Per volare in sicurezza.



Come nasce una termica

Una termica è un richiamo di aria ascendente, più leggera di quella circostante, che proveniene dalla massa che la circonda.

Le termiche possono essere di svariate forme, dimensioni e intensità.

Se vogliamo agganciarne qualcuna in maniera efficace, in modo da garantirci una cavalcata su questi ascensori gratuiti dobbiamo cominciare con lo studiarne la nascita.

Il sole riscalda la superficie della terra praticamente ogni giorno.
Questo riscaldamento passa direttamente all'aria soprastante.

Se esso avviene lentamente, l'aria calda si solleva come un pennacchio leggero e continuo.

In un processo di riscaldamento più rapido, si può invece formare una bolla che rimane appiccicata alla terra per un certo periodo di tempo, prima di liberarsi in un impeto improvviso.

Per visualizzare il processo, osservate una pentola d'acqua che sta per bollire.
All'inizio si riscalderà la superficie inferiore e vedrete delle correnti convettive - dei pennacchi - che inizieranno a sollevarsi.
Quindi, via via che il riscaldamento diventa più intenso, sul fondo cominceranno a formarsi delle bolle, che poi si staccheranno per raggiungere la superficie superiore.

Un'altro paio di cose da osservare sono la presenza di correnti discendenti nella fase iniziale del processo di riscaldamento, la superficie generalmente sferica delle bolle e il totale rimescolamento dell'acqua.

Lo stesso si verifica nell'aria.

Nel caso di un moderato riscaldamento della sperficie terrestre si creerà una circolazione lenta: questa circostanza si può verificare al mattino, quando uno strato di nubi oscura parzialmente il sole, o in serata, quando la copertura calda del terreno libera il calore immagazzinato.

Ci sono casi invece nei quali si sviluppa sulla superficie una cupola calda di estensione limitata; le dimensioni dell'area riscaldata sono determinate dalla misura del campo o di un'altra superficie.
Alberi e altri tipi di coperture del terreno più fresche spesso determinano quanto vasta possa essere questa cupola riscaldata.

Quando essa si sviluppa velocemente, si espande per spostare l'aria che la sovrasta.

Questo dilatarsi piuttosto rapido e l'inerzia dell'aria riscaldata servono a trattenerla attaccata al terreno fino a che non subentri qualche fattore esterno a farla staccare.

E quando alla fine questa cupola si libera, si consolida in una bolla, come vedremo più avanti.

Questo sistema è quanto di più efficace la natura abbia escogitato per trasportare in quota il calore e mitigare lo squilibrio dovuto all'eccesso di riscaldamento in superficie.

La limitata area di riscaldamento illustrata nel secondo caso, si verifica più spesso nelle aree più verdi, quali l'Europa e la parte orientale del Nord America.

Nel deserto, vaste zone di superfici indifferenziate si riscaldano su basi simili e danno luogo a estesi strati di aria calda.
Questo potenziale termico si solleverà con momenti di innesco distinti e sarà continuamente alimentato fino a formare una alta colonna di aria ascendente.

Questo è il terzo caso illustrato.


L'INNESCO TERMICO
Un certo potenziale termico può giacere a terra per alcuni minuti, via via che si va costituendo.

Malgrado si tratti di una situazione di instabilità, l'aria calda deve spingere verso l'alto, attraverso quella più fresca, dando quindi origine ad un flusso termico.

Se l'aria calda si espande, può attardarsi a terra finchè una raffica non la spazzi via o finchè non diventi tanto estesa da rallentare la sua espansione mentre l'aria più fresca la sospinge ai lati.

Il repentino staccarsi della termica viene chiamato innesco.

Alcune irregolarità del vento possono servire da elementi di innesco.

Per esempio, una corrente discendente che proviene da una termica già staccatasi o una raffica causata da un'auto che passa possono farla liberare.

Molti piloti hanno potuto beneficiare di un salvataggio dell'ultima ora grazie a qualche termica fatta partire dalla macchina del recupero che scorazzava a terra, sotto di loro.

Gli aliantisti usano picchiare fino a terra per far sganciare qualche termica che poi si precipitano a sfruttare.

Anche un vento generale di superficie, che turbina intorno agli ostacoli a terra, aiuta queste bolle a staccarsi.
Tale vento però a volte limita le dimensioni delle termiche in quanto le innesca frequentemente.

In terreni aperti il vento sospingerà l'aria riscaldata fino a che non si imbatterà in una collina o un'altra elevazione che si sollevi verticalmente e che serva quindi da elemento di innesco.

Il passaggio di una nuvola su un terreno inclinato può anch'esso servire da innesco termico.

