Per volare in sicurezza.




Vi presentiamo un articolo scritto da Ornella Magnaguagno sulle collisioni in volo.

Benchè scritto per il deltaplano, ci sono molti spunti di ragionamento per quanto riguarda la nostra attività.





Collisioni, evitiamole!


P are che per evitare una collisione un pilota abbia bisogno di 12,5 secondi.

E' questo il tempo che uno studio effettuato dall'Esercito Americano ha stabilito come necessario per evitare una collisione.

Ed è davvero un sacco di tempo: in 12,5 secondi due delta che seguono una rotta "x" che li porterà a scontrarsi frontalmente percorrono dai 250 ai 700 metri, a seconda della combinazione delle loro velocità (all'aria), gli alianti percorrono il doppio o più di questa distanza (il parapendio circa 125 metri. ndr).

Queste ricerche hanno anche stabilito che questi 12,5 secondi sono ripartiti come segue:

0, 1 secondi per accorgersi del pericolo

1,0 secondi per capire che il pericolo è rappresentato da un altro velivolo

5,0 secondi per percepire che si è sulla rotta di collisione

0,4 secondi per decidere come evitare la collisione

0,4 secondi perchè il pilota attivi i comandi

2,0 secondi perchè il velivolo risponda

Non vogliamo tediarvi ripetendovi qui, ancora una volta, le regole di precedenza dell'aria perchè riteniamo che siano già ben note, anche se poco rispettate.

Vogliamo invece offrire qualche suggerimento per evitare queste collisioni nel mondo reale.

Il fatto di percepire a distanza un altro velivolo in genere dipende dalla capacità di percepire il movimento relativo tra il velivolo che viene in senso opposto e lo sfondo.

Per nostra sfortuna, se scorgiamo un oggetto delle dimensioni di una capocchia di spillo che si muove contro uno sfondo, questo non sarà il velivolo che potrà crearci un rischio di collisione.

Il problema con il velivolo che può costituire un pericolo di collisione è che nel nostro campo visivo esso non cambia la sua posizione relativa.

Infatti esso apparirà stazionario (nessun movimento trasversale. ndr).

Questo lo rende ancora più difficile da identificare perchè di solito è proprio il movimento relativo ad attirare la nostra attenzione.

Se esaminiamo la rotta di collisione di due velivoli, vediamo che la posizione relativamente angolare di un delta rispetto ad un altro delta, o a un parapendio - e viceversa -non cambia: l'unico elemento che cambia sono le dimensioni dell'altro velivolo che, via via che si avvicina, diventa più grande.

Per peggiorare ancor più la situazione, l'altro velivolo comincerà a diventare significativamente più grande nel nostro campo visivo solo quando sarà molto prossimo all'impatto.

E' cioè solo negli ultimi 5 secondi che un oggetto (delta o parapendio) in avvicinamento, comincia a diventare più grande nel nostro campo visivo.

E' ovvio che una collisione è possibile solo con un velivolo che viaggi alla nostra stessa altitudine.

Per complicare ulteriormente le cose, questo velivolo di solito appare sovrapposto all'orizzonte o alla fascia che sta appena sopra e sotto di esso, che sono le più difficili da ispezionare.

Come possiamo difenderci da tutto ciò?

Suggeriarno questi accorgimenti:

° Imparate e seguite le regole di precedenza dell'aria

° Non date per scontato che gli altri piloti conoscano e rispettino le regole di precedenza dell'aria!

° Scrutate attentamente il cielo alla ricerca di altri velivoli.
Muovete la testa per eliminare il "blind spot" quel pericoloso punto cieco che può nascondersi dietro al casco o agli occhiali da sole


° Fate particolarmente attenzione alla fascia corrispondente all'orizzonte perchè è qui che di solito si nasconde la minaccia

° Tenete presente che siete in rotta di collisione con qualsiasi oggetto che sembri restare nella stessa posizione relativa

° Tenete presente che una piccola variazione di rotta adesso è più facile di una deviazione più marcata più tardi

° Guardate prima di decollare, quando girate non entrate mai nella rotta di altri delta.



Cavi Elettrici

Ogni pilota dovrebbe essere consapevole del pericolo che rappresentano i fili della corrente elettrica.

Sono difficili a vedersi ed è facile finirci contro: in pratica rappresentano uno dei pericoli concreti del nostro volo.

Anche se quando sono bassi sono sempre pericolosi, dobbiamo prestare particolare attenzione e scrutare bene l'ambiente soprattutto quando stiamo per entrare in un campo di atterraggio...

E siccome sono un elemento così integrato e onnipresente del paesaggio su cui voliamo, una volta o l'altra, prima o poi, è molto probabile che ciascuno di noi finisca per dover fare i conti con un filo elettrico.

In questi incontri il pilota quasi sempre ne esce danneggiato, quindi come possiamo minimizzare il rischio?

Se è vero che in genere è facile vedere un cavo proiettato contro il cielo, diventa praticamente impossibile distinguerlo quando si guarda si guarda verso il basso, dove si nasconde e si confonde con le caratteristiche del terreno.

Quello che invece possiamo distinguere facilmente sono le caratteristiche del terreno, perchè di solito dovunque ci sia un insediamento umano ci sono dei cavi elettrici.

Dobbiamo dare per scontato che a tutte le case, gli edifici e le strade, siano associati dei cavi elettrici, quindi dobbiamo cercare di individuare i relativi pali e le loro ombre.

Per cercarli efficacemente dobbiamo utilizzare la tecnica dell'ispezione sistematica, settore per settore, del panorama.

Una volta individuato un palo, dobbiamo cercare gli altri.

