Per volare in sicurezza.



Volo e Avventura

Estate, tempo di vacanze: molti di noi programmano viaggi in posti più o meno lontani, comunque diversi da quelli che abitualmente frequentiamo.

L'appassionato di volo, anche in veste di turista, bagnante o escursionista, non mancherà di porsi il problema: porto la vela?

Se confortato dalla possibile presenza di rilievi, o meglio ancora di zone di volo riconosciute, nelle vicinanze della sua destinazione la tentazione può diventare forte e, una volta trovato il compromesso logistico con un accurato ridimensionamento del bagaglio, magari non solo suo ma anche di chi lo accompagna, per far posto alla vela e a tutto il resto della bardatura, eccolo pronto a partire per l'avventura sognando di veleggiare in posti nuovi, straordinari.

Alcune considerazioni ci consentiranno di mettere a fuoco quali sono i potenziali rischi di una vacanza con la vela e di affrontare l'esperienza senza trascurare l'aspetto sicurezza che in circostanze come queste può essere condizionato anche da fattori nuovi o che comunque nei nostri voli domestici risultano di scarsa importanza.

Distinguiamo innanzi tutto tra i due casi ben diversi che sono:
1 - volo esplorativo, nel senso di volare dove nessuno ha ancora volato o comunque in posti di cui non si sa niente per quanto concerne possibilità di volo
2 - volo nuovo per noi, ma effettuato in zone dove abitualmente si vola.

ESPLORAZIONE
Il primo caso è indubbiamente quello più delicato ed è riservato esclusivamente a piloti che dispongono di una consolidata esperienza di volo.

Nel volo esplorativo si rivivono un po' le esperienze dei veterani del volo libero: la ricerca di decolli, atterraggi, l'osservazione e comprensione della meteorologia locale dei venti, dei possibili problemi legati alla morfologia del terreno, alla presenza di ostacoli e via discorrendo.

Manca la conoscenza ed è quindi necessario STUDIARE la zona di volo evitando di buttarsi allo sbaraglio nell'ignoto.

E' quindi un'attività che va presa con calma, alla quale bisogna dedicare tutto il tempo necessario e capire bene dove, quando, come e … se sia possibile volare.

Da ciò emerge una prima controindicazione: se la nostra attività di volo è relegata a ritagli di tempo in mezzo a una miriade di altri programmi turistico-ricreativi non ci sarà facile disporre della tranquillità necessaria ad effettuare compiutamente la parte preliminare di ricognizione e verifica.

Ci toccherà quindi rinunciare all'attività di volo (se il buon senso ci assiste) piuttosto che prendere l'azzardata decisione di cimentarci comunque rischiando di trovarci in situazioni impreviste di pericolo.

Lo studio delle condizioni richiede spesso più giornate e in questa fase dobbiamo essere pronti a mettere in discussione anche cose che la nostra esperienza tenderebbe a dare per scontate.

Può succedere infatti che certe regole valide a casa nostra non lo siano altrettanto in luoghi diversi, specie se caratterizzati da condizioni climatiche totalmente differenti.
Sull'altipiano dell'Anatolia, tanto per fare un esempio, spesso di sera prima dell'imbrunire si alza un vento decisamente sostenuto che perdura per buona parte della notte; vacillano a questo punto le certezze di chi confida nelle condizioni tranquille di un volo serale.

Il vento va osservato a lungo, la sua intensità e le sue variazioni di direzione nel corso della giornata, la presenza o meno di raffiche, di dust devils.

Utile potrà anche essere un'attenta osservazione del volo degli uccelli per una miglior intuizione dell'aerologia locale.

Dedicare tempo e calma a queste fasi è di fondamentale importanza, oltre che per consentirci di studiare i luoghi di volo, anche per ristabilire l'equilibrio UOMO-AMBIENTE che risulta certamente alterato dal fatto che ci troviamo in un posto ignoto e che il nostro stato emotivo non è certo lo stesso, rilassato, in cui ci troviamo durante un volo dal solito decollo vicino casa.

