutto compreso.

Alcuni voli sono stati effettuati con la taglia M 75-95 kg.


Gonfiaggio e Decollo
Decisamente a prova di allievo.

Nonostante le bocche siano leggermente ribassate il gonfiaggio è eccellente anche in assenza di vento.

Notevole il controllo a terra con vento forte e rafficato: basta mettere il bordo d'attacco in tensione, ed il Jazz si immobilizza istantaneamente.

Stabile, sicura e molto graduale la salita, automatico lo stop sulla verticale; a volte anche se il pilota si scorda dei freni.

Decollo sempre semplicissimo anche in condizioni di sovraccarico.

A prova di allievo.


Volo
Il Jazz appare subito veloce e solido.

Si percepiscono immediatamente ottime sensazioni di pressione interna e velocità; da poco meno di 36 Kmh (90 Kg ) ad oltre 37 (108 Kg.).

Molto buona anche l'efficienza mai separata da un'ottima sensazione di stabilità.

I comandi hanno un'escursione di oltre 80 cm, e sono un pò più duri della media, come in tutte le Pro-design.

Un marchio di fabbrica.

Ma anche un dispositivo di sicurezza perchè verso il fondo corsa l'indurimento è tale da rendere molto difficile uno stallo o un negativo involontari.

La risposta del Jazz alla trazione è sempre pronta ed equilibrata, mai improvvisa, sempre facile da controllare.

Si tratta di un mezzo maneggevole, agile, e versatile, brillante ma di dinamicità contenuta, di quelle che con ti scappano di mano.

Ma anche solido, compatto, molto rassicurante in turbolenza nella maggioranza delle situazioni.


Virata
Ottima la precisione, buona la rapidità anche durante la fase piatta della virata che è piuttosto prolungata, cioè fino al primo terzo dell'escursione di comando.

Un 360° si compie piuttosto rapidamente già nei primi 15-20 cm di trazionatura in modo piatto, ed è facilmente gestibile, anche di solo comando.

Successivamente l'inclinazione si accentua, anche se non si arriva mai a livelli elevati, a meno che non si utilizzi in modo incisivo lo spostamento di peso.

A cui il Jazz risponde sempre ottimamente.

E' anche facile rallentare le virate con il comando esterno trattenuto, perchè il negativo è sempre lontano.

Ed il forte indurimento dei comandi ne segnala l'arrivo in modo chiaro.


Termica
Le buone velocità di trim e di virata, permettono ingressi decisamente al di sopra della media della categoria.

Migliorabili, in caso di "approccio laterale", con l'utilizzo dello spostamento di peso.

Una volta dentro, la guida diventa intuitiva, e la capacità di salire risulta, decisamente elevata anche a pieno carico.

L'ala poi manifesta sempre ottima compattezza, anche in condizioni molto turbolente.

E' sempre soddisfacente il mantenimento della velocità periferica in temica, anche rispetto a molte vele di categoria superiore.

Nonostante la virata non sia delle più inclinabili, la vela riparte sempre molto bene da eventuali intoppi e non si pianta facilmente.

La risposta alla trazione del comando è sempre efficace; le inerzie praticamente inesistenti, anche nelle condizioni più sconnesse.

Generalmente composti e molto gestibili i fuori termica.

Nel complesso un compromesso persuasivo tra stabilità e dinamicità, e la rassicurante sensazione di potersi fidare di questo jazz, anche in turbolenza.


Chiusure
Ottima, tra le migliori, la resistenza alle chiusure.

Durante le prove in condizioni anche molto turbolente la vela non ha subito chiusure neppure cenni o orecchiette.

Simulando asimmetriche in aria calma, attorno al 70% con un pettorale regolato attorno a 44 cm., senza contrasto la vela inizia una rotazione di media velocità, che si riapre autonomamente attorno a Ca. 90 °, con una certa decisione e rapidamente.

E' sempre facile ed efficace la controfrenatura, anche se in alcuni casi frenando, risulta leggermente ritardata la riapertura.

Comportamenti molto rassicuranti.

Il Dhv ha classificato 1-2 la chiusura asimmetrica normale, e quella accelerata a pieno carico.


Volo accelerato
L'acceleratore è piuttosto duro da trazionare ed ha un'escursione di circa 14 cm.

Per cui avendo gambe sufficientemente lunghe, potrebbe essere utilizzata anche una sola pedana.

Il sistema di accelerazione adottato è piuttosto atipico, ed originale.

E denota una particolare attenzione sull'accessorio.

Si basa sul lavoro combinato di ben tre carrucole, ed di una serie di cavetti di rimando, che permettono di accorciare con gradualità A, B, e C diminuendo l' incidenza senza saccature e pieghe dell'infradosso.

Ne derivano ottime prestazioni in volo accelerato che rendono il Jazz sicuramente adatto anche al cross country.

Con un rapporto efficienza velocità ottimo fino ai 41-42 Kmh ( 104 kg), ma ancora notevole a fondo corsa a circa 49-50 kmh ottenibili in buona sicurezza.

Molto buona la stabilità ed il comportamento contro vento in presenza di raffiche.


Manovre di perdita di quota
E' possibile ottenere con facilità una ottima spirale, efficace e sicura in uscita; graduale e facilmente controllabile, anche oltre i -10 m sec., che non manifesta segni di neutralità.

E da cui si esce semplicemente rilasciando l'interno.

I wing over nonostante la virata piatta possono essere inclinati parecchio restando sempre bene in pressione.

Le orecchie, che si fanno facilmente trazionando un appposito cordino, non sono molto efficaci, anche se di comoda esecuzione.

Senza particolari controindicazioni lo stallo di B che risulta un pò duro, e da cui si consiglia di uscire con un rilascio rapido dell'ultimo tratto.


Range di peso
Il range sembra molto centrato.

Dalla metà fino a pieno carico il Jazz si comporta perfettamente.

In particolare non si avverte affaticamento nel salire a pieno carico, nè la guida diviene più tecnica.

Si può contare però, su un buon guadagno di velocità con l'acceleratore.

Anche se c'è un certo appesantimento dei comandi, a cui risulta comunque facile abituarsi.


Conclusioni
Il Jazz è una vela molto concreta, con buone prestazioni, superiori alla media della categoria .

Ha una virata solida, precisa e maneggevole, ed è molto sicuro e stabile.

Ha una speed-bar generosa ed efficiente, che permette tragitti di cross-country di buon livello, ma è anche accessibile e rassicurante.

Una vela per tutti, anche per gli allievi più intraprendenti appena usciti dalla scuola.

Indicatissima per il pilota intermedio che vuole un mezzo affidabile con cui andare dappertutto, anche molto lontano, con il massimo della sicurezza.

Scusate se è poco.



Michele Santanchè