Un indizio valido ci viene dagli isolatori che sono visibili in cima ai pali.

Essi ci danno un'idea della direzione dei cavo e ci aiutano ad individuare gli altri.

In genere i pali sono più facili a vedersi dalla parte da cui appaiono come una linea verticale che da sopra, da cui ci appaiono come un punto e questo è un elemento da tenere presente quando si fa un circuito di avvicinamento di tipo aeronautico, che ci consente di guardare di lato il campo di atterraggio che abbiamo scelto.

Anche le ombre proiettate dai pali della corrente elettrica possono essere molto utili, ma dobbiamo ricordare che se c'è un sole splendente e siamo vicini a mezzogiorno le ombre sono molto corte dal momento che il sole si trova direttamente sopra di loro.

I cavi di solito si vedono più facilmente se noi siamo "sopra sole", cioè tra il sole e il cavo. In questa posizione i cavi riflettono verso di noi la luce del sole rendendoli spesso molto evidenti.

Se invece siamo in una posizione "sotto-sole" diventano quasi invisibili.

E questo è valido indipendentemente dal loro spessore.

Un giochetto utile da farsi in occasione di una gita in campagna lunga e noiosa è esercitarsi ad individuare i pali della luce.

Dopo un po' di tempo le varie configurazioni vi diventeranno familiari e con essi il modo in cui gli isolatori possono indicare in che direzione si dipartono i cavi.

Quel cavo rivelatore che va da un lato del palo verso terra indica un ramo laterale che si diparte dalla linea principale.

E' probabile che vediate un bel po' di linee elettriche con cavo unico di messa a terra.

Esse stanno a significare che spesso dovete cercare un cavo singolo anzichè quelli multipli che di solito si vedono nelle periferie.

Noterete anche l'antipatica tendenza che hanno gli ingegneri elettrici a piazzare i pali sulle cime di due colline e di collegarli con i cavi.

A volte questi cavi sono segnalati da palloni colorati per allertare i piloti, ma spesso non lo sono.

Questi sono quelli più difficili da individuare e possono venirsi a trovare anche a molte decine di metri sopra la valle.

In considerazione di questo problema, non dovete limitarvi a scannerizzare solo il campo di atterraggio che avete scelto, ma anche le aree adiacenti, in previsione della possibilità che un cavo lo attraversi senza che nel campo ci siano pali.

Le fasce frangifiamma dei boschi a volte dall'alto possono sembrare possibili atterraggi di emergenza, ma ad una più attenta osservazione spesso rivelano avere pali di alta tensione.

Una volta che avete individuato i pali e gli isolatori, se ancora non vedete i cavi dovete tracciare delle linee immaginarie per avere un'idea della loro probabile posizione.

Dovete poi volare conseguentemente in modo da evitarli.

Comunque, anche dopo che li avete individuati non dovete rilassarvi e dimenticarvene perchè sono ancora lì, che ve lo ricordiate o meno.

Se malgrado tutte le precauzioni che abbiamo preso ci troviamo bassi, nel finale di un avvicinamento verso una linea elettrica, abbiamo parecchie possibilità: scegliere un altro campo, cercare di perdere quota e atterrare corti, atterrare con vento al traverso o cercare di passare sotto (questo vale solo per i delta) o sopra il cavo.

Queste possibilità sono elencate in ordine di "desiderabilità".

Ricordate che volare bassi e passare sotto ai cavi in genere è la soluzione più pericolosa.

Se malgrado tutto finite contro il cavo elettrico, NON fatevi prendere dal panico, ma pensate prima di agire, in quanto non siete ancora salvi!

Se siete rimasti appesi ai fili siete salvi, a meno che la corrente non possa scaricarsi a terra.

Se invece siete a terra, guardatevi intorno e osservate se il cavo si è spezzato e tocca il terreno.

Quando un cavo ad alto voltaggio tocca terra stabilisce un campo elettrico intorno a sè e questo significa che chiunque si avvicini troppo al punto in cui tocca terra è probabile che resti fulminato. Non toccate niente che non stiate già attualmente toccando.

Non permettete che nessuno vi tocchi, o neanche che si avvicini, finchè non è stata tolta la corrente (ciò di solito avviene automaticamente. ndr. Rassicurate qualsiasi buon samaritano che siete a posto e che invece telefoni alla società elettrica o ad un numero di emergenza in modo che venga tolta la corrente.

Ecco qui alcune regole base per evitare i cavi elettrici:

° Aspettatevi sempre di trovare dei cavi in prossimità di strade, case ed edifici. Raramente sbaglierete.

° Ogni qualvolta siete bassi, cercate di individuare i cavi utilizzando la tecnica dello scanner, cioè ispezionando sistematicamente settore per settore, dall'alto in basso, la zona di interesse.
Usate questa sequenza: insediamento, palo, isolatore e poi finalmente, il cavo.
Se non riuscite a vedere il cavo, usate l'accorgimento di collegare i punti con i pali.


° Se volate in un posto nuovo, se possibile ispezionatelo accuratamente da tetra prima di volare. Chiedete ai piloti locali e cercate di identificare i cavi difficile da scorgere.

° Non cercate solo i cavi ma cercate di provare a voi stessi che non ci sono concedendovi abbastanza quota e tempo per ispezionare adeguatamente ogni potenziale campo di atterraggio.

° Conoscete il nemico: familiarizzate con i pali della luce e con i cavi della vostra zona di volo quando siete a terra in modo da essere in grado di fare una stima più rapida e più accurata dall'aria.


Pensierini del giorno

Una collisione in volo compromette seriamente le possibilità di salire.

La gravità non perde mai, al massimo possiamo sperare in un pareggio.




Ornella Magnaguagno