In casi estremi, il terreno può raffreddarsi anche di 27° C in alcuni minuti, qualora una nube arresti il riscaldamento solare.
Si può quindi formare una rapida corrente d'aria fresca che scivola verso valle e che solleva ogni potenziale termica si trovi sul suo percorso.

Quando non c'è vento, qualsiasi irregolarità del terreno può far funzione di innesco termico. Una conformazione che presenti un rilievo può determinare una brezza di valle che faciliterà la liberazione di una termica.

Colline, alberi, pali o torri, con le loro correnti convettive ascendenti, possono innescare termiche.

Altre irregolarità quali costruzioni, altopiani o fili elettrici serviranno invece da innesco termico laddove il terreno sia indifferenziato.


TERMICHE DI SOTTOVENTO
Un'importante interferenza del terreno consiste nel bloccare il vento con ostacoli: colline, costruzioni e filari di piante.

Il versante sottovento a tali oggetti solidi sarà poco disturbato dal vento, se quest'ultimo non è troppo sostenuto.

Di conseguenza, questa area protetta dal vento, darà modo alle termiche di raggiungere proporzioni considerevoli prima di liberarsi.

Le termiche di sottovento hanno fama, nel mondo del volo veleggiato, di essere portatrici di sane ascendenze.

Resta comunque il fatto che, qualunque sia il vento, il versante sottovento di un monte non è il posto migliore in cui trovarsi.

E' necessario essere ben sopra il rilievo per poter ispezionare con una certa sicurezza questo lato.

A questo punto, sarà probabile imbattersi in termiche provenienti da entrambi i versanti del monte.

Le termiche di sottovento non sono una fonte affidabile di ascendenza vicino ad una montagna, in quanto, per ragioni di sicurezza, non possiamo passare troppo tempo dietro ad un rilievo a caccia di termiche.

Comunque, le migliori fonti di buone ascendenze sono da ricercarsi nelle zone maggiormente al riparo dal vento.


CICLI TERMICI
Sappiamo che il riscaldamento solare della terra subisce un ciclo giornaliero e stagionale.

A questo proposito abbiamo visto che il punto principale è che il massimo riscaldamento giornaliero, e la conseguente produzione termica, non si hanno quando il sole è allo zenith ma un pò più tardi, a causa di un ritardo della temperatura di superficie rispetto alla radiazione solare.

La temperatura di superficie massima, e quindi la massima produzione termica, dovrebbe aversi tra le 2:00 e le 3:00 pm.

I tempi di questi cicli possono comunque subire ampie alterazioni dovute agli effetti del terreno e delle nubi.
Per esempio, un pendio rivolto ad ovest può non raggiungere il massimo riscaldamento prima delle 4:00 pm, quindi dopo quello di una superficie orizzontale, mentre uno rivolto ad est può raggiungere la temperatura massima al mattino.

Un pendio rivolto a nord, nell'emisfero settentrionale, può raggiungere il massimo riscaldamento solo in piena estate e ciò è valido specialmente alle latitudini più vicine ai poli.

Uno strato di nebbia o di nubi può ridurre parecchio il riscaldamento superficiale e, naturalmente, impedire la formazione di termiche.

Le nuvole del mattino, che si dissolvono più tardi, ovviamente ritarderanno il normale ciclo di produzione termica.
Ma qualora le nubi si siano dissipate, il riscaldamento avverrà rapidamente e le termiche si formeranno in fretta (a meno che le nubi non siano uno stato sottile che sparisce lentamente).

Generalmente gli alti cirri riducono la forza termica mentre i cumuli che si estendono, se permangono sopra un'area piuttosto vasta, arrestano completamente le ascendenze.

A volte questa formazione di cumuli subisce dei cicli quali termiche si sollevano, sviluppo di nuvole, termiche che vengono interrotte, nubi che si dissipano, che riappaiono, ed il ciclo stesso si ripete.

In generale, su una base annua, la produzione termica è strettamente connessa al sole.

Picchi di riscaldamento solare producono picchi di generazione termica.
L'inverno produce termiche minori e più deboli.

Il ciclo viene in un certo qual modo modificato nelle zone temperate, dove i fronti freddi in primavera e in estate introducono aria instabile dai poli, creando appunto in queste stagioni le migliori condizioni di veleggiamento termico.

Il ciclo giornaliero funziona così: il riscaldamento del mattino parte con il primo rimescolamento dell'aria.
Lo svilupparsi di una moderata circolazione, che dà luogo alle prime termiche, si ha intorno alle 10-11.
Le termiche quindi continuano a formarsi fino alle 2 o 3 del pomeriggio, quando si assotigliano per lasciar posto alla restituzione del riscaldamento del tardo pomeriggio, intorno alle 6/8 della sera.