Anche per questo motivo evitiamo quindi le cose fatte in fretta, fermando la macchina lungo il tragitto perchè ci sembra di aver individuato un posto adatto per fare un rapido volo e ripartire.
Sempre per salvaguardare il sacrosanto equilibrio uomo-ambiente, presupposto importantissimo della sicurezza, si dovrà evitare di affrontare un volo in condizioni di stanchezza, affaticamento come pure di ipereccitazione psicologica; per lo stesso motivo dovremo evitare di farci condizionare dalla presenza di persone del posto, non abituate al volo libero, sentendoci in dovere di dare a tutti i costi spettacolo.

Per non aggiungere problemi su problemi sarà bene utilizzare una vela che conosciamo bene, che garantisca l'equilibrio UOMO-MACCHINA, che ci consenta insomma di concentrare la nostra attenzione sull'ambiente evitando così lo stress dovuto alla mancata confidenza col nostro mezzo.

Non dimentichiamo poi che se i voli di esplorazione avvengono in luoghi sperduti, lontano dalla cosiddetta civiltà, anche il minimo incidente può comportare problemi rilevanti e conseguenze gravi per le difficoltà di soccorso e le condizioni di assistenza disponibili sul territorio; questo come ulteriore stimolo alla massima prudenza.

Non aspettiamoci che i voli-avventura siano di elevato contenuto sul piano qualitativo; potremmo andare incontro a sicure delusioni.
E' molto più facile che il volo veramente remunerativo riusciamo a farlo in zone di volo ormai collaudate piuttosto che in zone tutte da scoprire, dove nessuno ha mai volato.

Insomma, il volo esplorativo può essere appagante se riusciamo a trovare soddisfazione nel dar vita a un progetto con spirito pionieristico, accontentandoci magari alla fine di qualche breve volo senza grandi pretese sul piano tecnico, realizzato però nel fascino di un ambiente insolito. Prepariamoci infine alla possibilità di non riuscire a volare.

Non prendiamola come una sconfitta, anche nell'eventualità si fosse puntato sul volo come piatto forte della vacanza; troveremo senz'altro qualcosa interessante di alternativo e comunque potremo sempre provare ancora un'altra volta, da qualche altra parte.

ZONE NUOVE
Per cimentarsi in zona di volo diverse da quelle abituali non sono richieste tutte quelle doti di esperienza, nè lo spirito di avventura che l'esplorazione richiede.
Un pilota brevettato che vola ormai con sufficiente autonomia ed ha tagliato il cordone ombelicale con l'ambiente scuola, può permettersi quest'esperienza purchè rispetti certe elementari regole prudenziali sempre valide, ma in particolare quando si affrontano voli in zone non conosciute.

Per prima cosa è necessario documentarsi bene sul volo che si intende effettuare ed accertarsi che questo, per le caratteristiche del decollo, dell'atterraggio, e aerologiche in generale sia adeguato al nostro livello di esperienza.

Il sopralluogo in atterraggio, la lettura della bacheca con le relative informazioni, la localizzazione dei segnavento, l'individuazione di potenziali pericoli nella zona in cui il volo si svolge ed in prossimità dell'atterraggio sono preliminari necessari, ma non sufficienti.

Se si vuole affrontare con tranquillità e sicurezza la nuova esperienza è opportuno anche contattare "volatori" locali e farsi dare precise indicazioni sulle caratteristiche del volo ascoltando attentamente le loro raccomandazioni.

Non trascuriamo poi il fatto che anche in questa circostanza potrebbe esserci qualche alterazione nell'equilibrio UOMO-AMBIENTE; siamo pur sempre in una situazione che dobbiamo ancora sperimentare, per cui prendiamo le cose con estrema calma ed evitiamo di relegare l'attività di volo a tempi ristretti. Lasciamo inoltre che qualcuno del posto ci preceda in decollo e ci faccia da "cavia", se questo può infonderci maggiore sicurezza.

Anche in questo caso sarà opportuno usare una vela con la quale abbiamo confidenza per non sovrapporre i problemi derivanti dalle incognite del posto nuovo a quelli derivanti dal pilotaggio di un mezzo che non conosciamo a fondo.