Spesso si hanno due pause termiche, durante il giorno.

La prima si verifica 1/2 ora circa dopo la comparsa della prima termica.
Sembra che l'aria prenda un pò di respiro, che l'attività termica si fermi per ritornare poi rinvigorita.
Questa pausa di primo mattino sembra sia provocata dal fatto che il terreno ha raggiunto la temperatura di innesco e libera quindi una maggiore quantità di termiche che porta verso terra un esteso volume di aria fresca a sostituire quella che si sta riscaldando.

Una volta che l'aria inizia a produrre termiche, il processo continuerà con maggiore regolarità.

La seconda pausa termica si ha in serata, quando la regolare produzione termica cala.
A volte c'è un periodo di circa 1/2 ora, tra le 4:00 e le 6:00 del pomeriggio, durante il quale sembra che non succeda niente.
Dopo questa pausa le termiche prodotte dal diretto riscaldamento solare sono rare e vengono rimpiazzate da un riscaldamento residuo, come vedremo in seguito.


COME SI SOLLEVA UNA TERMICA
Una volta che una termica si stacca da terra è sottoposta ad alcuni cambiamenti.

Innanzi tutto assume la forma caratteristica di bolla o colonna.
Questo processo, in una termica larga, può richiedere parecchie centinaia di metri.
Man mano che consolida la propria forma, la termica aumenta la propria velocità, fino a raggiungere quella più adatta al proprio galleggiamento, che è determinato dal suo deficit di densità rispetto all'aria circostante e dalle sue dimensioni.

Quando una termica si stacca bruscamente, l'aria circostante accorre a rimpiazzare quella che si è sollevata.
Se quest'aria è a sua volta riscaldata, verrà assorbita dalla termica e si solleverà con essa.
Una vasta fonte di aria riscaldata alimenterà la termica per parecchi minuti creando una colonna termica che si allungherà per centinaia di metri.

Se l'approvvigionamento di aria calda è limitato, allora sarà l'aria fresca a ripiazzare la termica che sarà, in questo caso, di dimensioni limitate.
Quest'aria fresca impiegherà del tempo a riscaldarsi, quindi si libererà sotto forma di un'altra termica.

Il tempo che essa impiega per formarsi in questo processo ripetitivo può andare da alcuni minuti fino ad un'ora o oltre, a seconda della forza del riscaldamento.

L'aria attirata sotto alla termica che si è sollevata può provenire da ogni direzione, se il vento generale è debole.

Quest'aria richiamata può essere anche molto vigorosa in condizioni termiche forti e può complicare parecchio un atterraggio in tarda mattinata/primo pomeriggio.

Venti mutevoli, definiti nelle previsioni meteo come "leggeri e variabili", sono indicativi di termica.

Se il vento generale è sostenuto, la direzione non varierà così tanto ma in compenso aumenterà la turbolenza.

Quando una termica si solleva, nei primi 300 m circa si può verificare un afflusso di aria da ogni parte.
Questa "convergenza" generale tende ad attirare verso il centro un velivolo veleggiante in modo tale che, per stabilire un cerchio con un determinato diametro, si rende necessario un angolo di inclinazione inferiore.
Più in alto, può darsi che per mantenere il diametro della virata si debba aumentare l'angolo di inclinazione.

In generale le termiche tendono ad essere più turbolente vicino a terra, per diventare più uniformi man mano che salgono.

Comunque, esse a volte si sollevano nell'ambito di strati di inversione che le interrompono o contengono turbolenza da shear.

In condizioni ventose le termiche possono presentarsi così rotte da dar luogo ad uno strato rimescolato di aria turbolenta e riscaldata in prossimità della superficie.

Quest'aria può portare al punto di innesco delle termiche turbolente, che continueranno a salire in maniera tumultuosa.



Dennis Pagen

 



Rolex is hinting here that the Daytona line will see some rolex replica sale changes in the coming years. I don't think they will discontinue the 40mm wide model, but I expect a new, larger Daytona with a new movement to rolex replica sale come from the house of Rolex soon. I am taking credit for these watches. I met with Time & Gems a while ago when seeing their progress with DLC and PVD rolex replica uk treatments on Rolex watch modifications, and suggested that they give a two replica watches uk tone "Rolesor" watch this type of treatment. Black and gold is a very nice combo, (especially yellow gold and black), and to be honest, I don't think I've ever seen a Rolex mod that did this replica watches sale (though I could be wrong). So what Time & Gems did is black DLC coat the steel portions of these watches, and leave the gold replica watches uk parts of the watch and the dials alone.